[nel post precedente, o quello che segue come preferite, c'è la II parte]
sabato 30 giugno 2007
28.06.07, I parte
[nel post precedente, o quello che segue come preferite, c'è la II parte]
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Etichette: concerti che durano poco ma che costano molto, giornate storte, giorni di buio senza PC, RHCP
28.06.07, II parte
Questa la scaletta:
01 - Intro
02 - Can't Stop
03 - Dani California
04 - Under The Bridge
05 - Jam
06 - 21st Century
07 - Jam
08 - Parallel Universe
09 - Maybe (John solo)
10 - Snow ((Hey Oh))
11 - Get On Top
12 - Emit Remmus
13 - So Much I
14 - C'mon Girl
15 - Me & My Friends
16 - Jam
17 - Hump de Bump (chad, flea and josh on drums)
18 - By The Way
---ENCORE---
19 - Chad Solo
20 - Flea's trumpet
21 - I Could Have Lied
22 - Sir Psycho Sexy
Totale: un'ora e mezza scarsa di concerto. E, dopo tutto quello che abbiamo pagato/passato per venire fin qua, direi che non ne è valsa la pena. Voglio dire, loro come energia on stage sono il massimo: una sintonia perfetta tra tutti i membri del gruppo, quel poco che hanno suonato l'hanno davvero suonato bene. Tuttavia è stat pochissima l'interazione con il pubblico: dopo l'encore ci si sarebbe aspettati un'altra parte con le canzoni che tutti attendevano (tra le quali Scar Tissue, Californication, Otherside, Stadium Arcadium eccetera) ma niente, solo un breve saluto da parte di Flea e via, sono scappati. Tutti hanno fischiato, ma non è servito. Finito. Peccato, davvero un peccato. Così, abbastanza delusi, ci apprestiamo a tornare a casa. Tuttavia desistiamo dal metterci in macchina subito, vista la mole di gente che si è messa in moto. Passiamo qualche minuto all'uscita dello stadio dove Gio da prova del grande personaggio che c'è in lui facendo qualche scenetta con alcune tipe. Putroppo c'è un fuggi-fuggi generale: non riusciamo a fermare neanche una tipa, così ci stendiamo sull'erba ad aspettare la decongestione del traffico. Verso l'una saliamo in macchina, dopo aver fatto visita ad una pista da ballo all'aperto vicino a dove abbiamo parcheggiato. Qui la quantità ti tipe è decisamente più alta, ma siamo piuttosto stanchi e, oltretutto, significativamente lontani da casa. Quindi via, ci mettiamo in coda con le altre migliaia di persone accorse qui da mezza Italia, Slovenia e Croazia.
Finalmente alle due prendiamo l'autostrada, ma ci fermiamo al primo autogrill per comprare qualcosa: Jack e Gio prendo una bozza d'acqua e io un pacco di Ringo che sgranocchio in macchina. Morale della favola: alle tre e mezza apro la porta di casa, mi lavo i denti, e via a letto. Finalmente è finita questa giornata.
PS: nel link in basso a destra ho aggiunto qualche foto. A breve (non appena avrò indietro il mio PC, inserirò anche i video).
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Etichette: coda in autostrada alle due di notte, concerti che durano poco ma che costano molto, giornate storte, RHCP
venerdì 29 giugno 2007
Sulla teoria delle corde
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Etichette: cattive stringhe, dimensioni extra che rompono i maroni, libri che vale la pena di leggere, teoria delle stringhe
mercoledì 27 giugno 2007
Dei link e un elenco.
