domenica 27 settembre 2009

Un fine settimana emozionante

Nuvole sulle Tre Cime


Al ritorno da un weekend fantastico come quello appena trascorso, di cose da raccontare ce ne sarebbero veramente tante. E, come sempre, la cosa migliore da fare è partire dal principio, cioè da sabato mattina, cioè il momento della partenza per le Tre Cime di Lavaredo.
Organizzato con alcuni utenti del forum Canon Club Italia, il weekend fotografico comincia. Programma: partenza ore 9.30 circa per il Rifugio Auronzo, ai piedi delle Tre Cime, raggiungibile facilmente in auto. Proseguimento a piedi per circa un paio d’ore per arrivare e pernottare - si fa per dire - al Rifugio Locatelli.
Lo scopo è portare a casa delle fotografie paesaggistiche d’impatto delle tre cime dolomitiche, scattando al tramonto, di notte e all’alba.
Un weekend emozionante, stancante, massacrante dal punto di vista degli orari - nella notte di sabato ho dormito un’ora se è tanto -, impegnativo, fisico e, nonostante tutto, perfetto. Anche per uno come me, abituato, si fa per dire, alle vette dolomitiche, alle passeggiate in alta quota e a panorami mozzafiato, è stato uno spettacolo che facilmente si può immaginare. Impossibile descrivere a parole la quantità di stelle che alle 3 di notte coprivano il cielo, a 2500 metri. Impensabile poter raccontare i colori dell’alba, la luce rossa sulle vette delle montagne, le nuvole rosa che avvolgevano le cime vicine.
Tralasciando il viaggio di tre ore in macchina per raggiungere il punto di partenza a 7 km da Misurina, il fine settimana fotografico comincia sul sentiero 101 che dal Rifugio Auronzo porta al Rifugio Locatelli, passando per il Rifugio Lavaredo a pochi metri dall’omonima forcella. In destra il Monte Paterno - dove c’è un interessante sentiero ferrato che si snoda tra le trincee e gallerie della I Guerra Mondiale - e a sinistra si alzano maestose le Tre Cime.
Dopo un pranzo veloce al Locatelli, passiamo il pomeriggio nei dintorni ad immortalare le famose montagne che purtroppo sono immerse per metà nelle nuvole. La speranza è che per il tramonto le nuvole vadano via, ma tali speranze vengono subito soffocate quando poco prima dell’ora d’oro, tutta la zona viene sommersa da una nuvola. Questo fa sì che non sia possibile portare a casa nessun scatto al tramonto. Un vero peccato.
Dopo cena, verso le 22, sembra che ci sia una schiarita e quindi proviamo a posizionarci in modo da catturare almeno qualche stella. Le Tre Cime sono sempre avvolte dalle nuvole e anche le altre montagne. In più molte volte le nuvole sono basse da avvolgere completamente il rifugio e i dintorni, quindi verso mezzanotte decidiamo di coricarci per poi alzarci all’alba per le foto di rito.
Verso le 2.30, nel bel mezzo della notte, la finestra della stanza, che dà proprio sulle Tre Cime, ci mostra uno spettacolo indescrivibile: una volta stellata assolutamente sgombra da nuvole e limpidissima. Ci alziamo velocemente, prendiamo l’attrezzatura, e fino alle 4 passate restiamo fuori a scattare. L’aria è fredda e nonostante l’apparenza è anche piuttosto umido, tant’è che spesso si appannano gli obiettivi e la condensa forma goccioline pericolose sulle macchine.
Ci ritiriamo in stanza per riposare un altro paio d’ore e alle 6.30, chi prima chi dopo, siamo già fuori per l’alba. Si scatta all’impazzata fino alle 7.30: è impressionante come nel giro di pochi minuti la luce cambi in un modo così repentino. Addirittura tra due foto consecutive è necessario regolare l’esposizione, da quanto sono cambiate le condizioni di luce. L’aria è fredda e c’è della brina sulla piante - durante la notte la temperatura è scesa anche a un paio di gradi sotto zero.
Fortunatamente ci aspetta una colazione abbondante al rifugio che, sulle 9, salutiamo e ripartiamo alla volta dell’Auronzo e, quindi, di casa.

Un weekend magnifico. Uno spettacolo per gli occhi e per il cuore per chi, come me, ha le montagne nel cuore.

Le foto migliori arriveranno e saranno, come al solito, qui.