lunedì 31 marzo 2008

Un bel gruppo

E adesso, parliamo un po' di quella bella cosa che la gente chiama teoria dei gruppi, in particolare del mio caro amico SU(3). Sapete, in questi giorni ci sto dando davvero dentro con questi argomenti e devo ammettere che più la cosa si fa complicata, più mi piace. Allora le cose stanno così: forse ricorderete quando dicevo (lo dicevo?) che le leggi della fisica rispettano alcune simmetrie, più o meno evidenti, il che significa che non cambiano sotto particolari trasformazioni. Prendete un sistema di coordinate e ruotatelo di 180 gradi. Ora ruotate ancora di 180 e, come notate, ritornate al punto di partenza. Quindi due rotazioni fanno ancora una rotazione. Possiamo dire quindi che l'insieme delle rotazioni costituisce un gruppo di simmetria. In particolare la legge di trasformazione può essere un prodotto: per le rotazioni infatti sappiamo che coseni e seni possono essere espressi tramite la notazione esponenziale. Gli angoli compaiono all'esponente, per cui somma di angoli equivale a prodotto di potenze. La regola, che in gergo matematico si chiama rappresentazione, è quindi la moltiplicazione tra gli elementi del gruppo. Nel caso di rotazioni nel piano bidimensionale, queste moltiplicazioni sono commutative, ovvero ab = ba, da cui ab - ba = 0. Tutti i gruppi i cui elementi rispettano questa legge si dicono commutativi o, detta in modo più figo, Abeliani. Gruppi che non soddisfano la relazione di commutazione precedente si dicono non-commutativi (non-Abeliani). Ad esempio, le rotazioni nello spazio 3D non sono commutative, quindi sono non-Abeliane.
Detto questo esistono vari gruppi. Il più semplice è il gruppo U(1), ovvero il gruppo unitario i cui elementi sono numeri complessi di norma unitaria che obbediscono alla regola della moltiplicazione che ho dato prima. Non è un caso che il cerchio complesso è una rappresentazione geometrica del gruppo. Comunque, sto divagando.
Poi ci sono i gruppi cosiddetti "speciali", un esempio di questi è il SO(3) il gruppo delle rotazioni nello spazio 3D. La S sta per speciale mentre la O sta per ortogonale: le matrici di trasformazione sono ortogonali e sono anche speciali, visto che il loro determinante è +1.
Poi c'è il SU(2), che è anche questo speciale ma le cui matrici non sono ortogonali; il loro determinante però ha norma unitaria. E poi c'è il SU(3), una specie di generalizzazione del SU(2). 
La cosa interessante è che esiste un teorema, peraltro non molto difficile da dimostrare, che dice: ogni matrice ortogonale U di trasformazioni infinitesime è esprimibile come l'esponenziale di una matrice antisimmetrica L. Facendo tendere all'infinito queste trasformazioni infinitesime, ottenendo così una trasformazione finita, si può far vedere che queste matrici antisimmetriche che compaiono all'esponente, sono i generatori del gruppo. Questi generatori, nel caso del gruppo SU(2) sono tre matrici quadrate 3 x 3 aventi traccia nulla e determinante unitario. Esse non commutano e le loro relazioni di commutazione definiscono la struttura del gruppo, tramite opportune costanti di struttura.
Per il gruppo SU(3), la richiesta che la matrice U sia unitaria deriva dal fatto che la L è hermitiana. Questo impone che gli elementi di U siano 9 parametri reali. La traccia nulla di L impone un altro vincolo sul numero dei parametri liberi, che in totale fanno 8. E non è un caso che questi 8 generatori sono collegati intimamente agli 8 gluoni ed è per questo che il gruppo SU(3) descrive le interazioni forti tra i quark, interazioni descritte come scambio di otto gluoni "carichi". E non è un caso nemmeno il fatto che la dimensione delle matrici è 3, così come le 3 generazioni di quark e i 3 colori. 
Ma parlerò di questo in un altro momento. Che ne dite? Vi può interessare?

Ah, non c'entra niente (o non direttamente), ma dopotutto sì: la fissa per la fisica teorica e la debolezza dell'euro nei confronti del dollaro, mi hanno spinto all'acquisto di due libri: uno è la tesi di dottorato di Richard P. Feynman sul nuovo approccio dei path integral alla QED. L'altro non lo conosco ma, stando al titolo, non dovrebbe essere male. Parla di simmetrie, per cui deve essere bello per forza. 

domenica 30 marzo 2008

Robe varie

Bene, adesso che vi ho raccontato brevemente Parigi, ritorniamo a parlare di cose serie.

