sabato 30 giugno 2007

28.06.07, I parte

Tutto è cominciato la mattina di giovedì 28.06.07 quando mi si diceva che molto probabilmente non avrei avuto la disponibilità della macchina per la sera, quando avremmo dovuto recarci a Udine per il concerto dei Red Hot Chili Peppers (RHCP). Dopo alcune telefonate, mi si comunica che la macchina c'è, e questo mi rende felice. Circa una decina di minuti dopo, mi chiamano quelli della riparazione del PC dicendomi che è pronto e che posso andare a ritirarlo. La mia felicità aumenta. Quindi vado in negozio, pago la somma di 40 euro circa e torno a casa con il mio bel PC. Felicissimo, lo accendo e, al momento di avviare Windows, si spegne da solo. Sarà la ventola nuova, penso, e la scollego. Niente il problema persiste. Telefono quindi ai tizi e comunico il misfatto. Sono particolarmente furioso. Mi dicono di recarmi di nuovo là così vedono di risolvere. E' mezzogiorno e mezzo. Arrivo e il tizio, incredulo, comincia a smontare i pezzi: hard disk, scheda video, ram, eccetera. Dopo 40 minuti mi dice che non c'è nulla da fare, che probabilmente è un problema della scheda madre. Io rispondo che prima che glielo portassi non aveva assolutamente niente quindi gli faccio capire che sono degli incopetenti. Il tipo però se ne lava le mani dicendo che loro hanno fatto tutto secondo le regolari norme e quindi il problema era già insito nella scheda madre. Mi faccio restituire i soldi, riprendo il mio PC e, incazzato come non mai, torno a casa a mangiare. Così, finalmente, arrivano le cinque, ora di partire: devo andare da Jack, poi da Gio e via a Udine. Arrivo da Jack, parcheggio, mi fermo, arriva una donna con una monovolume e, in retromarcia, mi colpisce piuttosto violentemente la portiera anteriore sinistra, proprio tra il passaruota e l'aggancio della portiera. Così, mi ritrovo con una porta che non si chiude completamente e la tizia che non vuole fare la constatazione amichevole perché "altrimenti mio marito mi ammazza". Ci scambiamo quindi i dati e lei si trova subito d'accordo a risarcirmi del danno non appena sarò andato da un carrozziere a farmi il preventivo. Bene, scende Jack e gli comunico che è meglio se andiamo con la sua macchina perché, se per caso dovesse piovere, saremmo fottuti, dal momento che c'è un centimetro tra la portiera e la carrozzeria. Quindi gli dico di passare da Gio e venire da me, che lascio la macchina a casa. Morale della favola: dovevamo partire alle sei meno un quarto e siamo partiti alle sette. Finalmente, dico, finalmente riusciamo a metterci in marcia. Ma occhio: la giornata ancora non è finita. Infatti, dopo poco più di un'ora di autostrada, a Udine Sud (la nostra uscita) ci accoglie la polizia deviando il nostro percorso a Udine Nord. Noi avevamo le indicazioni da Udine Sud, non da Udine Nord. Beh, il danno è poco, visto che dopo cinque chilometri ci fermiamo in coda. C'è una marea di gente, tutti che vanno al concerto. Così, scendo dalla macchina, scatto qualche foto, e tra un discorso e l'altro si fanno le otto e mezza. Finalmente riusciamo a guadagnare il casello e alle otto e quarantacinque parcheggiamo nel parking di un centro commerciale, a circa un quarto d'ora a piedi dallo stadio. La gente è davvero molta: ci sono macchine parcheggiato in ogni dove, persino sulle aiuole delle rotonde. Quando arriviamo ci sono i Wu-Tan-Clan che stanno facendo spettacolo, ma purtroppo finiscono quasi subito. Dopo qualche peripezia, entriamo finalmente nello Stadio del Friuli (c'eravamo già stati per un altro concerto, ma non dirò di chi) e chiediamo informazioni ad una tipa [in foto] circa la disposizione dei nostri posti. Ora, i biglietti li abbiamo acquistati ad inizio aprile, spendendo il massimo (tribuna numerata) e quindi ci aspettavamo dei posti, se non sul palco, almeno a poca distanza da questo. E invece no: i posti sono pessimi, distantissimi dal palco e, in più, la nostra visuale è ostruita da una torretta di tubi di ferro dove sono poste alcune casse. Beh, dopo la disperazione iniziale, ci mettiamo il cuore in pace. Purtroppo nelle nostre vicinanze non c'è neanche l'ombra di una ragazza, quindi ci rassegnamo e speriamo che almeno il concerto sia bello.

[nel post precedente, o quello che segue come preferite, c'è la II parte]

28.06.07, II parte

Alle dieci, era ora, fanno il loro ingresso sul palco i personaggi: per primo il batterista Chad, poi Flea al basso e John Frusciante alla chitarra. Suonano un po' loro tre fino a che attaccano con Can't Stop.
Questa la scaletta:
01 - Intro
02 - Can't Stop
03 - Dani California
04 - Under The Bridge
05 - Jam
06 - 21st Century
07 - Jam
08 - Parallel Universe
09 - Maybe (John solo)
10 - Snow ((Hey Oh))
11 - Get On Top
12 - Emit Remmus
13 - So Much I
14 - C'mon Girl
15 - Me & My Friends
16 - Jam
17 - Hump de Bump (chad, flea and josh on drums)
18 - By The Way
---ENCORE---
19 - Chad Solo
20 - Flea's trumpet
21 - I Could Have Lied
22 - Sir Psycho Sexy
Totale: un'ora e mezza scarsa di concerto. E, dopo tutto quello che abbiamo pagato/passato per venire fin qua, direi che non ne è valsa la pena. Voglio dire, loro come energia on stage sono il massimo: una sintonia perfetta tra tutti i membri del gruppo, quel poco che hanno suonato l'hanno davvero suonato bene. Tuttavia è stat pochissima l'interazione con il pubblico: dopo l'encore ci si sarebbe aspettati un'altra parte con le canzoni che tutti attendevano (tra le quali Scar Tissue, Californication, Otherside, Stadium Arcadium eccetera) ma niente, solo un breve saluto da parte di Flea e via, sono scappati. Tutti hanno fischiato, ma non è servito. Finito. Peccato, davvero un peccato. Così, abbastanza delusi, ci apprestiamo a tornare a casa. Tuttavia desistiamo dal metterci in macchina subito, vista la mole di gente che si è messa in moto. Passiamo qualche minuto all'uscita dello stadio dove Gio da prova del grande personaggio che c'è in lui facendo qualche scenetta con alcune tipe. Putroppo c'è un fuggi-fuggi generale: non riusciamo a fermare neanche una tipa, così ci stendiamo sull'erba ad aspettare la decongestione del traffico. Verso l'una saliamo in macchina, dopo aver fatto visita ad una pista da ballo all'aperto vicino a dove abbiamo parcheggiato. Qui la quantità ti tipe è decisamente più alta, ma siamo piuttosto stanchi e, oltretutto, significativamente lontani da casa. Quindi via, ci mettiamo in coda con le altre migliaia di persone accorse qui da mezza Italia, Slovenia e Croazia.
Finalmente alle due prendiamo l'autostrada, ma ci fermiamo al primo autogrill per comprare qualcosa: Jack e Gio prendo una bozza d'acqua e io un pacco di Ringo che sgranocchio in macchina. Morale della favola: alle tre e mezza apro la porta di casa, mi lavo i denti, e via a letto. Finalmente è finita questa giornata.

