giovedì 30 agosto 2007

Un consiglio (per voi e per me)

Se non l'avevate fatto, date una letta a questo post (ed ai commenti, anche se sono troppi). Io la penso - e credo gran parte dei veri scienziati - esattamente così. Non mi metto neanche a scrivere della ingiusta considerazione della Scienza nella cultura odierna, perché sono stanco e poi perché inevitabilmente si finirebbe con i soliti discorsi. Basta dare una letta al post di Cattaneo per capire come stanno le cose.
Buona notte

PS. Vorrei un parere da qualche lettore non-fisico: si capisce qualcosa dei post che ho scritto? Intendo quelli che parlano di Fisica. Perché sarebbe da capire se i post che scrivo li scrivo solo per me oppure li possono comprendere tutti. Ma probabilmente non li avrete nemmeno letti. Pazienza, io ci provo lo stesso a portarvi nel nostro mondo, e prima o poi ci riuscirò.

Now I know why I love you, SUSY

Vi ho anticipato, ieri, che oggi ci saremo fatti male da soli. Infatti vedremo il succo del discorso: saranno passaggi un po' intricati, ma aldilà delle difficoltà tecniche, cari amici non-fisici, dovreste riuscire a capire almeno il senso del discorso.
Ritornando al problema della gerarchia, mi pare di avervi detto nel post sulla rinormalizzazione, che è possibile rinormalizzare
la QFT, ovvero mantenere finiti i termini dello sviluppo perturbativo di Dyson. Questo perché i termini che divergono sono dei logaritmi e si possono troncare inserendo un opportuno parametro di “taglio” (dall’inglese cut-off) alle scale di Planck o di Grande Unificazione. Questa operazione fallisce nel caso dello sviluppo perturbativo del campo di Higgs: questo infatti contiene dei termini quadratici (in primis il quadrato del parametro di cut-off) che non possono essere eliminati. Alcuni dicono che in effetti è possibile eliminare la dipendenza quadratica dal parametro di cut-off; tuttavia questa operazione – che ignoro come si faccia ma se volete mi informo – richiederebbe un accordamento fine (fine-tuning) di una parte su un milione di miliardi (10^15) e deve essere applicata ad ogni ordine dello sviluppo. Questo fine-tuning è senza spiegazione nel MS e di certo non ci si può fidare di una teoria del genere. Inoltre c’è anche da dire che se facciamo tendere la massa dei fermioni a zero, anche la sua correzione tenderebbe a zero, vista la sua dipendenza lineare, e la simmetria aumenterebbe. In questo caso la massa dei fermioni si dice protetta dalla simmetria chirale (ve l’avevo accennata nei post sulle interazioni). Nel caso del bosone di Higgs, la correzione alla sua massa non dipende da questa e la simmetria non aumenta. Ora quindi la massa del bosone di Higgs non è protetta da nessuna simmetria all’interno del MS.

Potremmo però ignorare l’accordamento fine dettato dal parametro di cut-off, ma nella correzione alla massa del bosone di Higgs rimarrebbe la dipendenza quadratica dalla massa del fermione con cui voglia rinormalizzare lo sviluppo. Ad ogni modo, questa correzione sarebbe piccola anche se applicata al quark top e indifferentemente, leptoni e quark potrebbero giocare lo stesso ruolo nella rinormalizzazione.
Ora, alle energie della scala di Planck (o anche a quelle della Grande Unificazione) potrebbe darsi che emergano nuove teorie fisiche, come ad esempio la gravità quantistica o che so io. Con il divergere delle masse degli scalari (un altro modo di chiamare i bosoni), è possibile che la correzione alle loro masse diventi comparabile con queste scale energetiche. Quindi, a meno di un ingiustificato accordamento fine, le masse degli scalari tenderebbero ad avvicinarsi alla massa della particella più pesante predetta dalla teoria.
E qui finalmente viene il bello: se mi avete seguito, sarà per voi facile capire cosa significa quando dico che l’effetto di una particella scalare alla rinormalizzazione della massa del bosone di Higgs produce una correzione che dipende dal quadrato della massa dello scalare stesso. Se faccio quindi tendere a zero questa massa, allora anche la massa del bosone di Higgs viene protetta dalla simmetria chirale, essendo il suddetto bosone uno scalare. Quello che quindi si fa è di porre la massa dei fermioni uguale a quella degli scalari: questo, tecnicamente, viene fatto proprio dalla supersimmetria associando, come ho detto alcuni giorni fa, ad ogni fermione un bosone supersimmetrico e viceversa.
Spero di essere stato abbastanza chiaro: come avete visto, questi argomenti sono piuttosto difficili già per i fisici teorici; figuriamoci per noi A&A.
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Alcuni link (o meglio, un link):
- In questo pdf viene spiegato quello che ho detto io in questi post, con un non troppo eccessivo uso di formule.

mercoledì 29 agosto 2007

Why do I love you, SUSY?

