giovedì 30 agosto 2007

Now I know why I love you, SUSY

Vi ho anticipato, ieri, che oggi ci saremo fatti male da soli. Infatti vedremo il succo del discorso: saranno passaggi un po' intricati, ma aldilà delle difficoltà tecniche, cari amici non-fisici, dovreste riuscire a capire almeno il senso del discorso.
Ritornando al problema della gerarchia, mi pare di avervi detto nel post sulla rinormalizzazione, che è possibile rinormalizzare
la QFT, ovvero mantenere finiti i termini dello sviluppo perturbativo di Dyson. Questo perché i termini che divergono sono dei logaritmi e si possono troncare inserendo un opportuno parametro di “taglio” (dall’inglese cut-off) alle scale di Planck o di Grande Unificazione. Questa operazione fallisce nel caso dello sviluppo perturbativo del campo di Higgs: questo infatti contiene dei termini quadratici (in primis il quadrato del parametro di cut-off) che non possono essere eliminati. Alcuni dicono che in effetti è possibile eliminare la dipendenza quadratica dal parametro di cut-off; tuttavia questa operazione – che ignoro come si faccia ma se volete mi informo – richiederebbe un accordamento fine (fine-tuning) di una parte su un milione di miliardi (10^15) e deve essere applicata ad ogni ordine dello sviluppo. Questo fine-tuning è senza spiegazione nel MS e di certo non ci si può fidare di una teoria del genere. Inoltre c’è anche da dire che se facciamo tendere la massa dei fermioni a zero, anche la sua correzione tenderebbe a zero, vista la sua dipendenza lineare, e la simmetria aumenterebbe. In questo caso la massa dei fermioni si dice protetta dalla simmetria chirale (ve l’avevo accennata nei post sulle interazioni). Nel caso del bosone di Higgs, la correzione alla sua massa non dipende da questa e la simmetria non aumenta. Ora quindi la massa del bosone di Higgs non è protetta da nessuna simmetria all’interno del MS.

Potremmo però ignorare l’accordamento fine dettato dal parametro di cut-off, ma nella correzione alla massa del bosone di Higgs rimarrebbe la dipendenza quadratica dalla massa del fermione con cui voglia rinormalizzare lo sviluppo. Ad ogni modo, questa correzione sarebbe piccola anche se applicata al quark top e indifferentemente, leptoni e quark potrebbero giocare lo stesso ruolo nella rinormalizzazione.
Ora, alle energie della scala di Planck (o anche a quelle della Grande Unificazione) potrebbe darsi che emergano nuove teorie fisiche, come ad esempio la gravità quantistica o che so io. Con il divergere delle masse degli scalari (un altro modo di chiamare i bosoni), è possibile che la correzione alle loro masse diventi comparabile con queste scale energetiche. Quindi, a meno di un ingiustificato accordamento fine, le masse degli scalari tenderebbero ad avvicinarsi alla massa della particella più pesante predetta dalla teoria.
E qui finalmente viene il bello: se mi avete seguito, sarà per voi facile capire cosa significa quando dico che l’effetto di una particella scalare alla rinormalizzazione della massa del bosone di Higgs produce una correzione che dipende dal quadrato della massa dello scalare stesso. Se faccio quindi tendere a zero questa massa, allora anche la massa del bosone di Higgs viene protetta dalla simmetria chirale, essendo il suddetto bosone uno scalare. Quello che quindi si fa è di porre la massa dei fermioni uguale a quella degli scalari: questo, tecnicamente, viene fatto proprio dalla supersimmetria associando, come ho detto alcuni giorni fa, ad ogni fermione un bosone supersimmetrico e viceversa.
Spero di essere stato abbastanza chiaro: come avete visto, questi argomenti sono piuttosto difficili già per i fisici teorici; figuriamoci per noi A&A.
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Alcuni link (o meglio, un link):
- In questo pdf viene spiegato quello che ho detto io in questi post, con un non troppo eccessivo uso di formule.

1 commento:

oloscience ha detto...