PS: nel link in basso a destra ho aggiunto qualche foto. A breve (non appena avrò indietro il mio PC, inserirò anche i video).

venerdì 29 giugno 2007

Sulla teoria delle corde

Bene, volevo parlarvi molto brevemente della teoria delle stringhe, dal momento che sicuramente ne avrete sentito parlare. Avrete sentito anche che non tutti sono convinti che sia una buona teoria, anzi, c'è anche chi sostiene che non si tratti nemmeno di Fisica, di Scienza. Io, per quanto ne so, penso che la verità stia nel mezzo nel senso che sì, forse le stringhe sono Fisica, sì, è anche Scienza, ma non sono convinto che sia una buona teoria. Per farvi capire ciò che intendo provo a descrivere brevemente i concetti di base di tale teoria. Vi avevo detto nei post sulle interazioni fondamentali che c'è una certa incompatibilità tra la Relatività Generale di Einstein (che descrive il campo di gravità, ovvero governa il moto delle stelle, galassie e in generale dell'Universo) e la Meccanica Quantistica (che descrive le piccolezze degli atomi). Nel post sulla rinormalizzazione viene spiegato perché non è possibile conciliare queste due teorie. Un'altra difficoltà del Modello Standard delle particelle elementari è di dare una spiegazione del perché le masse delle particelle, le loro cariche e le altre proprietà hanno proprio quei valori. Da dove vengono fuori quei numeri?Capite bene che, anche se il Modello Standard descrive pressoché tutti gli esperimenti finora effettuati, basarsi su una teoria che non spiega le proprietà fondamentali delle particelle elementari che ci compongono, non è una teoria completa. Beh, in realtà la Meccanica Quantistica in sè non è una teoria completa. Ma di questo ve ne parlerò un altro giorno.
Dunque, questi sono i due principali motivi che hanno portato all'ideazione della teoria delle stringhe. Verso la fine degli anni '60 un fisico italiano, tal Gabriele Veneziano, ha ipotizzato che le particelle elementari conosciute non siano in realtà elementari. E nemmeno particelle. Quello che lui proponenva era che l'elettrone, ad esempio, fosse un particolare modo di vibrazione di una corda (o stringa) microscopica. Vi starete chiedendo, cari amici non-fisici, cosa significa "modo di vibrazione". Il concetto base è molto semplice: avete presente una chitarra? Bene, cosa fa suonare una chitarra? Ovviamente le corde (e il corpo della chitarra, ovviamente). A seconda di quanto e come pizzicate una corda sentite un suono diverso. Beh, diciamo che non è proprio così ma per ora ci basta questo. Noi A&A, che per la nostra professione dobbiamo per forza mantenere un certo rigore scientifico, chiamiamo questo effetto "modo di vibrazione". Quindi, l'ipotesi originaria di Veneziano si basava sul fatto che ciascuna particella elementare osservata fosse in realtà costituita da una corda microscopica e che a diversi modi di vibrazionie corrispondessero particelle diverse. Come nel caso della chitarra: una vibrazione leggera produce una particella leggera, mentre una più violenta ne produrrebbe una più pesante. Ora, mi pareva di avervi detto che c'è un legame tra l'energia di una particella, la sua frequenza e la sua massa. Capite bene quindi come funziona l'analogia: una vibrazione delicata è caratterizzata da una bassa frequenza che si interpreta, seguendo l'argomentazione di De Broglie, come una bassa energia. Se poi dividiamo questa energia per il quadrato della velocità della luce otteniamo proprio la massa della particella. Quindi, almeno in linea di principio, la teoria delle stringhe risolve il secondo problema del Modello Standard: le proprietà osservate delle particelle sono la diretta riflessione di questi particolari modi di vibrazione. Macroscopicamente uno di questi modi, ad esempio, si traduce nella carica elettrica dell'elettrone, della sua massa eccetera.
Inoltre, un occhio più attento, avrà notato che, sempre in linea di principio, la teoria delle stringhe risolve anche il primo problema. Infatti si presuppone che un particolare modo di vibrazione di queste stringhe rappresenti la particella che media la forza di gravità, il famoso gravitone. Quindi, dal momento che frequenza significa energia, energia significa massa e massa significa gravitazione, la teoria delle stringhe (in teoria) unifica in modo assai geniale le quattro interazioni fondamentali. A questo punto, voi direte tutti in coro "evviva, abbiamo trovato una spiegazione completa dell'Universo!". E invece, come è facile intuire, vi state sbagliando. Attualmente la teoria delle stringhe, per quanto elegante, ha questi (ed altri) difetti:
- è incompleta
- non ci sono esperimenti che possano verificarne la validità (che è molto grave)
- è assai complessa e richiede nozioni di matematica che ancora non ci sono (i teorici si stanno costruendo la matematica man mano che continuano le ricerche)
- richiede l'esistenza di dimensioni extra, da undici a ventisei
- ci sono almeno 6 teorie di stringa che sono in effetti la stessa cosa. Ma non si capisce perché ce ne siano 6 e non una.
Ovviamente, oltre ad esserci un sacco di altri problemi, ciascuno di questi presenta altre difficoltà. Ad esempio, il fatto che debbano esistere altre dimensioni, pone dei seri problemi alla topologia dello spazio (la topologia è il braccio della matematica che studia le proprietà geometriche dello spazio) e del tempo. Capite quindi perchè c'è molto scetticismo su questa teoria. In questo momento, a Madrid, sta avendo luogo la Strings 2007, una 5 giorni di conferenze tenute dai più grandi esponenti della teoria delle stringhe (come Witten, Vafa, Polchinski, Schwarz eccetera) durante la quale si cercherà di capire cosa rimane ancora da capire (cosa difficilissima, il gioco di parole è voluto) e dove si dovrà agire con l'esperimento per avere anche la minima idea da cui partire per verificare la teoria.
Vi consiglio, comunque, se non l'avete già fatto, la lettura del libro di Brian Greene, L'Universo Elegante: spiega in modo spettacolare e particolarmente comprensibile questi concetti e molti (ma davvero molti) altri. Qui c'è la versione cinematografica del libro.
Prossimamente il racconto della giornata di ieri, 28.06.07, con descrizione, foto, e video del concerto dei RHCP.

