mercoledì 26 marzo 2008

Cinque giorni nella capitale di Francia, II pt

Domenica, giornata nuvolosa e fredda. E' la domenica delle Palme: dove andare se non a Montmartre? Prima però puntatina alla Villette, al Parco della Scienza e della Tecnica. Interessante l'architettura moderna degli edifici e curiosa la Geode un cinema tridimensionale a forma di palla. Ok, adesso basta: metro direzione Ètoile fino ad Anvers, poi su fino al Sacro Cuore. Dentro, becco la fine della messa e tutti hanno in mano rami di non so che pianta ma non è sicuramente ulivo. Allora proseguo dietro la basilica, lascio la Piazzetta degli Artisti alle mie spalle e scendo la collina: c'è un piccolo vigneto da cui ogni anno vengono prodotte un'ottantina di bottiglie di vino rosso. L'unico vino prodotto a Parigi. Poi riprendo a salire e mi ritrovo tra la folla della Place du Tertre, dove gli artisti vendono i loro quadri. Ora di pranzo, pranzo al sacco con un panino al prosciutto. Comincia a piovere, dove si va? Défense, ovvio. Lì, ricordo, c'è uno tra i centri commerciali più grandi che abbia mai visto, Les Quatre Temps, per cui un giretto tra le botteghe al chiuso ed al riparo mi sembra una buona idea. Metro fino alla fermata Esplanade De La Défense, poi a piedi fino all'Arco. Costruito alla fine degli anni ottanta, è allineato con l'Arco di Trionfo, il quale è allineato con l'obelisco della Concorde, il quale è allineato con l'Arche Du Carusel, il quale è allineato con la Piramide del Louvre la quale è allineata con l'entrata dell'ex Palazzo Reale. Sfortunatamente i negozi sono chiusi ma è aperto un cinema multisala e Starbucks. Ne approfitto per un cappuccino con aggiunta di cannella, come ai vecchi tempi. Il tempo non lascia tregua: fa freddo e continua a piovere. Ritorno in ostello, doccia e via di nuovo in metro, direzione Châtlet; il programma è una pizza da Pizza Hut e un pollo da KFC. Entrambi si trovano nel Beaubourg, un quartiere alquanto movimentato sia di sera sia di giorno; per intenderci è la zona compresa tra il Centre Pompidou (museo d'arte contemporanea), il Forum des Halles (grande centro commerciale) e la Bourse. Così facciamo ma, ahinoi, la pioggia non lascia scampo e verso mezzanotte si ritorna verso l'ostello.
Lunedì, giornata alquanto burrascosa. Ometto il racconto della mattinata, per niente interessante. Al pomeriggio, decido di passarlo nella zona del I Arrondissement, tra la Concorde, l'Opera, e i grandi magazzini La Fayette. Poi riprendo la metro e vado a Saint Germain-des-Près, una tra le chiese più vecchie di Parigi e cuore della zona universitaria. Mi ricordo che ad una certa altezza del Boulevard St. Germain c'è l'Apple Store più grande della città e lo cerco disperatamente. Una volta dentro, mi aggiro minaccioso tra i Mac, provandoli tutti. Il negozio sta per chiudere, quindi: metro, linea 4 direzione Port de Clignancourt; scendo a St. Michel; prendo la RER C direzione Versailles e scendo a Champs de Mars, praticamente sotto la Tour Eiffel. Non è ancora del tutto scuro e il cielo ha un colore bluastro che esalta benissimo il giallo della torre illuminata. Due dei quattro pilastri che permettono la salita alla torre sono chiusi, mentre negli altri due si accalcano i turisti. Io ci sono salito due volte, la prima delle quali fino all'ultimo piano, a trecento metri da terra. Sebbene siano passati quasi otto anni ormai, ricordo benissimo la vista mozzafiato che si ha da lassù. Prendiamo la RER alla fermata del Pont de l'Alma, cambiamo a Invalides e scendiamo a Saint Lazare, dove in un localino vicino alla stazione gusto un croque madame per la modica cifra di nove euro.

9 commenti:

Filippo il mulo ha detto...

Caspio, non vedo l'ora di sapere cosa avete combinato alla fine col tipo sconosciuto dell'ostello. Perché so che qualcosa avete combinato, caspio.

Deezzle ha detto...

In verità ti dico: non l'abbiamo praticamente mai visto. La sera siamo arrivati che lui dormiva già. La mattina lui se n'è andato mentre noi dormivamo e così non sappiamo neanche il suo nome. Che storia eh?

Filippo il mulo ha detto...

Allora ti confesso una cosa: quel tipo ero io.

Milu↨♦►io ha detto...

io non avrei mai dormito con uno che non ho mai visto in vita mia.

Filippo il mulo ha detto...

Io l'ho fatto diverse volte.
Ricordo che ad una festa da Seba ho dormito su un materasso steso per terra con una ragazza che non avevo mai visto prima: mi hanno detto poi che era di Rovigo. Non so perché ma teneva un piede attaccato al mio. Era freddo, il piede: forse lo teneva lì per scaldarlo.
Eh sì, belle feste, quelle da Seba. Bei tempi.

Milu↨♦►io ha detto...

beh si diamine un conto è ad una festa in casa di un mio amico, quello lo farei anche io, ma a meno che non sia sbronzo non dormirei mai cn uno sconosciuto in un posto che non conosco.

Deezzle ha detto...

UzZio, io ricordo di un fatto ben peggiore che è capitato ad un tizio molto ubriaco. Ma questa è un'altra storia.

Filippo il mulo ha detto...

Ma va' UzZio, è che ti hanno educato a considerare il prossimo un delinquente. Il delinquente non è il prossimo, è quello dopo ancora! :D

Milu↨♦►io ha detto...

infatti ho escluso il fatto delle sbronze, ma sono cose che farei solo da sbronzo. Siccome i proverbi sono nati penso su una qualche base di verità, fidarsi è bene non fidarsi è meglio.