Come ci si immaginava, ho abbastanza cose di cui parlare, siano esse di scienza, di informatica, di fotografia, di musica e di quant'altro. Cominciamo con un po' di notizie sparse.
  • Sul Panorama di questa settimana c'è un articolo su un tizio italiano (non ricordo il nome) che, a trent'anni, lavora al progetto Atlas al Cern di Ginevra. Da quanto si legge, questo qui ha creato un algoritmo per poter distinguere le particelle che vengono generate da scontri ad alta energia tra protoni. Ovviamente, come la stragrande maggioranza dei ricercatori del mondo, anche lui confida molto nelle possibilità del nuovo LHC, la cui accensione "ufficiale" è prevista per maggio. E fin qui niente di nuovo direte. Ebbene, è vero. Quello però che ho trovato curioso è che qualche giorno fa dei tizi sconosciuti (uno era un ex-studente di fisica e l'altro studia la 'teoria del tempo', che non si capisce cos'è) dalle Hawaii hanno fatto causa al Cern per un motivo molto semplice ed altrettanto infondato: questi due sospettano che l'LHC sarà talmente potente da poter creare un buco nero che può distruggere la Terra. Il Cern ha risposto che queste accuse sono del tutto infondate e la polemica si è accesa. La notizia completa la trovate sul sito del Corriere.
  • Ho scoperto, anzi ho provato con mano, che il programmino integrato nel Mac OS X chiamato Automator è davvero troppo utile. Ad esempio si possono creare dei flussi di lavoro che fanno risparmiare un sacco di tempo. Questa funzionalità la conoscevo già ma non l'avevo mai provata perché, forse, non ne sentivo il bisogno. Però l'altro giorno mi sono chiesto se fosse mai possibile ridimensionare le foto senza ogni volta aprire Gimp (o chi per lui), ma farlo direttamente con il classico "tasto destro". Ovviamente si può fare, creando un workflow con Automator e salvandolo come plugin per il Finder. Chi ha un Mac può capire. Ma si possono fare tantissime altre cose, sia per le foto che per altri tipi di documenti.
  • Parlando di foto, ho riscoperto una funzione molto utile di PhotoShop, ovvero la possibilità di modificare le "curve di colore". Davvero una funzionalità molto utile e potente per regolare contrasto, luminosità, profilo RGB e singolarmente i tre colori. Ad esempio, anche se creo un HDR che non è tanto per la quale, smanettando con le curve è possibile ottenere un risultato abbastanza carino. Un esempio lo trovate su Flickr, appena aggiunta: si tratta di una serie di 5 foto scattate ad intervalli di 1 EV e "mergiate" in HDR con Photomatix. I più attenti noteranno un non perfetto allineamento delle immagini. Chiedo perdono. Successivamente ho dato l'HDR in pasto a PhotoShop e, giocando con le curve, ho ottenuto l'immagine finale. Forse, a guardarla bene, c'è troppo contrasto. Migliorerò.
  • Per concludere, di seguito vi posto la versione HDR della centrale elettrica dell'Enel di Porto Marghera: questa l'ho fatta direttamente in PhotoShop e l'ho elaborata un pochino con le curve, le saturazioni dei colori eccetera.

Bene, vi saluto. Ciao bellissmi.

Aggiornamento dell'ultimo minuto: ho installato la versione 10.0 di PhotoShop (nota come CS3) e devo dire che, rispetto alla CS2, è davvero stra-veloce. Ottimo direi. Senza contare il fatto che è in italiano e tutto risulta più facile.