mercoledì 27 giugno 2007

Dei link e un elenco.

Allora, come mi suggeriva poc'anzi Sushi, comunico che ho inserito un paio di link simpatici nella colonna a destra, quella intitolata "Mi interesso di". Il primo è "The Symmetry Magazine" simpatico giornalino con simpatici fumetti a cura di quei simpaticoni teorici dello SLAC. Il secondo è il blog di un fisico teorico, tal Peter Woit, che mette in dubbio la teoria delle stringhe (mi sa che dovrò scrivere un post su questa, un giorno o l'altro) e fornisce alcuni interessanti spunti di discussione/riflessione. Poi, non so se l'avevate visto, tempo fa avevo aggiunto anche un tal "Particle Adventure" che in pratica vi mostra a figure quello che vi ho detto io nella saga delle interazioni fondamentali. Per il momento è tutto. Comunque, se dovessi dimenticarmi di dirvelo esplicitamente, tenete d'occhio la colonna sinistra per eventuali new entries.
Essenzialmente non ho altro da dire a parte alcune cose che sono successe e io ve le racconterò brevemente in ordine sparso (ovvero non-cronologico).
a) Jack sabato ha dato più di un'ora e mezza di ritardo a sua morosa. Grande Jack.
b) Abbiamo formattato per la seconda volta il portatile di Gio.
c) L'altra mattina in stazione a Mestre c'era una tipa con una minigonna "giropassera"; è arrivata una ventata improvvisa, la gonna si è alzata e da dietro si è visto tutto quello che c'era da vedere.
d) E' da qualche tempo che in aula studio del nostro dipartimento c'è una tipa mai vista prima piuttosto carina. Sushi sostiene che si tratti di una che fa psicologia.
e) Fino a qualche momento fa, accanto a me in aula PC, era seduta una tipa del secondo anno abbastanza carina. Sushi sostiene che di fisico non sia un granché ma di faccia, beh, potete immaginare.
f) Nuvolone nere minacciano pioggia. E io sono in motorino.
g) Ieri sera ho guardato il film "Rischio di vita" o qualcosa di simile su Retequattro con Gianclodvandam. Straordinario.
h) Credo che adesso tornerò in aula C a studiare.
i) Prima però voglio raggiungere la lettera "m" di MykDee
l) Dai, ancora un'altra frase.
m) Saluti.

lunedì 25 giugno 2007

Buone nuove

Dunque, alcune notizie dell'ultim'ora [ma si può scrivere così? Indendo con due apostrofi consecutivi? Chiedo lumi] che mi sembrano relativamente importanti.
- Il mio computer continua a soffrire di surriscaldamento. Sono riuscito a smontare il dissipatore dall'alloggiamento della main board ma ho scoperto che c'è il processore incollato su di esso. Quindi, per non spaccare tutto, oggi lo porto a far mettere a posto.
- Probabilmente, sempre in tema "computer", oggi pomeriggio formatteremo nuovamente quello di Gio. Evviva evviva, evviva la formattazion!
- Ho uploadato alcune foto sul vecchio blog di MSN (l'unica funzionalità utile di quel sito e che qui su Blogger non è disponibile). Quindi potete farvi due risate cliccando sull'apposito link a destra.
- La gelateria "da Giovanni" in Viale Garibaldi a Mestre è un posto da evitare. Soprattutto nei sabato sera d'estate. Si rischia la prigione.
- Il programma da studiare per l'esame di Alte Energie è spropositatamente lungo e credo che non ce la farò a finire entro il 19 luglio.
- Voglio andare in vacanza. Ovunque, basta che sia distante da qua.
- Saluti