Nel commento del post precedente Filippo mi faceva notare che non ho detto, né giustificato, perché c’è il bisogno di “unificare” bosoni e fermioni. In effetti quello che la supersimmetria (da qui in avanti SUSY) fa non è propriamente l’unificazione di queste due categorie di particelle. Forse mi sono espresso male: infatti bosoni e fermioni sono (e restano anche con la SUSY) due tipi di particelle distinti. Quello che la SUSY fa, invece, è di trovare una relazione, un legame tra di essi. Sicuramente vi starete chiedendo, cari amici non-fisici, perché c’è il bisogno di una relazione tra bosoni e fermioni? Perché non ci possiamo accontentare? Ebbene, il motivo è presto spiegato e prende il nome di gauge hierachy problem (problema della gerarchia di gauge) e cercherò di illustrarvelo.
Avevo accennato, forse nel post sulle stringhe, che il Modello Standard (MS) lascia irrisolti alcuni problemi fondamentali quali la natura ad hoc delle masse delle particelle, gli angoli di mixing dei quark e la storia sulla violazione della CP. Inoltre, un aspetto che viene predetto nel MS ma non è stato verificato sperimentalmente è la storia del famoso bosone di Higgs. In un primo tempo, appena il signor Higgs si accorse di questo piccolo particolare, sembrava che questa particella fosse solo il frutto di una teoria imprecisa. Con il passare degli anni, la teoria del MS si è via via raffinata, andando a includere la scoperta del quark top, oltre alle varie violazioni di CP. Da qualche decennio a questa parte, quindi, si ritiene che il bosone di Higgs esista davvero; anzi, se non ci fosse, il MS prevedrebbe fermioni e bosoni privi di massa. Ovviamente questo non può essere vero, dal momento che le masse degli elettroni e dei bosoni W e Z sono state misurate con sufficiente precisione. Cercherò di spiegarvi brevemente come funziona il meccanismo di Higgs. In Fisica esistono due grandi categorie di campi (vi ricordate la storia della QFT?): ci sono i campi vettoriali e quelli scalari. Esempi di campi vettoriali sono il campo gravitazionale, quello elettrico, magnetico, eccetera. Esempi di campi scalari sono la temperatura, la densità, eccetera. Nei primi, il valore del campo in un punto è un vettore (una freccetta nello spazio caratterizzata da tre parametri: la sua lunghezza, la direzione e il verso), mentre nei secondi il valore è puramente numerico (quello che in gergo si chiama scalare). Tornando al meccanismo di Higgs (detto anche meccanismo di generazione delle masse) vi dico che il campo che descrive il bosone di Higgs (o meglio, quello che descrive le interazioni del bosone di Higgs con gli altri campi) è un campo scalare. Inoltre, tale campo ha una proprietà abbastanza simpatica: quando assume un valore diverso da zero (in realtà dovrei dire: quando assume un valore di aspettazione del vuoto diverso da zero) esso rompe la simmetria che legava assieme interazioni deboli con elettromagnetiche (ricordate?!): quello che ne deriva è che i bosoni W e Z propri delle interazioni deboli acquistano un valore delle masse diverso da zero, mentre rimane nullo il valore della massa del fotone. C’è da dire che il MS non predice la massa che deve avere il bosone di Higgs, ma può stimare un limite superiore di circa 186 GeV.
Nel prossimo post le cose si faranno tremendamente più complicate, ma spero di riuscire a darvi almeno l'idea che sta alla base della SUSY.