Una giornata - Pomeriggio

Per il pomeriggio il tragitto che vi propongo è questo. Dopo pranzo fate una capatina all'interno della chiesa di St.-Germain-Des-Près, giusto perché vi rendiate conto che è la chiesa più vecchia di Parigi. Poi prendete la metro, linea 4 direzione Porte de Clignancourt, e scendete alla fermata Cité. Questa stazione della metropolitana è particolarmente interessante dal momento che è svariati di metri sotto terra ed è sicuramente da vedere: sembra di stare in un sottomarino. La stazione Cité si trova in una bellissima piazzetta tra il palazzo della Prefettura (dove c'è la Sainte Chapelle e la Conciergerie) e l'Hotel Dieux. Usciti dalla metro, svoltate a destra per Rue de la Cité e guardate un po' cosa c'è sulla vostra destra... eh sì, proprio Notre-Dame. Certo, potete entrare e vedere le belle volte a crociera, i bei rosoni, le belle vetrate, il bell'altare e le belle decorazioni. Oppure potete mettervi in coda per salire su una delle due torri. Se avete tempo vi consiglio comunque di farlo: merita soprattutto la salita, con una scala a chiocciola e, quando finalmente pensavate di essere arrivati in cima, vi accorgete di essere appena a metà strada. Però merita, garantito.
Adesso ritornate sui vostri passi, ripercorrete la piazzetta di prima e attraversate la Senna sul Pont du Change e raggiungete il Teatro della Città nella Place du Châtlet. Prendete Boulevard Sébastopol, e tenete alla vostra destra la Tour de Saint-Jacques; proseguite per un centinaio di metri e svoltate a destra per Rue Berger fino a raggiungere il Centre Pompidou, il museo d'arte contemporanea. Più che l'edificio in sé, è curiosa la fontana multicolore che sta proprio nelle immediate vicinanze, molto carina. Ripercorrete Rue Berger, attraversate il viale di prima e arriverete al famoso Forum des Halles, in pratica un grande centro commerciale. Scendete nel grande magazzino al terzo piano interrato e lasciatevi guidare dalle indicazioni fino all'uscita sul lato della Bourse. La chiesa che vi trovate di fronte è Saint-Eustache e cogliete l'occasione per visitarla. Rientrate nel centro commerciale e prendete la metropolitana, linea 1 direzione Défense. Scendete alla fermata Louvre-Rivoli, in Rue Rivoli. Il grande palazzo che vedete è il lato posteriore del Louvre: tenetevi il palazzo in sinistra e risalite lungo Rue Rivoli fino ad incontrare l'entrata al Museo dal Padiglione Richelieu. Ammirate la grande Piramide di vetro e acciaio e i giochi d'acqua delle fontane: se non è lunedì, giorno di chiusura del Museo, potete entrare nella Piramide da dove si può accedere alle gallerie sotterranee del Louvre. Addirittura fino a poco tempo fa, probabilmente anche oggigiorno, potevate acquistare dei biglietti per il museo a prezzo ridotto, validi soltanto il pomeriggio: ne varrebbe la pena.
Usciti dalla Piramide, fate una piccola deviazione: ritornate in Rue Rivoli, attraversatela e il palazzo che avete di fronte è il Palais Royal, sede del Consiglio di Stato. Non credo si possa entrare ma voi non dovete farlo. Semplicemente tenete il Palazzo sulla destra e andate a vedere lo splendido cortile interno: anzi, più che splendido lo definirei strano, dal momento che qui c'è l'opera d'arte permanente di Buren, le famose colonne zebrate.
Tornate quindi in Rue Rivoli, svoltate a sinistra per Place du Carrousel, dove iniziano i giardini di Tuileries, la cui entrata è costituita dall'Arc du Carrousel, un mini Arco di Trionfo. Se il pomeriggio è soleggiato, fatevi pure tutti i Giardini fino alla Concorde, non è tanta strada. Alla Concorde, svoltate a destra per Rue Royale e l'edificio a forma di templio greco-romano è la chiesa della Madeline: consiglio, ancora una volta, di entrare, vista la pochissima presenza di turisti. A questo punto proseguite per il Boulevard des Capucines e svoltate subito a destra in Rue Duphot per poi prendere la chiccosa Rue Saint-Honoré. Dopo un centinaio di metri girate in sinistra per Rue de la Paix e la piazza che vedete, con l'obelisco al centro, è la famosa Place Vendôme. Quello in sinistra, con le tende bianche, è il famoso Hotel Ritz, mentre le altre entrate della piazza sono di importanti boutiques (come Cartier, Bulgari, Chanel eccetera). Se adesso proseguite per Rue de la Paix, vedrete sicuramente un edificio importante, che nient'altro non è che l'Opéra A questo punto avete varie opzioni, ma dipende da ciò che volete fare.
Potete, ad esempio, tenervi l'Opéra alla vostra sinistra e raggiungere l'inizio dei Grands Boulevards: qui potete dedicarvi allo shopping visti tutti i grandi magazzini presenti. Quella è infatti la zona delle Galeries La Fayette, di Printemps e, fino alla stazione di St. Lazare, ci sono negozi e negozietti per tutti i gusti.
Oppure potete prendere la metro all'Opéra, linea 7 direzione Villejuif fino a Palai Royal; qui cambiate con la linea 1 direzione Chateau de Vincennes e proseguite fino a Bastille. Questa piazza, che altri non è che una grande rotonda, ospitava la Bastiglia ma adesso a ricordarla c'è solo un obelisco. Risalite il Boulevard Beaumarchais e svoltate a sinistra alla seconda via: in men che non si dica siete a Place des Vosges, una bellissima piazzetta tutta perfettamente quadrata, dove aveva la casa Victor Hugo. Questo è un bel posto per rilassarvi se avete mal di gambe, visto che c'è molta tranquillità e c'è abbastanza verde da potersi sdraiare per qualche minuto.
Per la sera propongo di fare un salto alla Défense: da Bastille prendete la linea 1 direzione Défense e scendete alla fermata prima del capolinea, Esplanade de la Défense. E' un quartiere molto moderno, non penso che ci siano nemmeno appartamenti. Ci sono però molti grattacieli e di sera è un paesaggio molto suggestivo. Chiaramente non ci sono ristoranti lussuosi, solo molti bar e fast food, ma se siete in cerca di una vacanza low-cost, non ve ne importerà molto. Il grande Arco illuminato di bianco fa la sua porca figura e contrasta meravigliosamente con il nero dei grattacieli.
Insomma, per essere stata una giornata, consideratevi fortunati per aver visto questa gran quantità di cose.