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Etichette: i bei film d'azione, link nella colonna di destra, minigonne giropassera, tipe carine: Sushi sostiene troppe cose, un altro elenco, un nuovo post sulle stringhe
lunedì 25 giugno 2007
Buone nuove
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Etichette: alcune foto non-banali, alte energie, un programma molto lungo, vacanze, ventola del processore sclerata
sabato 23 giugno 2007
Svacco al Village
In concomitanza con la fine della birra, anche la tipa decide di finire il teatrino e stiamo per andare via quando ci accorgiamo di due tipe che ballano con fare molto provocatorio. Giò dice che una di loro ha il nasone, Jack sostiene che proprio lei è una gran maiala e io dico che son ficcabili entrambe. Quindi ci spostiamo sul lato della pista adatto per la visione del balletto e un altro personaggio ci appare: un tizio sui 55 anni, altissimo, evidentemente straniero, che balla (o meglio, si muove) come un forsennato. Ecco il video. Ad un certo punto dovreste notare delle tipe. Sono consapevole che la qualità dei video è piuttosto scarsa. Se mi regalate una video camera potrei rimediare. Comunque, il tizio è davvero indiavolato e ad ogni canzone si agita freneticamente. Un mito. Ma, ahimè, anche lui dopo un po' è sfinito. Noi piangiamo perché vogliamo altri personaggi. Tuttavia, mentre piangiamo, io noto che nell'angolo della pista c'è una magnifica bionda. Imperiale. Ha un vestitino che lascia poco spazio all'immaginazione e sta ballando appiccicata ad una sua amica. Ovviamente alle sue spalle si è venuto a creare un capannello di ragazzi che la fissano increduli. Da panico, credetemi. Alla nostra sinistra invece ci sono due tipe di cui una sembra malese, a detta di Gio. Io dico che non mi piace, ma piuttosto di un pugno sullo stomaco... ci siamo capiti. Putroppo ad un certo punto anche la bionda se ne va, tra l'altro se ne va abbracciata con un tipo e la sua amica, così tutti gli altri ragazzi gridano "merda, ti xe un merda!" con tipico accento di Marghera. Per fortuna che arriva un altro personaggio sulla scena. Un tipo di quelli che trovi per strada e ti chiedono "ciò, ti gavaressi do' mie ire, go' da farme el ticket" [scusa, mi presteresti due mila lire che devo fare il biglietto?]: qui il video. Questo personaggio entra in pista, dopo che si è tolto giustamente le ciabatte, e si muove anche lui indiavolato con una sigaretta in bocca. Incredibile, penso, non è possibile che ci siano dei personaggi così. Gio mi legge nel pensiero e lo comunica ad una tipa mai vista prima ma che è abbastanza carina, la quale risponde con un svogliato "sì". Dopo di questo personaggio ne entrano altri: una famiglia i cui genitori sono stile hippy e anche loro si buttano in pista a "ballare" mentre la povera figlioletta sta a guardarli da fuori. Un tipo, invece, si aggira minaccioso con la camicia aperta e fissa i passanti, Gio compreso.
Alla fine della fiera si sono fatte al solito le due e decidiamo di tornare mestamente a casa. Come al solito vengono fuori gli stessi discorsi: questa sarà l'estate della svolta, dice Gio. Jack si trova d'accordo e io altrettanto. Ma se continua così la svolta la vedremo col binocolo.
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Etichette: estate della svolta, evviva youtube, Marghera Estate Village, personaggi, scarsa qualità dei video, serate-svacco
Le telefonate che vorresti ricevere ma non hai il cellulare, Pt 2
II chiamata.
III chiamata
IV chiamata.
V chiamata.
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Etichette: le telefonate che vorresti ricevere ma non hai il cellulare con te
giovedì 21 giugno 2007
Le telefonate che vorresti ricevere ma non hai il cellulare, Pt 1
Come seconda cosa volevo dire essenzialmente che non ho molto tempo per scrivere adesso perché fra poco comincia la lezione (ovviamente di Chicco) e io non me la posso perdere.
Comunque l'altro giorno ho dovuto prendere il bus e questo è un fatto abbastanza strano perché solitamente io vado in treno oppure in Ciao oppure in auto oppure in bici oppure a piedi ma mai, mai, avrei pensato di dover, un giorno, prendere l'autobus. Fatto sta che l'ho preso. Ovviamente era stracolmo di gente per cui non ho trovato nessun posto per sedermi. Per fortuna che avrei dovuto scendere di lì a 10 minuti. Di fianco a me, non ricordo se a sinistra o a destra, c'era un gruppo di tre ragazze sui 18 anni che discutevano animatamente di cose fondamentalmente stupide e inutili e facevano di tanto in tanto risatine di circostanza abbastanza fastidiose. Alle mie spalle c'era un uomo, anche se non ne sono pienamente sicuro dal momento che, pressato com'ero, non sono riuscito a girarmi. Finalmente arriva la mia fermata e mi faccio largo tra la folla per guadagnare l'uscita. Con una fatica ed uno sforzo non indifferenti riesco nel mio intento e, una volta sulla strada, bacio con fare conquistatore il marciapiede. Proseguo dunque per la via che mi avrebbe portato a destinazione, ovvero alla bottega del falegname.