sabato 23 giugno 2007

Svacco al Village

Ritorna la tanto attesa rubrica de "Le serate svacco" di Deezzle. Ieri sera, con gli altri due soci, siamo andati al Marghera Estate Village: sapevamo che era cominciato ma non conoscevamo la programmazione per la serata. Così, svaccati come noi solo sappiamo fare, ci siamo messi in macchina in direzione del Panorama. Arrivati sul posto, ci accorgiamo della presenza di decine di ragazze molto carine e alquanto disinibite, dal momento che alcune indossano minigonne ascellari. Comunque, decidiamo di farci un giretto tra le bacarelle e gli stand gastronomici. Sul palco principale suonava un gruppo rock abbastanza sconosciuto per cui c'era molta poca gente a sentirlo. Cio dirigiamo quindi verso la "pista da ballo" dove c'è sensibilmente più gente. Dopo una breve chiaccherata con una amico di Jack e sua morosa, ci accorgiamo del seguente personaggio: una tizia sta ballando da sola in mezzo alla pista, con fare molto sensuale. Peccato che sia piuttosto brutta. Comunque sia un personaggio: anche perché prima di lei c'era tutto un gruppetto di persone che ballavano scatenate senza alcun ritegno. Putroppo il video di questi qui non è venuto bene e l'ho cancellato. Comunque, Gio propone di sederci a bordo pista per gustarci una birretta e di conseguenza lo spettacolo della tipa. Inutile dire che con il passaparola ha fatto sì che dopo dieci minuti c'era una quantità di gente impressionante a godersi lo spettacolo.
In concomitanza con la fine della birra, anche la tipa decide di finire il teatrino e stiamo per andare via quando ci accorgiamo di due tipe che ballano con fare molto provocatorio. Giò dice che una di loro ha il nasone, Jack sostiene che proprio lei è una gran maiala e io dico che son ficcabili entrambe. Quindi ci spostiamo sul lato della pista adatto per la visione del balletto e un altro personaggio ci appare: un tizio sui 55 anni, altissimo, evidentemente straniero, che balla (o meglio, si muove) come un forsennato.
Ecco il video. Ad un certo punto dovreste notare delle tipe. Sono consapevole che la qualità dei video è piuttosto scarsa. Se mi regalate una video camera potrei rimediare. Comunque, il tizio è davvero indiavolato e ad ogni canzone si agita freneticamente. Un mito. Ma, ahimè, anche lui dopo un po' è sfinito. Noi piangiamo perché vogliamo altri personaggi. Tuttavia, mentre piangiamo, io noto che nell'angolo della pista c'è una magnifica bionda. Imperiale. Ha un vestitino che lascia poco spazio all'immaginazione e sta ballando appiccicata ad una sua amica. Ovviamente alle sue spalle si è venuto a creare un capannello di ragazzi che la fissano increduli. Da panico, credetemi. Alla nostra sinistra invece ci sono due tipe di cui una sembra malese, a detta di Gio. Io dico che non mi piace, ma piuttosto di un pugno sullo stomaco... ci siamo capiti. Putroppo ad un certo punto anche la bionda se ne va, tra l'altro se ne va abbracciata con un tipo e la sua amica, così tutti gli altri ragazzi gridano "merda, ti xe un merda!" con tipico accento di Marghera. Per fortuna che arriva un altro personaggio sulla scena. Un tipo di quelli che trovi per strada e ti chiedono "ciò, ti gavaressi do' mie ire, go' da farme el ticket" [scusa, mi presteresti due mila lire che devo fare il biglietto?]: qui il video. Questo personaggio entra in pista, dopo che si è tolto giustamente le ciabatte, e si muove anche lui indiavolato con una sigaretta in bocca. Incredibile, penso, non è possibile che ci siano dei personaggi così. Gio mi legge nel pensiero e lo comunica ad una tipa mai vista prima ma che è abbastanza carina, la quale risponde con un svogliato "sì". Dopo di questo personaggio ne entrano altri: una famiglia i cui genitori sono stile hippy e anche loro si buttano in pista a "ballare" mentre la povera figlioletta sta a guardarli da fuori. Un tipo, invece, si aggira minaccioso con la camicia aperta e fissa i passanti, Gio compreso.
Alla fine della fiera si sono fatte al solito le due e decidiamo di tornare mestamente a casa. Come al solito vengono fuori gli stessi discorsi: questa sarà l'estate della svolta, dice Gio. Jack si trova d'accordo e io altrettanto. Ma se continua così la svolta la vedremo col binocolo.

Le telefonate che vorresti ricevere ma non hai il cellulare, Pt 2

Diavolo, sicuramente è stato quel tipo di prima in autobus a fregarmi il cellulare. Diavolo, chissà chi mi avrebbe potuto chiamare. Diavolo.
I chiamata.
- Pronto?
- Hi Dee! I’m James Peebles, cosmological physics professor at the Institute for Advanced Studies of Princeton.
- Ehm… Hi!
- I’m calling you because I’ve heard that you want to finish your academic studies here. I’m wrong?
- Ehm… sorry, but I don’t know what to say…
- Oh, you have to say just “Yes”, and I’ll send you an airplane ticket. You know, we are interested in young italian physicists, so I thought that, maybe, you could reach us here.
- This is a good idea, but I’m a motherfuckin’ astronomer…
- Damn, this is a very bad thing. We are searching only the best physicists, we don’t give a fuck about astronomers. Fuck astronomy, so fuck you, Dee.
- Fuck you, bitch-ass-nigga.
Clic.
II chiamata.
- Pronto?
- Buongiorno, mi chiamo Marta e la chiamo per conto dell’Ambasciata degli Stati Uniti in Italia.
- Buongiorno. E a cosa devo l’onore, signora Marta?
- Beh, lei è stato estratto come uno dei vincitori della Green Card, di cui ha fatto l’iscrizione che non è tanto.
- Quindi ho vinto?
- Sì, Sig. Marco, lei ha vinto la cittadinanza americana.
- Bene. Ottimo. Bella Ugo.
- Le cose che deve fare sono le seguenti: con i moduli che le manderò, dovrà recarsi a Napoli, al consolato, e svolgere il colloquio con il console che, se sarà ritenuto idoneo, porrà la firma sui documenti che le permetteranno di poter andare a vivere negli Stati Uniti. Ha capito tutto?
- Sì, perfetto. Ma quanto mi costa?
- Nulla, le spese sono a nostro carico e le verrà spedito anche il biglietto aereo di sola andata per la destinazione che più la aggrada.
- Ma per la casa? Scusi eh, ma io dove vado a vivere, visto che non ho un soldo?
- Ma allora non sa proprio niente eh? Vede, per i primi dieci anni, il governo degli Stati Uniti le offre la possibilità di stabilirsi in una zona a sua scelta, ovviamente fra le zone disponibili, e poter vivere e lavorare in quella zona. In questo modo può trovare il denaro per comperarsi un’altra casa o riscuotere quella in cui vive.
- Mi sembra bene.
- Perfetto, Marco. Adesso però mi deve dire dove intende andare ad abitare.
- E me lo chiede?
- Sì, glielo chiedo.
- Beh, West Hollywood, California. C’è qualche disponibilità?
- Un attimo che controllo… uhm… ah, ecco. Sì, ho un appartamento con due camere, un bagno, sala da pranzo e cucina sul West Sunset Boulevard. Le va bene?
- Bea.
- Buono. Allora a rivederci negli US!
- Ciao bellissima.
Clic.
III chiamata
- Pronto?
- Ciao Dee!
- Chi parla?
- Ma come?! Non mi riconosci?!
- No, diavolo.
- Allora ti do qualche consiglio… sono una donna
- Questo l’avevo capito dalla voce, diavolo.
- Vero… uhm… sono mora- Quindi?
- Ho gli occhi azzurri…
- Quindi?
- Sono alta uno e settanta…
- Quindi?
- Mi piacciono le stelle ma solo se le guardo con te che mi spieghi cosa sto guardando…
- Io non conosco nessuna stella, di conseguenza non ti conosco.
- Quindi?
- No, quindi lo dovrei dire io. Chi diavolo sei?
- Insomma, Dee, o come diavolo ti chiami, sono la donna dei tuoi sogni.
Clic.
IV chiamata.
- Pronto?
- Pronto buongiorno, parlo con il Sig. Marco?
- Ovvio.
- Allora lasci che mi presenti: mi chiamo Martino e la chiamo per conto della TIM. Le interessa un nuovo piano tariffario che le permette di chiamare tutti a cinquan…
Clic.
V chiamata.
- Pronto?
- Ciao Marco.
- Ciao.
- Come va?
- Al solito. Tu?
- Solito. Hai sentito l’ultima?
- Sì. Incredibile.
- Già. Cosa ne pensi?
- Penso che bisogna godersi ogni attimo che si ha a disposizione.
- Già.
Clic.