In foto: cortile interno del Palazzo del Louvre. Trattamento HDR.

venerdì 28 marzo 2008

Una giornata - Mattina

Ora, vi aspetterete un qualche seguito della storia parigina, vero? E invece no. Beh, non proprio. Faccio qualcosa di più: in base al mio percorso, cercherò di scrivere una sorta di mini-guida-giornaliera, un'idea per passare una giornata nella Capitale di 
Francia facendo capolino in quasi tutti i luoghi famosi e anche in altri posti un po' meno noti.
Partiamo dall'Arco di Trionfo. Prendete la metro, linea 6 direzione Nation e scendete alla terza fermata, Trocadero. Qui c'è il Palais de Chaillot dove si trovano i musei del cinema, dell'uomo e della marina. La vista sulla Torre Eiffel è magnifica; scendete quindi fino a raggiungere la Senna e svoltate a destra per Avenue du Pt. Kennedy, una via piuttosto larga che costeggia il fiume. Dopo poche centinaia di metri incontrate il Pont de Bir-Hakeim che, prima della II Guerra Mondiale, si chiamava Pont de Passy. Il ponte è ha due piani: in quello inferiore ci sono due corsie per le automobili con al centr
o un largo marciapiede per i pedoni, mentre al piano superiore ci sono i binari dove corre la linea 6 della metro. Percorrete il ponte fino a metà e, in destra, scendete la scalinata che vi porta nell'isolotto pedonale chiamato Allée des Cygnes. Questo isolotto è costituito solamente da un vialetto con ai lati panchine e alberi di vario genere e colore. E' una bella passeggiata, soprattutto di mattina, visto e considerato che la presenza dei turisti è piuttosto esigua. Inoltre c'è da tenere presente che siete nel bel mezzo della Senna e c'è una vista bellissima (e molto romantica se siete in dolce compagnia) sulla Tour Eiffel che la si intravede tra gli alberi. Proseguite la vostra passeggiata fino all'estremità opposta dell'isola, dove si trova una copia in scala 1:10 della famosa Statua della Libertà di New York.
A questo punto avete due possibilità: o ripercorrete la strada appena fatta al contrario, oppure salite sul Pont de Grenelle e, percorrendo il Quai de Grenelle prima e il Quai Branly poi, tornate sotto la Torre Eiffel. Svoltate a destra e fatevi tutti i Champs de Mars fino all'Ecole Militaire dove potete prendere la metro, linea 8 direzione Créteil e scendere dopo due fermate a Invalides. Dall'Ecole Militaire potete anche andare a piedi a Les Invalides che forse fate anche prima. All'Hotel des Invalides, che non è un albergo, si trova la tomba di Napoleone Bonaparte e il Musée de l'Armée. La tomba del famoso condottiero si trova esattamente sotto la grande cupola dorata visibile da molte parti della città ed è una costruzione piuttosto grande. Da vedere almeno una volta, comunque. 
Usciti da Invalides propongo di prendere la metro, linea 13 direzione Chatillon, e scendere alla fermata Montparnasse-Bienvenue. Siete proprio sotto il famoso grattacielo e, se la giornata è bella e ne avete voglia, potete salire sulla sua cima per pochi euro (e non fate nemmeno coda, visto che tutti preferiscono salire sulla Tour Eiffel e buttare via così molti euro e giornate intere). Adesso portatevi su Place du 18 Juin e percorrete in tutta la sua lunghezza la bellissima Rue de Rennes fino a raggiungere la chiesa di Saint-Germain-des-Près. A metà strada fate una deviazione: svoltate in destra per Rue du Vieux Colombier così da arrivare alla cattedrale di Saint-Sulplice, una bellissima cattedrale, anche se un po' spartana, resa famosa dal film (e romanzo) Il Codice Da Vinci. Da qui, prendete Rue Bonaparte e, dopo poco, sbucare in Place Saint-Germain-des-Près.
A questo punto scommetto che sarà l'ora di pranzo per cui cercate un bel posticino: da segnalare che in zona ci sono molti bistrot che offrono a prezzi più o meno interessanti menu completi (primo + secondo + dessert, bibite a parte). Il pomeriggio lo discutiamo domani.