Il falegname mi accoglie in modo molto amichevole, dandomi delle forti pacche sulla schiena e offrendomi vino rosso e soppressa. Dopo una chiaccherata di qualche minuto, mi mostra il pezzo di legno che ha confezionato apposta per me e dice:
- Sono trentacinque euri.
- Innanzitutto si dice "euro", anche al plurale e poi mi sembrano un po' troppi per questo mobiletto.
- Ascolta -, mi ammonisce lui, - chi è che ha lavorato per farti sto mobiletto?
- Beh, lei...
- Appunto. Quindi sono trentacinque euri. E io dico quel cazzo che voglio, capito? -, conclude.
- Ok - rispondo. E faccio per estrarre il portafoglio quando noto che nella tasca di fianco non c'è più il cellulare.
- Merda -, dico.
- Cosa c'è? - mi chiede l'uomo. - C'entro qualcosa io?
- No, no, è che non trovo il cellulare. Non è che me l'ha fregato lei? - gli chiedo puntandogli il dito in faccia.
- Ma sei matto?! Dammi i miei soldi, prenditi sto mobiletto e sparisci. Boia deh.
- Cazzo di livornese... - borbotto. Per fortuna non mi ha sentito.
Così, pago, prendo la mia roba ed esco. Senza cellulare.
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Etichette: Chicco, le telefonate che vorresti ricevere ma non hai il cellulare con te
martedì 19 giugno 2007
Notizie dal mondo di Deezzle
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Etichette: alte energie, Bella Chicco, Ciao elaborati, le frasi di Chicco, NFSC, play games
mercoledì 13 giugno 2007
Perdonatemi se non scrivo, ma gli eventi di questi giorni mi stanno dando da pensare moltissimo, una vera sofferenza, credetemi.
Ma tornerò. Promesso
-MD-
Scritto e prodotto da Deezzle alle 21:39 10 commenti
lunedì 11 giugno 2007
Evidentemente io parlo a vanvera.
http://www.nuovavenezia.quotidianiespresso.it/giornalilocali/index.jsp?s=nuovavenezia&l=primapagina
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venerdì 8 giugno 2007
Oggi è avvenuto un brutto incidente dietro a casa mia. Davvero brutto, ma non ne parlerò. Dirò solo che è stata stroncata una vita sul più bello, a 19 anni.
Colgo pertanto l'occasione per una serie di riflessioni. La prima è anche la più ovvia: la vita ti si fotte da un momento all'altro. Basta davvero poco a cambiartela, sia in peggio che in meglio. In questo caso in peggio, anzi Il Peggio. Destino beffardo, oltre che bastardo ed infame. Una famiglia rovinata e l'intero paese che piange. E per cosa? Una mancata precedenza.
Quindi la seconda riflessione: questo lo dico adesso, ma è da inizio anno che io lo metto in pratica. Da quando, a febbraio, ho visto con i miei occhi una macchina completamente distrutta per un frontale con un platano e sono venuto a sapere che il guidatore era morto. Poi adesso, con questa completamente aperta da un furgoncino: andate piano ragazzi, andate piano. La vita non è solamente vostra, ma anche di chi vi sta accanto, sia in macchina sia nella vita. La famiglia, gli amici, e tutti quanti. Andate piano, per l'amor del cielo (se può esserci amore dal cielo, perché qui non so proprio cosa pensare).
La vita continua, meno male.
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mercoledì 6 giugno 2007
Il Ciao e la Tesina
- Motore da 65 cm cubici anziché il solito 50, ereditato da un Piaggio Sì del mio vicino di casa (che probabilmente adesso starà usando la mia connessione WiFi, ma questa è un'altra storia).
- Carburatore 13/13, al posto del classico 12/12 o 12/10. A dire la verità adesso monto proprio un 12/12 perché quell'altro è passato a miglior vita. Peccato.
- Puleggia piccola, al posto di quella grande.
- Cinghia dentata, al posto di quella liscia.
- Marmitta "SITO" con silenziatore fatto in casa. In pratica, siccome la pippetta del silenziatore era rotta, un mio amico si è offerto di saldarci al suo posto un tubetto di ferro dello stesso diametro. Poi, siccome ha trovato soltanto un pezzo fatto a "L", l'ha messo su. Risultato: fa più rumore di prima e quando è freddo il fumo esce dalla parte destra. Tamarrissimo. [Il Ciao mostrato nell'ultima figura non è il mio, è solo che era l'unica foto decente della marmitta Sito.]