Assolutamente da vedere! :
http://virtualvisit.web.cern.ch/VirtualVisit/ATLAS/
Descrizione animata dell’esperimento (cliccare sulla scritta ZOOM INTO,accanto all’immagine,per zoommare):
http://lxsa.physik.uni-bonn.de/outreach/wyp/exercises/hands-on-cern/ani/det_atlas/endview.swf
The ATLAS Experiment:
http://en.wikipedia.org/wiki/ATLAS_experiment

NOTE:

Sulla “Particella di Dio”:
La “Particella di Dio” non è nient’altro che il Bosone di Higgs.
Si presume che se esso ha una massa di 220 GeV,lo si troverà di certo nel Large Hadron Collider (LHC) del CERN.
Di fatto,una luminosità integrata di soli 10^4 picobarn inversi sarà sufficiente per trovare il bosone di Higgs;ciò significa che basterà una luminosità molto più modesta di quella prevista dai costruttori dell’LHC.
I progetti inerenti all’LHC del CERN,mirano ad aumentare le energie di collisione fino a raggiungere la fascia dei Tera elettron Volt (10^12 eV),alla ricerca di prove della supersimmetria* ,del top quark e dell’ormai “famigerato” bosone di Higgs (tutte componenti del modello standard della fisica delle particelle elementari).
Secondo J.D.Barrow comunque,anche le energie che ci si aspetta di raggiungere all’LHC sono ancora al di sotto di un fattore di circa un milione di miliardi per raggiungere le energie necessarie per controllare sperimentalmente lo schema di una quadruplice unificazione,proposto da una “Teoria del Tutto”.

A mio avviso,
se il bosone di Higgs non verrà identificato neppure nei prossimi esperimenti all’ATLAS (l’apparato all’interno dell’LHC del CERN),ciò non creerà alcun imbarazzo per i fisici che da diversi decenni ormai stanno cercando di rilevarlo.È vero che alcuni esperimenti compiuti nel corso dell’ultimo decennio, hanno cominciato a limitare notevolmente lo spazio parametrico per questa particella, ma finorà non è mai emerso nessun risultato significativo.
A ben vedere,la teoria che descrive tale particella scalare con spin nullo (ovvero il bosone di Higgs),ad un livello assai profondo soffre di gravi problemi formali.Uno di questi (…forse il peggiore),è che le particelle scalari sono notoriamente sensibili alla nuova fisica che potrebbe subentrare a scale di energia molto alte (come quelle che verranno utilizzate nel progetto ATLAS,rimanendo nello specifico).Se le forze: forte,debole ed elettromagnetica sono unificate ad una certa scala-livello di energia,e il bosone di Higgs diventa parte di una struttura maggiore, diventa virtualmente impossibile mantenere “leggera” la particella scalare quando le particelle ad essa affini diventano “pesanti”.Nel modello standard non è possibile preservare la gerarchia delle scale in alcun modo naturale.
Tutto comunque si verrebbe a risolvere con l’introduzione,a tal punto,del concetto di supersimmetria. Ogni bosone e ogni fermione in una coppia supersimmetrica danno lo stesso contributo alla massa efficace del bosone di Higgs,ma il loro contributo è di segno opposto.In ultima analisi quindi,gli effetti di tutte le particelle virtuali (dei fermioni e dei bosoni),si annullano facendo sì che la massa del bosone di Higgs non risenta dell’influenza della fisica a scale di energia più alte.Rimane comunque a questo punto un problema di fondo:
Se le particelle ordinarie vengono divise in massa dalle loro partner supersimmetriche,viene a mancare il meccanismo con cui le une e le altre si annullano nel calcolo degli effetti delle particelle virtuali sulla massa di Higgs.Senza addentrarmi in ulteriori dettagli tecnici,tirando le somme,è possibile giungere all’idea che la scala di energia a cui i partner supersimmetrici della materia ordinaria dovrebbero esistere,non può essere molto più alta della scala della rottura di simmetria dell’interazione debole.
Con i futuri esperimenti al CERN,sarà quindi possibile stabilire una volta per sempre, la fondatezza o meno del modello supersimmetrico,ipotizzato già agli inizi degli anni ‘70.

Sulla Supersimmetria:
http://www.riflessioni.it/forum/showthread.php3?t=10337

Fausto Intilla
www.oloscience.com