mercoledì 26 marzo 2008

Cinque giorni nella capitale di Francia, II pt

Domenica, giornata nuvolosa e fredda. E' la domenica delle Palme: dove andare se non a Montmartre? Prima però puntatina alla Villette, al Parco della Scienza e della Tecnica. Interessante l'architettura moderna degli edifici e curiosa la Geode un cinema tridimensionale a forma di palla. Ok, adesso basta: metro direzione Ètoile fino ad Anvers, poi su fino al Sacro Cuore. Dentro, becco la fine della messa e tutti hanno in mano rami di non so che pianta ma non è sicuramente ulivo. Allora proseguo dietro la basilica, lascio la Piazzetta degli Artisti alle mie spalle e scendo la collina: c'è un piccolo vigneto da cui ogni anno vengono prodotte un'ottantina di bottiglie di vino rosso. L'unico vino prodotto a Parigi. Poi riprendo a salire e mi ritrovo tra la folla della Place du Tertre, dove gli artisti vendono i loro quadri. Ora di pranzo, pranzo al sacco con un panino al prosciutto. Comincia a piovere, dove si va? Défense, ovvio. Lì, ricordo, c'è uno tra i centri commerciali più grandi che abbia mai visto, Les Quatre Temps, per cui un giretto tra le botteghe al chiuso ed al riparo mi sembra una buona idea. Metro fino alla fermata Esplanade De La Défense, poi a piedi fino all'Arco. Costruito alla fine degli anni ottanta, è allineato con l'Arco di Trionfo, il quale è allineato con l'obelisco della Concorde, il quale è allineato con l'Arche Du Carusel, il quale è allineato con la Piramide del Louvre la quale è allineata con l'entrata dell'ex Palazzo Reale. Sfortunatamente i negozi sono chiusi ma è aperto un cinema multisala e Starbucks. Ne approfitto per un cappuccino con aggiunta di cannella, come ai vecchi tempi. Il tempo non lascia tregua: fa freddo e continua a piovere. Ritorno in ostello, doccia e via di nuovo in metro, direzione Châtlet; il programma è una pizza da Pizza Hut e un pollo da KFC. Entrambi si trovano nel Beaubourg, un quartiere alquanto movimentato sia di sera sia di giorno; per intenderci è la zona compresa tra il Centre Pompidou (museo d'arte contemporanea), il Forum des Halles (grande centro commerciale) e la Bourse. Così facciamo ma, ahinoi, la pioggia non lascia scampo e verso mezzanotte si ritorna verso l'ostello.
Lunedì, giornata alquanto burrascosa. Ometto il racconto della mattinata, per niente interessante. Al pomeriggio, decido di passarlo nella zona del I Arrondissement, tra la Concorde, l'Opera, e i grandi magazzini La Fayette. Poi riprendo la metro e vado a Saint Germain-des-Près, una tra le chiese più vecchie di Parigi e cuore della zona universitaria. Mi ricordo che ad una certa altezza del Boulevard St. Germain c'è l'Apple Store più grande della città e lo cerco disperatamente. Una volta dentro, mi aggiro minaccioso tra i Mac, provandoli tutti. Il negozio sta per chiudere, quindi: metro, linea 4 direzione Port de Clignancourt; scendo a St. Michel; prendo la RER C direzione Versailles e scendo a Champs de Mars, praticamente sotto la Tour Eiffel. Non è ancora del tutto scuro e il cielo ha un colore bluastro che esalta benissimo il giallo della torre illuminata. Due dei quattro pilastri che permettono la salita alla torre sono chiusi, mentre negli altri due si accalcano i turisti. Io ci sono salito due volte, la prima delle quali fino all'ultimo piano, a trecento metri da terra. Sebbene siano passati quasi otto anni ormai, ricordo benissimo la vista mozzafiato che si ha da lassù. Prendiamo la RER alla fermata del Pont de l'Alma, cambiamo a Invalides e scendiamo a Saint Lazare, dove in un localino vicino alla stazione gusto un croque madame per la modica cifra di nove euro.