- Mascherine anteriori e posteriori per i fanali che, anche se non lo rendono più veloce, fanno la loro figura.
Bene, adesso che vi ho detto queste cose passerei a qualcosa di più serio. Ma ho da andare a mangiare, poi studierò, e forse domani scriverò. O forse no. Chi lo sa? Io non lo so. Ohibò.
Scritto e prodotto da Deezzle alle 19:02 1 commenti
Etichette: Ciao elaborati, Ema, esami, ma quanti Sì hanno venduto, tesina, tornare ragazzi in sella al Ciao, un posto senza tanto significato
domenica 3 giugno 2007
Una serata a zonzo
Ieri mi chiama Gio alle sette e mezza e senza neanche dirmi "ciao" mi fa:
- Cosa? - chiedo, non convinto di aver capito bene.
- Fatta: destinazione aeroporto Marco Polo.
Così prendiamo la macchina e via in tangenziale per l'aeroporto. Arriviamo, parcheggio e nella strada per la stazione degli aeromobili Gio vede una fila di carrelli per le valigie.
- Manco uomini se prendiamo un carrello - dice.
Non posso che essere d'accordo. In tal modo prandiamo questo carrello, io ci salgo sopra a mo' di galoppo con Gio che spinge e via.
L'aeroporto di Tessera è fatto così: al piano terra ci sono gli arrivi mentre al primo piano le partenze. Sebbene siano le dieci di sabato sera, c'è un discreto via vai di gente agli arrivi. Siccome siamo qui con il carrello, penso che sia opportuno fare un cartello con il nome di nessuno in particolare: Gio decide di scrivere Ms. Chirac. Appena alza sto foglio, la gente che esce dal ritiro bagagli lo guarda malissimo. Gio addirittura pensa bene di sventolare il foglio davanti ad una signora che, inorridita, se ne va dall'altra parte. Dopo una breve chiaccherata con un vecchio a proposito dei ritardi dei voli - diavolo, l'aereo da Madrid è atterrato già mezzora fa e ancora non si vedono i passeggeri - decidiamo di salire al primo piano per monitorare la situazione alle partenze. Ovviamente con il carrello alla mano. L'ascensore ci porta a destinazione e quando la porta si apre c'è il vuoto: luci bassissime, silenzio di tomba. Non c'è nessuno, a parte quelli delle pulizie che stanno spazzando la sala. Il tabellone delle partenze mostra che ci sono due voli che stanno per decollare, ma nessun passeggero è presente ai check-in. Vista la desolazione, torniamo giù agli arrivi - chissà che non sia arrivato sto volo - e siamo felici nel vedere tutta questa gente che va e viene. Notiamo che poco più in là c'è il bar e ne approfittiamo per gustarci un buon succo alla pera. Devo ammettere che era da tanto che non prendevo un succo alla pera e mi devo ricredere perché è straordinario. Dopo un po' arrivano le hostess e un paio di capitani di un qualche volo e ordinano una quantità di spritz al Campari. A due tavoli di distanza da noi è seduta una famigliola composta da madre, padre e figlia. La figlia non è male, fisicamente, e sta mangiando un gelato in un modo alquanto ambiguo. Qua ci scatta il video. E così è. Terminato il gelato, si alzano e scompaiono dalla nostra vista e io dico a Gio che, essendo ormai le unidici, sarebbe meglio avviarci verso la macchina. Infatti il via vai sta diminuendo e non atterreranno più aerei almeno fino a domani mattina, quindi decidiamo di sgombrare. Depositiamo il carrello all'interno dell'aeroporto, saliamo in macchina, e ovviamente la solita domanda la fa da padrona: dove andiamo? Sono le undici e qualcosa e noi siamo in un parcheggio dell'aeroporto. Dico che a dieci minuti da qui c'è il Warner Village di Marcon e poniamo in lui tutte le nostre speranze della serata.
