sabato 4 agosto 2007

Spagna '07 - I parte

Dunque, di cose da dire ce ne sarebbero un bel po'. Mi limito a segnalare gli episodi salienti cercando di andare in ordine cronologico.
  • 25.07.07: partenza da Treviso per Girona. Arrivo in terra catalana attorno alle 20 e trasferimento in bus per Barcellona. Arrivo in ostello (via metropolitana) sulle 22.30. Ore 23.30 cena con un classico kebab in Plaça de Joan Carles I. Proseguito sul Passeig de Gracia fino a raggiungere Plaça de Catalunya e percorsa mezza Rambla. Morale della favola: quasi 10 km a piedi tra andata e ritorno.
  • 26.07.07: sveglia dopo le 10.30, colazione con caffè delle macchinette dell'ostello e biscotti comperati al supermercato di fronte. Metro con direzione centro storico. Breve visita della Cattedrale e dintorni. Pranzo sul molo a base di due tapas da 5 euro l'una. Morale della favola: spesi quasi 10 euro a testa per mangiare niente. Breve gita sul molo e visita all'acquario dove incontro un tipo che ha fatto il corso istruttori minibasket con me. Che storia. Verso le 16.30 uscita dall'acquario e direzione Parque de la Ciutadela. Prima però fermata alla stazione ferroviaria Estaciò de França per l'acquisto dei biglietti per Madrid. Più di un'ora di attesa. Noi impieghiamo quattro minuti scarsi per l'operazione. Lo facciamo notare al popolo. Visita del parco e dell'arco di trionfo ad esso adiacente. Metro direzione Avinguda Diagonal e visita esterna della Casa Milà (La Pedrera). Metro direzione Fontana e visita esterna alla Casa Vicens. Bozza di vino comprata al supermercato, doccia in ostello, ore 22.30 panino in un bar vicino all'ostello nella zona di Gracìa. Passeggiata nelle vie del quartiere piene di ragazzi e ragazze ma soprattutto senza turisti, a parte noi due. Ore 00.00 metro direzione Plaça de Catalunya e percorsa la Rambla fino a Plaça Real dove raccattiamo due pass per una discoteca in quella piazza. Siccome è troppo presto, nelle vie lì attorno ci imbuchiamo in un locale dove beviamo un paio di chupitos e all'una e mezza entriamo nella disco (tal Jamboree). La musica al piano di sotto è hip-hop: splendido. Una inglese ubriaca ci avvicina chiedendoci la provenienza, noi ci fiondiamo su di lei ma una sua amica stronza ce la porta via. Ore 3 circa usciamo e c'è coda per entrare. La metro è chiusa. Il bus notturno N4 parte da Plaça de Catalunya. Ore 4 circa siamo in camera.
  • 27.07.07: sveglia dopo le 11. Solita colazione. Metro direzione Avinguda Diagonal e proseguimento a piedi fino alla Sagrada Familia. Ci vogliono 8 euro per entrare. Paghiamo e entriamo. Ci vogliono altri 2 euro e circa due ore di coda per salire su una delle torri. No. Uscita, metro direzione Plaça de España. Visita della piazza e raggiungimento di un chiosco dove mangiamo un alquanto piccolo panino al prosciutto. Salita a Montjuic con visita della città olimpica e bel panorama sulla città e sul mare. Discesa con la funicolare e metro con direzione Barceloneta. Passeggiata sulla spiaggia ammirando le centiaia di ragazze alquanto svestite. Sosta in un bar alla Villa Olimpica mangiando patate brave e olive ripiene. Metro con direzione Plaça de Catalunya e passeggiata per la Avinguda Portal del Angel ammirando negozi e ragazze. Ore 21.10 metro direzione Lesseps, doccia e cena alle ore 23 circa in un ristorante libanese in Carrer de Verdi. Ore 00.30 metro direzione Liceu e da qui proseguimento in Plaça Real. Non troviamo la tipa dei pass per la disco ma troviamo il bar dei chupitos quindi via due giri. Per caso in terra troviamo proprio i pass che ci servono così alle due e qualcosa entriamo pagando 6 euro nella disco. Alcune peripezie succedono a questo punto. Una di queste è la seguente: vicino a me balla un gruppo di tre ragazze una delle quali piuttosto carina. Mora, capelli a caschetto, bel viso. Mettono su una canzone che io ho usato per la base di Punk e quindi mi precipito in pista, proprio vicino a questa ragazza. Essa si dimena e comincia a strofinarsi piuttosto coraggiosamente sui miei pantaloni. Decido di assecondarla. Lei mi asseconda a sua volta. Dopo poco arriva una vacca della sua amica che la prende e la porta via, andando a ballare distante da me. Jack dice che devo insistere quindi mi precipito in pista ma non le trovo più. Qualche giro a vuoto del locale me lo fa capire. Altre tipe si dimenano, ma io voglio quella lì. Ore 4.20 usciamo dal locale e ancora una volta c'è coda per entrare. C'è un sacco di gente in giro. Ore 5 arrivo in camera.
  • 28.07.07: programma odierno visita del Parc Güell e pomeriggio in spiaggia. Bello il parco, belle le tipe francesi che fermo per farci fare una foto. Bella la spiaggia (non la sabbia, che è un misto di sassolini e sabbia) e le tipe mezze nude di fianco a noi. Per la serata Jack manda un sms ad una amica barcelonese di Gio che non risponde. Cena alle 23 in un ristorante siriano sempre sul Carrer de Verdi e metro direzione Liceu. In Plaça Real c'è un gran baccano, come del resto dappertutto. Troviamo un tipo italiano che ci invita in una discoteca fuori Barcellona. Cosa 20 euro e ringraziamo per aver pensato a noi come possibili clienti ma sono troppi soldi. Troviamo quello che fa per noi in una discoteca al secondo piano del centro commerciale che c'è sul molo. Entrata gratuita e molte tipe. Prendo un Mojito per l'irrisoria cifra di nove euro. La stanchezza accumulata in questi tre giorni è davvero troppa che ci fa uscire dal locale alle tre. La Rambla del Mar che collega la Rambla al molo è chiusa così dobbiamo fare tutto il giro. Risaliamo le Ramblas per la loro interezza imbattendoci in gruppi di ragazzi e ragazzed ubriachi che cantano a squaciagola qualcosa, gente che suona la chitarra sul molo con i piedi a penzoloni sull'acqua e vecchietti che passeggiano nonostante siano le 3.30 di notte. Ore 4 circa arriviamo in ostello.
  • 29.07.07: sveglia alle 7 con meno di tre ore di sonno. Alle 9 abbiamo il treno per Madrid. Siamo in stazione alle 8.30 e facciamo colazione con i soliti biscotti. Ore 9.00 il treno parte e salutiamo Barcellona. Siamo stati decisamente troppo poco.