giovedì 21 giugno 2007

Le telefonate che vorresti ricevere ma non hai il cellulare, Pt 1

Dal momento in cui nel post scorso avevo anticipato un altro post su Chicco, ebbene, il buon Filippo mi ha risparmiato la fatica scrivendo questo. Applausi per Chicco.
Come seconda cosa volevo dire essenzialmente che non ho molto tempo per scrivere adesso perché fra poco comincia la lezione (ovviamente di Chicco) e io non me la posso perdere.
Comunque l'altro giorno ho dovuto prendere il bus e questo è un fatto abbastanza strano perché solitamente io vado in treno oppure in Ciao oppure in auto oppure in bici oppure a piedi ma mai, mai, avrei pensato di dover, un giorno, prendere l'autobus. Fatto sta che l'ho preso. Ovviamente era stracolmo di gente per cui non ho trovato nessun posto per sedermi. Per fortuna che avrei dovuto scendere di lì a 10 minuti. Di fianco a me, non ricordo se a sinistra o a destra, c'era un gruppo di tre ragazze sui 18 anni che discutevano animatamente di cose fondamentalmente stupide e inutili e facevano di tanto in tanto risatine di circostanza abbastanza fastidiose. Alle mie spalle c'era un uomo, anche se non ne sono pienamente sicuro dal momento che, pressato com'ero, non sono riuscito a girarmi. Finalmente arriva la mia fermata e mi faccio largo tra la folla per guadagnare l'uscita. Con una fatica ed uno sforzo non indifferenti riesco nel mio intento e, una volta sulla strada, bacio con fare conquistatore il marciapiede. Proseguo dunque per la via che mi avrebbe portato a destinazione, ovvero alla bottega del falegname.
Il falegname mi accoglie in modo molto amichevole, dandomi delle forti pacche sulla schiena e offrendomi vino rosso e soppressa. Dopo una chiaccherata di qualche minuto, mi mostra il pezzo di legno che ha confezionato apposta per me e dice:
- Sono trentacinque euri.
- Innanzitutto si dice "euro", anche al plurale e poi mi sembrano un po' troppi per questo mobiletto.
- Ascolta -, mi ammonisce lui, - chi è che ha lavorato per farti sto mobiletto?
- Beh, lei...
- Appunto. Quindi sono trentacinque euri. E io dico quel cazzo che voglio, capito? -, conclude.
- Ok - rispondo. E faccio per estrarre il portafoglio quando noto che nella tasca di fianco non c'è più il cellulare.
- Merda -, dico.
- Cosa c'è? - mi chiede l'uomo. - C'entro qualcosa io?
- No, no, è che non trovo il cellulare. Non è che me l'ha fregato lei? - gli chiedo puntandogli il dito in faccia.
- Ma sei matto?! Dammi i miei soldi, prenditi sto mobiletto e sparisci. Boia deh.
- Cazzo di livornese... - borbotto. Per fortuna non mi ha sentito.
Così, pago, prendo la mia roba ed esco. Senza cellulare.

martedì 19 giugno 2007

Notizie dal mondo di Deezzle

Maledizione. Maledetto IE. Maledetto Bill. Avevo scritto una roba ma si è cancellata. Prossimamente la riscriverò. Comunque volevo dirvi che sono tornato. Cosa proponete come prossimo post? Io pensavo di accontentare Giovanni, con "Le cinque chiamate che avresti potuto ricevere", gliel'avevo promesso in fondo. Ma sono aperto anche ad altre proposte.
Alcune news:
- Il DVD che oggi il buon Sushi mi ha portato non funziona più. Non riesco a copiare NSFMW, mi dà il solito "errore di rindondanza ciclico" e mi fa un nervoso tremendo. Anche perché prima andava, vero Sushi?, vero MiluÆzo? Ma ho notato uno striscio: non so chi di voi due sia stato, ma me la pagherà, grrrr...
- Dovrò dunque ricomprare il gioco. E non te lo posso installare, Ema.
- La mia idea (la mia pianificazione) per i prossimi esami era la seguente: a fine luglio (proprio l'ultima settimana) intedevo fare l'esame di Fisica Superiore e studiacchiare anche qualcosa di Astrobiologia. Tuttavia sono venuto a conoscenza del fatto che il prof. di Fisica Superiore parte per le ferie il 15 luglio e io inevitabilmente non ce la faccio a prepararlo. Ho dunque dirottato su Astrofisica delle Alte Energie, un nome che è tutto un programma. In teoria dovrei riuscire a prepararlo abbastanza agevolmente, ma non si sa mai.
- Infatti oggi è venuta a parlarmi una mamma di un ragazzo a cui servono ripetizioni di fisica e matematica e già martedì prossimo dovrò andare da lui, quindi anche qui il tempo per studiare si riduce notevolmente.
- Per questo motivo adesso spengo il PC (cosa difficilissima, visto che spulciando qua e là ho ritrovato questo (che funziona)...) e mi metto a fare un po' di conti sulle onde d'urto nei plasmi ad alte temperature.
- Certo che il mio Ciao va davvero forte.
- Domani finalmente si riprende lezione con Chicco, quindi aspettatevi un post con un po' di frasi ad effetto.
- Mi pare di avervi detto tutto, quindi ci risentiamo nei commenti qua sotto.