martedì 25 marzo 2008

Cinque giorni nella capitale di Francia, I pt

Il mio rapporto con Parigi è abbastanza strano. Questa era la quarta volta che ci andavo. I monumenti principali, quelli dove si annidano migliaia di turisti, li ho visti tutti più volte. I musei principali, quelli in cui migliaia di turisti bivaccano tra un quadro e una scultura, li ho visti tutti più volte. Le chiese principali, quelle in cui migliaia di turisti gridano e scattano invano foto con il flash, le ho viste tutte più volte. Eppure, ogni volta che ci ritorno è come se fosse la prima. Eh, non lo so il perché, ma ve l'avevo detto che è un rapporto strano. E anche questa quarta volta la storia non cambia più di tanto. Tuttavia ho approfittato per vedere luoghi e posti che le volte precedenti non ho avuto l'occasione (o il tempo o la voglia) di ammirare.
Insomma, la storia è questa. Lasciamo stare i dettagli del volo e dell'arrivo in albergo la prima sera, e cominciamo il nostro racconto la mattina di sabato, quando si pone il problema di trovare un alloggio. Il primo ostello dice che non c'è assolutamente posto; ci mandano in un altro ostello ma, ahimè, anche qui non hanno posto. Cabina telefonica. Lista degli ostelli alla mano e via, chiamarli tutti.
Desolé, pas de places pour ce soir.
Per fortuna ci danno l'indirizzo di un ostello, un po' fuori, dove apparentemente c'è posto. Arrivati là, dicono:
Pas de places pour 5 soirs. Deux soir, après, il faut changer la chambre.
Ok. 21 euro, colazione e lenzuola comprese. Camera tripla, da condividere con uno sconosciuto. Chissà che tipo sarà, boh. E' l'una, dove andiamo? Sabato pomeriggio, programma: Istituto del Mondo Arabo, Grande Moschea. E poi? Vedremo.
L'Istituto del Mondo Arabo è un edificio piuttosto moderno e interessante, nel senso che le sue pareti esterne sono fotosensibili: a seconda della quantità di luce, le “finestre” si aprono e si chiudono da sole. All'interno è presente un ristorante, una libreria, una biblioteca particolarmente fornita, un museo e uffici. Ovviamente tutto riguardante il mondo arabo.
Riprendiamo a camminare e ci dirigiamo verso la Senna, per poi svoltare a destra dove ci dovrebbe essere la Facoltà di Scienze dell'università. In effetti l'edificio c'è ma è abbandonato e sta cadendo a pezzi. Svoltiamo ancora in destra, poi in sinistra e raggiungiamo finalmente la Grande Moschea. Edificio piuttosto grande, bianco, decorato a dovere, bella. Peccato per il tempo che è nuvoloso e si mette anche a piovere. Sono le 3 del pomeriggio e la fame, ora, si fa sentire. Dove si mangia? Puntiamo il dito sulla cartina della metro sulla fermata di Saint Michel, da dove inizia il Quartiere Latino, un labirinto di stradine molto strette in ognuna delle quali ci sono ristoranti dei tipi più diversi che offrono menu a prezzo fisso abbastanza convenienti. Ci fiondiamo in un localino greco, dove prendiamo due gyros, una specie di kebab ma greco. Pancia piena, si sta meglio; ma adesso? Diavolo, stanchezza, sonno, mal di gambe: riposiamoci un poco e poi usciamo a cena. Ma dove? Beh, Quartiere Latino, ovvio. Ristorantino carino, menu fisso da 14 euro: zuppa di cipolle, bistecca al pepe verde, macedonia. Non male.
Dopo cena lo passiamo tra la Cité e il Louvre, anche se la pioggia è ovunque e non lascia scampo nemmeno il freddo. Quindi, verso l'una si ritorna all'ostello, dove il nostro coinquilino sta già dormendo delle buone. Sicuramente l'avremo svegliato con tutto il baccano che abbiamo fatto ma, diavolo, era necessario. Chissà che tipo è. Speriamo che domani sia bello.