lunedì 27 agosto 2007

Un triste pretesto


Con quasi venti giorni di ritardo, riporto una triste notizia: il giorno 08.08.07 è morto il fisico teorico Julius Wess. So che probabilmente a molti di voi questo nome non dice niente, ma questo personaggio è stato molto importante per la fisica teorica moderna. Infatti nel 1973 pubblicò, in collaborazione con Bruno Zumino, un articolo nel quale si descriveva una possibile relazione tra i bosoni ed i fermioni. Certo, il modello Wess-Zumino non vi dirà molto, ma se dico supersimmetria allora scommetto che avete capito di cosa stiamo parlando.
Per farvi capire l'importanza di questa nuova simmetria, vi darò una spiegazione molto breve e, spero, altrettanto chiara. Dunque, quando parlavamo delle interazioni fondamentali (la saga completa la trovate nella sezione "De Phisica" sulla barra a destra), sicuramente vi avrò spiegato la differenza tra bosoni e fermioni. Ebbene, nel modello standard "classico", cioè quello che non fa uso della supersimmetria, questi due tipi di particelle sono ben distinte e sembra che non esista nessun legame tra di loro. Infatti, se ben ricordate quella storia sulle funzioni d'onda, non è possibile costruire una funzione d'onda comune per bosoni e fermioni. Uno dei motivi, ad esempio, è che i bosoni se ne fregano del Principio di Esclusione, mentre per i fermioni questo principio è inviolabile. Vi starete chiedendo che cosa sia tale principio. Ebbene, esso scaturisce da ragioni di simmetria, come avevo detto a suo tempo, e consiste nel porre un limite al numero di particelle con un fissato numero quantico. Ecco quindi che viene in ballo questa benedetta simmetria: mentre la funzione d'onda dei fermioni deve essere antisimmetrica, quella dei bosoni può anche essere simmetrica. Si capisce che, data questa contraddizione, non ci sia una via per "unificare" i due tipi di particelle.
Tuttavia, quello che questi due signori hanno fatto è stato proprio di cancellare le differenze tra bosoni e fermioni; basta però avere l'accortezza di associare ad ogni bosone (fermione) un fermione (bosone) supersimmetrico. E' un po' come la storia dell'antimateria, solo che qui si lavora con le simmetrie - e Dio solo sa quanto più è impestato! I partner supersimmetrici delle particelle elementari non sono stati ancora osservati, perché richiederebbero energie molto elevate dovute al grande valore della loro massa. Questo è uno dei tanti motivi per cui si è costruito il Large Hadron Collider (LHC) al Cern di Ginevra. L'importanza delle particelle supersimmetriche va ad intaccare anche la Cosmologia: è stato infatti proposto che, data la loro grande massa, questi oggetti possano costituire di fatto la materia oscura che permea l'Universo. Sarebbe quindi di vitale importanza dimostrarne (o smentirne) l'esistenza.
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Alcuni link:
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Qui l'articolo illuminante del 1974 (da notare che in primis la supersimmetria venne chiamata supergauge transformation...)
- La pagina di Wikipedia sulla supersimmetria
- Un eccellente paper di Zumino che riassume il ruolo della supersimmetria nella fisica moderna.

domenica 26 agosto 2007

Amazing Stuff


Mentre Felipe Massa sta andando a tagliare il traguardo del Gran Premio di Turchia, seguito a ruota da Kimi Raikonnen e, più staccato, Fernando Alonso, io sto navigando un po' a caso sul web. Ho beccato a questo proposito un sudoku di particelle elementari. Lo potete trovare alla pagina nove del pdf a questo indirizzo. Credo che sarà mio compito risolverlo in questi giorni. Anche se, a dire il vero, la mia priorità dovrebbe essere quella di studiare la Struttura della Materia.
Inoltre, dato che ultimamente mi sta prendendo un bel po' la storia del D-Day, ho scoperto che fra meno di dieci giorni esce un videogioco della EA chiamato Medal Of Honor: Airborne. Ovviamente questo sembra essere un titolo videoludico come tanti altri; di giochi sulla Seconda Guerra Mondiale ce ne sono a migliaia (oddio forse non proprio migliaia, ma sicuramente tanti), ma questo è sensibilmente migliore. Ho letto, infatti, che le ambientazioni presenti nel gioco sono state ricreate dal vivo in una ex-base della RAF in Inghilterra. Le tute, i veicoli, le armi e quant'altro che vedremo sul monitor del PC è una fedele riproduzione dell'attrezzatura usata dai soldati durante quel fatidico 6 giugno 1944. Inoltre, per render il gioco ancora più reale, i suoi creatori hanno interpellato dei veri soldati, tra cui alcuni italiani in ritorno dalle missioni in Iraq e Afghanistan, che si sono dati battaglia in terra inglese. In questo modo, anche le espressioni sul volto dei soldati (sia alleati che tedeschi) trovano pieno riscontro nella realtà. La trama del gioco è facile indovinarla: ci sono in tutto sette missioni da portare a termine che si svolgono, oltre che in Normandia, in Sicilia, Olanda e Germania. Si è membri della 82a Divisione Aviotrasportata - che, per la cronaca, è quella che assieme alla 101a sono atterrate dietro le linee tedesche in Normandia il 6.6.1944 - e con il preziosissimo aiuto dei compagni si deve cercare di liberare il continente europeo dagli occupanti nazisti. Inutile dire che il gameplay sarà estremamente buono, come del resto è tradizione della saga Medal Of Honor. Giovedì scorso è uscito il demo del gioco, che ci farà prendere parte all'Operazione Husky in Sicilia. Io lo sto già scaricando (il demo). Voi cosa state aspettando?
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Acuni link:
- Qui troverete la versione dimostrativa del gioco.
- Qui invece trovate la descrizione della serie completa dei MoH.
- Questo è il sito web della 82a Aviotrasportata

mercoledì 22 agosto 2007

In futuro...