mercoledì 13 giugno 2007

Perdonatemi se non scrivo, ma gli eventi di questi giorni mi stanno dando da pensare moltissimo, una vera sofferenza, credetemi.

Ma tornerò. Promesso

-MD-

lunedì 11 giugno 2007

venerdì 8 giugno 2007

Oggi è avvenuto un brutto incidente dietro a casa mia. Davvero brutto, ma non ne parlerò. Dirò solo che è stata stroncata una vita sul più bello, a 19 anni.
Colgo pertanto l'occasione per una serie di riflessioni. La prima è anche la più ovvia: la vita ti si fotte da un momento all'altro. Basta davvero poco a cambiartela, sia in peggio che in meglio. In questo caso in peggio, anzi Il Peggio. Destino beffardo, oltre che bastardo ed infame. Una famiglia rovinata e l'intero paese che piange. E per cosa? Una mancata precedenza.
Quindi la seconda riflessione: questo lo dico adesso, ma è da inizio anno che io lo metto in pratica. Da quando, a febbraio, ho visto con i miei occhi una macchina completamente distrutta per un frontale con un platano e sono venuto a sapere che il guidatore era morto. Poi adesso, con questa completamente aperta da un furgoncino: andate piano ragazzi, andate piano. La vita non è solamente vostra, ma anche di chi vi sta accanto, sia in macchina sia nella vita. La famiglia, gli amici, e tutti quanti. Andate piano, per l'amor del cielo (se può esserci amore dal cielo, perché qui non so proprio cosa pensare).

La vita continua, meno male.

mercoledì 6 giugno 2007

Il Ciao e la Tesina

Certo, ci scommettevo che aspettavate con ansia l'arrivo di un nuovo post. E il buon Deenee vi accontenta. Dunque, prima di passare alle cose serie ci tenevo a farvi sapere, miei cari ed affezionati lettori, che ho fissato (finalmente) l'esame per il quale stavo scrivendo la famosa tesina. L'esame è dunque previsto per giovedì prossimo dopo le cinque del pomeriggio e lo farò in compagnia del caro amico (non del collegio) Ema. Va da sè che devo assolutamente studiare, sia quanto c'è nel programma del corso, sia quanto ho scritto nella tesina. Oggi dunque ho provveduto a quest'ultima operazione e debbo dire che ci sono una serie di errori che sicuramente il caro Prof. mi chiederà. Io mi sto preparando alcune risposte, ma credo che più di tanto non serva.
Passiamo adesso alle cose serie. Prima però vi informo che la settimana scorsa mi hanno ridato il mio vecchio Ciao: saranno stati cinque e più anni che non lo usavo, e salire in sella a quel bolide mi ha fatto tornare ragazzo quando nella bella stagione andavo a scuola in motorino. Un gran bel motorino, oltretutto. Ovviamente non è del tutto originale. Per una lista delle modifiche si veda il seguente elenco:
  • Motore da 65 cm cubici anziché il solito 50, ereditato da un Piaggio Sì del mio vicino di casa (che probabilmente adesso starà usando la mia connessione WiFi, ma questa è un'altra storia).
  • Carburatore 13/13, al posto del classico 12/12 o 12/10. A dire la verità adesso monto proprio un 12/12 perché quell'altro è passato a miglior vita. Peccato.
  • Puleggia piccola, al posto di quella grande.
  • Cinghia dentata, al posto di quella liscia.
  • Marmitta "SITO" con silenziatore fatto in casa. In pratica, siccome la pippetta del silenziatore era rotta, un mio amico si è offerto di saldarci al suo posto un tubetto di ferro dello stesso diametro. Poi, siccome ha trovato soltanto un pezzo fatto a "L", l'ha messo su. Risultato: fa più rumore di prima e quando è freddo il fumo esce dalla parte destra. Tamarrissimo. [Il Ciao mostrato nell'ultima figura non è il mio, è solo che era l'unica foto decente della marmitta Sito.]
  • Mascherine anteriori e posteriori per i fanali che, anche se non lo rendono più veloce, fanno la loro figura.

Bene, adesso che vi ho detto queste cose passerei a qualcosa di più serio. Ma ho da andare a mangiare, poi studierò, e forse domani scriverò. O forse no. Chi lo sa? Io non lo so. Ohibò.

domenica 3 giugno 2007

Una serata a zonzo


Ormai, miei cari lettori, vi ho abituati ai racconti delle nostre serate-svacco in giro per l'entroterra veneziano. Questo è quanto successo sabato, ovvero ieri.