lunedì 24 marzo 2008

I'm back

Signori, sono tornato. Un giorno in anticipo, ma sono comunque tornato. So che vi sono mancato; e non provate neanche a negarlo perché non vi crede nessuno. Comunque, sono qua. Di cose da dire ce ne sarebbero molte, ma andiamo per ordine sennò rischiamo di fare confusione. Come prima cosa, come potete vedere dalla barra qui in destra, ho iniziato a caricare alcune foto notevoli di questi giorni. Ovviamente ne inserirò diciamo cinque al giorno, così avete il tempo di digerirle per bene.
Vi sarete comunque chiesti: diavolo, ma dove eri finito Dee?
La risposta a questa domanda è molto semplice e un'occhiata alle foto su Flickr vi saprà raccontare molto di più di quanto possa fare io con le sole parole. Tuttavia anche le parole hanno il loro peso e credo che un bel racconto, corredato da opportune fotografie, sia il miglior modo di procedere in questi casi. Che ne dite? Può andare?
Benissimo. Prima di cominciare, però, volevo rispondere alla domanda precedente con un tentativo di HDR fatto a mano, ovvero tenendo la fotocamera in mano senza appoggiarla a treppiedi o altri posti. Ovviamente il risultato è pessimo, perché sono alquanto evidenti i segni del fatto che le tre immagini non sono affatto allineate. Pazienza. Nei prossimi giorni comincierò a raccontarvi un po' di cose. Saluti.

venerdì 14 marzo 2008

Here I go...

Avete ragione, ultimamente trascuro il mio blog e non ci scrivo così spesso come in passato. Comunque, oggi scrivo un paio di cose, così sarete contenti.
Innanzitutto mi congratulo ancora con il mio caro amico Giovanni, che mercoledì si è laureato "magistralmente", diventando perciò disoccupato. Ancora congratulazioni e complimenti Gio!
L'altra cosa che volevo dirvi è di non preoccuparvi se non mi sentite/leggete/vedete per queste due settimane che verranno. Infatti è fin troppo noto che la mia vita va avanti a "periodi". Mi spiego. Ci sono periodi in cui non faccio nulla che non sia studiacchiare e le solite altre cose (basket, ripetizioni) e sembra che il tempo non passi mai ed è terribilmente noioso. Poi ci sono periodi in cui non ho un attimo di respiro: tutto si concentra in un intervallo di tempo fin troppo piccolo persino per respirare. E così finisco a restare fuori di casa, tra una cosa e l'altra, anche per qualche decina di giorni. Mi viene in mente ad esempio lo scorso agosto: iniziato a Madrid, passando per Jesolo (lavoro), poi sul Garda (divertimento), poi in montagna (passeggiate + studio), poi di nuovo a Jesolo, poi di nuovo in montagna, poi al mare e finalmente a casa. Oppure il febbraio dell'anno scorso, passato tra Asiago, NYC e la montagna. Oppure queste vacanze di Natale, con un piede a Bormio, uno in montagna, uno a lavorare in pizzeria, poi di nuovo in montagna e finalmente a casa.
Insomma potrei citarvi almeno altre dieci storie del genere; tuttavia non lo faccio perché (1) probabilmente non vi interessa e (2) sono anche cazzi miei. Comunque, il succo del discorso è che anche questi dieci giorni pre- e post-pasquali sarò piuttosto impegnato, cioè in giro per il globo. Come conseguenza di tutto questo, al mio ritorno il mio account di Flickr subirà un aumento esponenziale di fotografie (a proposito: ieri, approfittando della bella giornata, ho scattato un paio di foto, cercando di implementare la mia tecnica con qualche scatto macro. Ovvio che non sono venute affatto bene, comunque fateci un salto) e una serie di robe da raccontare. Così spero di garantire almeno tre/quattro post sicuri.
Altra cosa, non meno importante: martedì scorso (11/03/08) è uscito l'album nuovo di Snoop Dogg, Ego Trippin'. Io non l'ho ancora ascoltato, ma scommetto che è una bomba, come del resto lo sono tutti gli album di Snoop.
Bene, questo è quanto.