12 commenti:

Filippo il mulo ha detto...

Insomma da quel che ho capito a Barcellona le tipe sono così gelose delle loro amiche che non vogliono che nessun ragazzo con le sue insidie possa perturbare (neanche secondo al teoria di Jeans al 1° ordine) la loro amicizia. Buono a sapersi.

sushi john ha detto...

JaCk ha detto...

si insomma più o meno è cosi... avevano paura che l' amica ubriaca combinasse qlc (era quello che aspettavamo!!)

e che teoria sarebbe ?

Filippo il mulo ha detto...

La teoria dell'instabilità al 1° ordine di Jeans? In pratica il problema è: ho una sfera di gas e lo perturbo, questo che fa, collassa o attutisce il colpo? Allora prendi le equazioni che descrivono il gas: continuità, Eulero e Poisson (l'equazione di stato la usiamo alla fine), le metti a sistema e cerchi le soluzioni. Viene che la soluzione è quella in cui tutti i parametri sono costanti (densità, pressione, velocità e potenziale). Ma questa non ha senso fisico perché Poisson dice che il potenziale non è costante a meno che la densità non sia zero, ma se la densità è zero vuol dire che la tua nube di gas non esiste. Classico esempio di soluzione matematica ma insensata nella realtà. Bella merda. Quindi che si è inventato il nostro amico Jeans? Inserisce delle piccole perturbazioni nei parametri (un po' come dire: li sviluppa al 1° ordine in serie di Taylor) e rimette a sistema le tre equazioni. Dopo smanettamenti indicibili, questo sistema si può riscrivere con un'unica equazione in cui i parametri si possono descrivere come onde complesse. Le onde complesse funzionano così: sono sinusoidi entro certi valori limite, ed esponenziali crescenti oltre tali valori. A questo punto si risolve con altri smanettamenti quest'unica equazione e si vede che se la perturbazione è più piccola di tot allora la nube ondeggia di moto armonico, quindi "rimbalza"; se invece è maggiore di tot allora la perturbazione cresce esponenzialmente e la nube collassa. Il valore limite dipende solo dalla pressione e dalla densità della nube, più l'equazione di stato che determina il loro comportamento reciproco. Per essere più precisi, il valore limite cresce con la radice dela densità della nube e cala linearmente con la sua velocità del suono (che dipende dall'equazione di stato). Tutto questo naturalmente non tiene conto di effetti non lineari o al second'ordine. Bella storia, neh? :)

JaCk ha detto...

boh.. ho letto le prime 4 righe e l'ultima frase!!! eh ehehehe

JaCk ha detto...

facendo il calcolo erano circa 7 e non 10 i km a piedi, anche se la metà in salita ... e i piedi mi dolevano alquanto ed era solo il primo giorno...

Giovanni ha detto...

diciamo che se fossi stato in voi sarei salito fino in alto alla torre della cattedrale.

Filippo il mulo ha detto...

Io ci sono salito: quando ti ricapita una cosa così? Però due ore sono troppe, sì, forse se avessi avuto così tanto da aspettare non l'avrei fatto neanch'io. Tipo una delle prime volte che sono andato a Roma volevo visitare il Colosseo ma erano da pagare 8 euro e c'era una fila spropositata e allora sono andato a bermi un birrino ghiacciato. Così tuttora non sono mai stato dentro il Colosseo. Però il birrino era buono.

Deezzle ha detto...

Bella storia Filippo, proprio una bella storia quella di Jeans. E quel ridicolo di Chicco non ha neanche voluto che gliela raccontassi, ma ha preferito parlare d'altro. Evidentemente sono solo chiacchere.
Comunque, ritornando al discorso della Cattedrale, in effetti è vero che saremmo potuti salire, però due ore da buttare via proprio non c'erano.

Giovanni ha detto...

secondo me se si va a Roma e non si entra dentro al colosseo o a Barcellona non si sale sulla Sagrada Familia, o a Parigi sulla Tour Eiffel, credo che non si possa dire di aver visitato veramente la città, oppure di averla vista solo in parte. Credo che 2 ore non siano niente rispetto all'emozione che si prova una volta arrivati là dentro. Scatta il post?

Filippo il mulo ha detto...

Beh, Giovanni, quando si parla di città così grandi e piene come Barcellona, Roma o Parigi, per quanto un luogo sia pregnante e significativo, dubito che possa fare da solo la differenza tra l'aver visto "veramente" la città e il non averla vista "veramente". Però può essere che mi sbagli, dal momento che nel Colosseo non ci sono entrato... :) Magari avrebbe fatto la differenza!

Giovanni ha detto...

Filippo, sono quelle classiche domande a cui non c'è risposta.