Ieri mi chiama Gio alle sette e mezza e senza neanche dirmi "ciao" mi fa:
- Ohi, dove andiamo sta sera?
- Non so - rispondo. - Tu cosa pensavi di fare?
- Non so. Hai sentito Jack? - chiede.
- No.
Poi la conversazione prosegue e alla fine ci diamo appuntamento sulle otto e quaranta circa sotto casa sua. Il cielo è grigio ma decidiamo lo stesso di fare un salto al Giacomuzzi, in Piazza. Ormai è il classico ritrovo del sabato. Arriviamo al bar sulle nove e con nostra eccessiva disperazione è chiuso. Guardiamo l'orario: 15.00 - 23.00. Ma come? Vabbè, ormai che siamo qua, facciamoci un giro, tanto per ingannare il tempo. Jack aveva detto che andava a mangiare fuori con la Lisa, ma non sappiamo bene dove. Vaghiamo un po' per il centro di Mestre, così, senza meta: attraversiamo la Piazza, ci buttiamo in Calle Legrenzi, attraversiamo via Carducci e giù per via Querini. Svoltiamo in via Cappuccina, su per via Brenta Vecchia, di nuovo in Piazza e ci dirigiamo al solito parcheggio dell'Ospedale dove ci aspetta la macchina. Qui la classica domanda: dove andiamo? Stiamo una ventina di minuti a scervellarci sulla nuova destinazione del sabato sera. Poi Gio se ne viene fuori con un paio di proposte, una delle quali è:
- E se andassimo all'aeroporto?
- Cosa? - chiedo, non convinto di aver capito bene.
- Ma sì, dai, all'aeroporto! - mi risponde, come se fosse la cosa più normale del mondo. - Andiamo là, chiacchieriamo un po' con la gente in partenza... cosa dici: ci facciamo un giro all'aeroporto?
La proposta è alquanto strana e ci penso su dieci secondi, al termine dei quali dico:
- Fatta: destinazione aeroporto Marco Polo.

Così prendiamo la macchina e via in tangenziale per l'aeroporto. Arriviamo, parcheggio e nella strada per la stazione degli aeromobili Gio vede una fila di carrelli per le valigie.
- Manco uomini se prendiamo un carrello - dice.
Non posso che essere d'accordo. In tal modo prandiamo questo carrello, io ci salgo sopra a mo' di galoppo con Gio che spinge e via.
L'aeroporto di Tessera è fatto così: al piano terra ci sono gli arrivi mentre al primo piano le partenze. Sebbene siano le dieci di sabato sera, c'è un discreto via vai di gente agli arrivi. Siccome siamo qui con il carrello, penso che sia opportuno fare un cartello con il nome di nessuno in particolare: Gio decide di scrivere Ms. Chirac. Appena alza sto foglio, la gente che esce dal ritiro bagagli lo guarda malissimo. Gio addirittura pensa bene di sventolare il foglio davanti ad una signora che, inorridita, se ne va dall'altra parte. Dopo una breve chiaccherata con un vecchio a proposito dei ritardi dei voli - diavolo, l'aereo da Madrid è atterrato già mezzora fa e ancora non si vedono i passeggeri - decidiamo di salire al primo piano per monitorare la situazione alle partenze. Ovviamente con il carrello alla mano. L'ascensore ci porta a destinazione e quando la porta si apre c'è il vuoto: luci bassissime, silenzio di tomba. Non c'è nessuno, a parte quelli delle pulizie che stanno spazzando la sala. Il tabellone delle partenze mostra che ci sono due voli che stanno per decollare, ma nessun passeggero è presente ai check-in. Vista la desolazione, torniamo giù agli arrivi - chissà che non sia arrivato sto volo - e siamo felici nel vedere tutta questa gente che va e viene. Notiamo che poco più in là c'è il bar e ne approfittiamo per gustarci un buon succo alla pera. Devo ammettere che era da tanto che non prendevo un succo alla pera e mi devo ricredere perché è straordinario. Dopo un po' arrivano le hostess e un paio di capitani di un qualche volo e ordinano una quantità di spritz al Campari. A due tavoli di distanza da noi è seduta una famigliola composta da madre, padre e figlia. La figlia non è male, fisicamente, e sta mangiando un gelato in un modo alquanto ambiguo. Qua ci scatta il video. E così è. Terminato il gelato, si alzano e scompaiono dalla nostra vista e io dico a Gio che, essendo ormai le unidici, sarebbe meglio avviarci verso la macchina. Infatti il via vai sta diminuendo e non atterreranno più aerei almeno fino a domani mattina, quindi decidiamo di sgombrare. Depositiamo il carrello all'interno dell'aeroporto, saliamo in macchina, e ovviamente la solita domanda la fa da padrona: dove andiamo?
Sono le undici e qualcosa e noi siamo in un parcheggio dell'aeroporto. Dico che a dieci minuti da qui c'è il Warner Village di Marcon e poniamo in lui tutte le nostre speranze della serata.
In men che non si dica siamo là. C'è un considerevole numero di persone, almeno stando alla quantità di macchine parcheggiate. Ci facciamo un giro per la sala giochi e Gio ripropone una sfida al Trivial Pursuit. Non posso che essere d'accordo. Nel videogioco di fianco a noi ci sono alcune ragazze carine che, per questo, ci fanno cannare la maggior parte delle risposte. Dopo quattro partite ci alziamo e ci dirigiamo vero il bar dove ordiniamo un succo alla mela, per Gio, e un prosecco, per me. Ce lo beviamo seduti di fronte alla pista da bowling dove sta giocando una coppia di fidanzatini. Penso che la ragazza assomigli vagamente ad una nostra ex-compagna di classe, ma evidentemente non ha le stesse caratteristiche fisiche che l'avevano resa celebre all'epoca, non so se mi spiego. Comunque, tra una limonata e l'altra, anche loro finiscono la partita e se ne vanno. E' mezzanotte e mezza e decidiamo di fare rotta verso casa: Gio si è alzato presto per andare a lavorare e la stessa sorte gli tocca domani, mentre io sono un po' provato da una giornata di studio. Tuttavia quel prosecco del Warner mi ha fatto un bruciore di stomaco maledetto e penso che devo mangiare qualcosa. Trovo quello che fa per me nel "Merda", uno di quei paninari che fanno panini tutta la notte. Prendo un kebab e il tizio mi chiede:

- Lo vuoi piccante?
- Sì, certo. Piccante, ovvio - rispondo. Accidenti a lui: il kebab più piccante che abbia mai mangiato.
Accompagno Gio a casa ma proprio sotto casa sua arriva una SMS di Jack che recita più o meno: "Si fa qualcosa o ognuno per conto suo?". Sono le una di notte e gli diciamo: "siamo da Gio, vieni qua". In realtà non siamo da Gio, ma proprio dietro casa sua. In pratica sulla strada di fronte ad un distributore automatico di sigarette e uno di preservativi. Dopo una decina di minuti arriva anche Jack e il trio si riunisce. Parliamo di cose varie, di tipe, di blog, di serate-svacco, di quello che abbiamo fatto io e Gio quella sera, ogni tanto arriva una puttana che scende da una macchina per chiederci se abbiamo da cambiare un euro perché deve comprare le sigarette e andiamo avanti così fino alle due. I discorsi cominciano a farsi confusi e il traffico di prostitute è davvero impressionante. Pensiamo che questo mondo sia uno schifo e che bisogna fare qualcosa. Gio dice che abbiamo perso il treno ma forse abbiamo ancora il bus. Jack dice che dovremmo spaccare il mondo e invece siamo qui a parlare a due passi dalle prostitute e i loro clienti. Io concordo con entrambi e dico che dobbiamo andare a dormire.