Signori e signore, vi saluto e vi auguro a questo punto di passare una felice Pasqua e mi raccomando di lavarsi bene i denti: con tutta la cioccolata che ingoierete, la Pasqua è, assieme all'Epifania, la festività preferita dall'Associazione Dentisti Italiani. Auguroni a tutti voi, a risentirci presto.

Deezzle

lunedì 10 marzo 2008

Esame insolito

Oggi, Dipartimento di Astronomia, Padova. Corridoio. Deezzle si aggira con fare sospetto con una tesina in mano e incontra il prof.
- Salve professore, ero giusto passato nel suo ufficio.
- Salve.
- Ero passato per quel discorso della tesina, l'aveva letta?
- Ehm, no. Non ancora.
- Ah. No perché mi aveva detto di aggiungere quelle due cose sulla riga a 21 cm e sulle nebulose planetarie.
- Ah sì, ricordo. E' riuscito a fare tutto quindi?
- Sì, sì. Ecco, le lascio una copia cartacea della tesina, così se vuole leggerla...
- Ah, bene, bene.
Si avvia verso il suo ufficio.
- Quindi questo concluderebbe il suo esame, vero?
- Ehm... sì.
- Aveva fatto la parte con il dott. M.?
- Sì, beh, l'ho studiata...
- E come l'ha trovata?
- Non ho avuto grossi problemi a riguardo.
- Bene.
- ...
- Senta, vuole che concludiamo l'esame?
- Adesso? Oggi?
- Beh sì.
- Ah... ok.
- Allora dai, vada su a prendere il registro, mi faccia una cortesia.
- Va bene.
Cinque minuti dopo, nel suo ufficio:
- Dunque, mi dica un po': cosa ha trovato?
- Beh, ecco, lo studio fatto sulle abbondanze chimiche delle PNe ha mostrato che... [segue un monologo di circa due minuti sulle abbondanze relative delle PNe.]
- Uhm, molto interessante...
Nel frattempo, il prof prende il registro e comincia a scarabocchiare qualcosa.
- ... quindi si conclude che il rapporto He/H nelle PNe di tipo I è più alto...
- Mi passa il libretto per favore?
- Ecco, tenga.
Scrive: Astrofisica Stelle e Pianeti, 10/03/2008, 30.

sabato 8 marzo 2008

Nothing to say

Sono qua. Poco presente ma sono qua.



Scattata a Venezia, vicino a Campo Santa Margherita. Saluti a tutti, per il momento non ho tanto da scrivere. Tornerò a farmi sentire.

Edit: finalmente qualcuno ha messo su YouTube il pezzo di Bassi Maestro che vi accennavo, quello che mi fa sbarellare. Trattasi di "Cosa Ti Aspettavi" e vi consiglio di pomparlo al volume più alto che le vostre casse possono sopportare. Pessima grammatica.

sabato 1 marzo 2008

Così, tanto per scrivere

Signori, come state? Mi scuso se mi faccio sentire poco nei commenti dei vostri blog, ma leggo comunque i vostri post. Cosa mi resta da dire dunque? Ah sì: vi informo che, dopotutto, sono riuscito ad aggiungere quelle due cosette alla tesina per quel famoso esame. Una riguarda la transizione proibita che genera l'emissione a 21 cm dell'idrogeno neutro. L'altra invece parla delle abbondanze relative delle nebulose planetarie (PNe). Devo dire che il primo argomento mi è piaciuto un po' di più, anche se si tratta di cose già viste e già fatte. Ma fa sempre piacere smanettare con la Meccanica Quantistica, un po' di contacci sulle perturbazioni dipendenti dal tempo e sugli hamiltoniani di interazioni spin-spin. Insomma, mi sono proprio divertito. Al momento, visto che sono in una sorta di stand-by, sto scrivendo l'altra tesina sulla QCD. In particolare mi sto perdendo in alcuni contacci con le matrici di Dirac e le loro relazioni di anti-commutazione. Ma questi conti li faccio molto volentieri, come ben sapete. Sto davvero imparando un casino sulla QED con questa tesina e, alla fine, credo che verrà un buon lavoro, almeno spero. Come sempre, cerco di essere il più chiaro possibile, anche se evito di scrivere per esteso tutti i passaggi algebrici, altrimenti rischio di scrivere 200 pagine.
Beh, adesso vi lascio. Saluti a tutti, ai belli e ai brutti.