In men che non si dica siamo là. C'è un considerevole numero di persone, almeno stando alla quantità di macchine parcheggiate. Ci facciamo un giro per la sala giochi e Gio ripropone una sfida al Trivial Pursuit. Non posso che essere d'accordo. Nel videogioco di fianco a noi ci sono alcune ragazze carine che, per questo, ci fanno cannare la maggior parte delle risposte. Dopo quattro partite ci alziamo e ci dirigiamo vero il bar dove ordiniamo un succo alla mela, per Gio, e un prosecco, per me. Ce lo beviamo seduti di fronte alla pista da bowling dove sta giocando una coppia di fidanzatini. Penso che la ragazza assomigli vagamente ad una nostra ex-compagna di classe, ma evidentemente non ha le stesse caratteristiche fisiche che l'avevano resa celebre all'epoca, non so se mi spiego. Comunque, tra una limonata e l'altra, anche loro finiscono la partita e se ne vanno. E' mezzanotte e mezza e decidiamo di fare rotta verso casa: Gio si è alzato presto per andare a lavorare e la stessa sorte gli tocca domani, mentre io sono un po' provato da una giornata di studio. Tuttavia quel prosecco del Warner mi ha fatto un bruciore di stomaco maledetto e penso che devo mangiare qualcosa. Trovo quello che fa per me nel "Merda", uno di quei paninari che fanno panini tutta la notte. Prendo un kebab e il tizio mi chiede:
- Lo vuoi piccante?
- Sì, certo. Piccante, ovvio - rispondo. Accidenti a lui: il kebab più piccante che abbia mai mangiato.
Accompagno Gio a casa ma proprio sotto casa sua arriva una SMS di Jack che recita più o meno: "Si fa qualcosa o ognuno per conto suo?". Sono le una di notte e gli diciamo: "siamo da Gio, vieni qua". In realtà non siamo da Gio, ma proprio dietro casa sua. In pratica sulla strada di fronte ad un distributore automatico di sigarette e uno di preservativi. Dopo una decina di minuti arriva anche Jack e il trio si riunisce. Parliamo di cose varie, di tipe, di blog, di serate-svacco, di quello che abbiamo fatto io e Gio quella sera, ogni tanto arriva una puttana che scende da una macchina per chiederci se abbiamo da cambiare un euro perché deve comprare le sigarette e andiamo avanti così fino alle due. I discorsi cominciano a farsi confusi e il traffico di prostitute è davvero impressionante. Pensiamo che questo mondo sia uno schifo e che bisogna fare qualcosa. Gio dice che abbiamo perso il treno ma forse abbiamo ancora il bus. Jack dice che dovremmo spaccare il mondo e invece siamo qui a parlare a due passi dalle prostitute e i loro clienti. Io concordo con entrambi e dico che dobbiamo andare a dormire.
In foto: il Campanile di San Marco fatto con non so che materiale all'entrata dell'aeroporto Marco Polo di Tessera (che in gergo è VCE).
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Etichette: che mondo sarebbe senza prostitute, Gio, Il Merda, in aeroporto il sabato sera, Jack, serate-svacco, svacco, Trivial, Warner
venerdì 1 giugno 2007
Il pretesto finale di Dee
dove g è la carica debole e w è l’angolo di Weinberg.
Alcuni commenti.
Commento 1. L’angolo w viene misurato in diversi modi, ad esempio con l’interazione neutrino-elettrone oppure dal rapporto tra le masse dei W(+-) e dello Z0. Sperimentalmente si trova che (sin w)2 = 0.25 = ¼. Non è affatto difficile vedere che elevando al quadrato la relazione precedente e risolvendo rispetto a g2, si trova che g2 = \alpha_W = 4 e2= 4 \alpha, dove \alpha_W è la costante e di accoppiamento debole e \alpha quella elettromagnetica. Il loro rapporto è dunque quattro.
Commento 2. E’ bene osservare la seguente cosa: nella vita di tutti i giorni, ovvero a basse energie e temperature, le interazioni elettromagnetiche sono ben distinte da quelle deboli. Esse però diventano a tutti gli effetti una sola interazione, quella elettrodebole, alle alte energie. Quando dico alte energie intendo 100 miliardi di elettronvolt, che corrisponderebbe ad una temperatura di circa un milione di miliardi di gradi. Un po’ caldino, non trovate? Tuttavia durante le prime fasi di vita dell’Universo si è andati anche molto più in là, superando i dieci miliardi di miliardi di miliardi di elettronvolt (1019 di gigaelettronvolt), corrispondenti ad una temperatura di dieci miliardi di miliardi di miliardi di miliardi di gradi (1028 gradi), in un tempo compreso in dieci miliardesimi di miliardesimi di miliardesimi di miliardesimi di miliardesimi di secondo (10-37 secondi). Fate voi.
Scritto e prodotto da Deezzle alle 15:30 4 commenti
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