In foto: il Campanile di San Marco fatto con non so che materiale all'entrata dell'aeroporto Marco Polo di Tessera (che in gergo è VCE).

venerdì 1 giugno 2007

Il pretesto finale di Dee

Finalmente, miei cari lettori, siamo arrivati alla fine di questo tortuoso percorso cominciato quasi un mese fa sulle interazioni fondamentali. Questo è l'ultimo post in materia e prometto che non sentirete parlare di queste cose per un po' di tempo: abbiate pazienza, vi chiedo un ultimo sforzo.
Ho detto, alcuni migliaia di post fa, che l’interazione elettromagnetica è mediata dal fotone e che questo ha massa nulla, mentre le interazioni deboli sono mediate anch’essa da dei bosoni che però hanno una massa considerevole. In sostanza si vede già da questo che le due cose hanno qualcosa in comune: entrambe le interazioni sono mediate da bosoni, ovvero da particelle che obbediscono alla medesima statistica (quella di Bose-Einstein, se ben vi ricordate). Già questo potrebbe fare pensare che in realtà non siano poi così tanto diverse queste due interazioni. E infatti è così: ho detto che nell’interazione debole i bosoni che portano carica elettrica sono due, il W+ e il W-. Ebbene, viene naturale pensare che esista anche un W neutro, e questo viene richiesto dalla conservazione di una quantità molto usata in fisica nucleare, l’isospin debole: prendete il protone (p) ed il neutrone (n); entrambi stanno nel nucleo e vengono per questo chiamati nucleoni. Un nucleone, che può essere un p o un n, ha isospin pari ad ½, nel senso che può trovarsi in due stati possibili. Analogamente, nelle interazioni deboli c’è un isospin relativo ai W(+-) e Z, che valgono rispettivamente 1 e 0. E’ di particolare interesse il valore che assume la componente relativa all’asse z dell’isospin; nel caso del W+ essa vale +1 e per il W- è -1. Ci si aspetta, dunque, anche uno stato con componente z dell’isospin relativo ai W che sia 0, ovvero uno stato I = 1, I_z = 0, e tale stato si indica con W0, ovvero un W neutro. Questo però non deve trarre in inganno: il W0 appena definito non è assolutamente uguale allo Z0, in quanto l’accoppiamento di quest’ultimo dipende dalla carica elettrica. Deve esistere dunque un bosone che sia uno stato di singoletto, ovvero con I = 0 e I_z = 0, e tale bosone si indica con B0. Dal punto di vista sperimentale, si conoscono soltanto due tipi di bosoni neutri, ovvero il nostro affezionato fotone e lo Z0 che ormai conosciamo. In pratica, quello che hanno fatto Weinberg e soci – e qui veniamo finalmente al succo del discorso di tutti questi dannati post – è stato di esprimere il fotone e lo Z0 come combinazione lineare degli stati B0 e W0; in quest’ottica il fotone e lo Z0 sono descritti da funzioni d’onda fra loro ortogonali e i coefficienti della combinazione lineare sono le seni e i coseni di un angolo detto angolo di Weinberg. In pratica possiamo passare dal fotone allo Z0 (e viceversa) operando una rotazione dell’angolo di Weinberg. A questo punto è lecito chiedersi quale sia la relazione tra l’angolo di W., la carica elettrica e e le cariche deboli dei bosoni. Questa relazione si ricava richiedendo che il fotone si accoppi a fermioni carichi levogiri o destrogiri, ma mai ai neutrini, al contrario di quanto avveniva per le interazioni deboli, come avevamo visto. Non volevo mettere formule in questa mia trattazione, ma la relazione finale, quella di unificazione, la devo per forza scrivere; essa è:
e = g sin w,

dove g è la carica debole e w è l’angolo di Weinberg.
Alcuni commenti.
Commento 1. L’angolo w viene misurato in diversi modi, ad esempio con l’interazione neutrino-elettrone oppure dal rapporto tra le masse dei W(+-) e dello Z0. Sperimentalmente si trova che (sin w)2 = 0.25 = ¼. Non è affatto difficile vedere che elevando al quadrato la relazione precedente e risolvendo rispetto a g2, si trova che g2 = \alpha_W = 4 e2= 4 \alpha, dove \alpha_W è la costante e di accoppiamento debole e \alpha quella elettromagnetica. Il loro rapporto è dunque quattro.

Commento 2. E’ bene osservare la seguente cosa: nella vita di tutti i giorni, ovvero a basse energie e temperature, le interazioni elettromagnetiche sono ben distinte da quelle deboli. Esse però diventano a tutti gli effetti una sola interazione, quella elettrodebole, alle alte energie. Quando dico alte energie intendo 100 miliardi di elettronvolt, che corrisponderebbe ad una temperatura di circa un milione di miliardi di gradi. Un po’ caldino, non trovate? Tuttavia durante le prime fasi di vita dell’Universo si è andati anche molto più in là, superando i dieci miliardi di miliardi di miliardi di elettronvolt (1019 di gigaelettronvolt), corrispondenti ad una temperatura di dieci miliardi di miliardi di miliardi di miliardi di gradi (1028 gradi), in un tempo compreso in dieci miliardesimi di miliardesimi di miliardesimi di miliardesimi di miliardesimi di secondo (10-37 secondi). Fate voi.
The End