Finito di scrivere questo post avvierò Nero 7 per masterizzare il DVD delle foto del viaggio in Spagna per Jack. Poi stamperò alcune cose per Gio e mi precipiterò in bagno per una doccia, non prima di avermi ben bene sbarbato. Successivamente prenderò la mia Y10 e correrò per circa 12 km a casa di Jack, che ha preparato la fonduta di carne. Ci saranno Gio, la Lisa, la Carmen e ovviamente io e Jack. Mostreremo loro le foto del DVD e, dopo cena, andremo a Tessèra, all'Etò (che non so come si scrive), per il compleanno della Chiara. Putroppo è nuvoeo (nuvoloso, nda) e speriamo che non piova. Povera Chiara, si meriterebbe una gran serata. Comunque, se proprio volevate saperlo, domani è il mio compleanno :-D

martedì 21 agosto 2007

L'elenco delle cose che ho fatto


Bene, siccome sono stato via un bel po' ultimamente e adesso, finalmente, sono a casa, vi dico brevemente quello che ho fatto in questi giorni. Sia chiaro, lo so benissimo che non ve ne frega niente, ma ho una ventina di minuti prima che inizi Drangonball.
  • Ho lavorato a Jesolo come un servo della gleba;
  • mi ha fatto piacere però ritornare a Jesolo perché tutti si ricordavano di me e sentivano la mia mancanza. Addirittura qualche cliente mi ha stretto la mano in segno di profondo rispetto. Io, per ricambiare, gli ho rovesciato addosso del brodo incandescente.
  • Sono andato in montagna e ho camminato per 8 ore alle pendici del monte Civetta (in foto) e ho fatto 50 km in bicicletta andando da San Candido a Lienz.
  • A causa di questi due sforzi fisici mi si è infiammato il tendine del ginocchio sinistro che mi ha creato non pochi problemi al lavoro.
  • Ho comperato una borsa per computer portatili quando io non ho un computer portatile. Oggi pomeriggio la riporterò indietro e cercherò di comprare la borsa giusta.
  • Sono andato con Enrico e Tommy al parco acquatico di Caneva (AquaParadise) e abbiamo provato il famoso Stukaz, il Twin Peaks e il Black Hole. Molto divertenti ed adrenalinici.
  • Su uno scivolo per bambini un bambino mi è venuto addosso da dietro, vista la mia velocità di discesa supersonica.
  • Ho iniziato a studiare Fisica Superiore e credo che continuerò a studiarlo per ancora molto tempo.
  • Ho iniziato a leggere un libro di 600 pagine sul D-Day e in questi giorni mi guarderò anche il film degli anni '60 "Il Giorno Più Lungo".
  • Non mi viene in mente altro.

martedì 14 agosto 2007

Spagna '07 - II parte

Ecco il tanto atteso seguito del (brevissimo) racconto di viaggio.

29.07.07: come ho detto, sveglia alle 7, preparazione valigie, metro direzione Barceloneta ed entrata nella stazione dei treni. Ore 9 il treno parte silenziosamente e lasciamo Barcellona. Alla fermata successiva sale una moltitudine di persone tra le quali una bambina piccola che fa notare per tutta la durata del viaggio come la sua voce sia di gran lunga la più fastidiosa dell’intera Spagna. Ore 14 circa arrivo nella stazione di Atocha a Madrid. Metro direzione El Carmen, dove di fronte c’è il nostro hotel. Alla reception ci danno la chiave magnetica della camera e senza neanche disfare le valigie ci buttiamo a letto. Passano così circa tre ore e alle 18.30 siamo sulla strada, direzione Plaza de Toros. Notiamo che alle 20.30 c’è una corrida dal ridicolo costo di 5 euro e decidiamo di vederla. Vediamo 4 tori che vengono ammazzati e un torero incornato ma niente di grave e alle 22.30 ce ne andiamo, troppa fame. Metro direzione Puerta del Sol, percorriamo un po’ di viuzze e troviamo il luogo per la cena in una “pizzeria” al taglio di fronte all’opera. Dopo cena facciamo due passi, passando per il Palazzo Reale, Plaza Major e prendiamo la metro al Banco de España. Si dorme.

30.07.07: sveglia dopo le 11, colazione con una brioche comprata in un supermercato vicino all’hotel e metro direzione Banco de España. Visita al Parco del Retiro. Un caldo assurdo e zero fontane. Pensiamo di rintanarci al museo del Prado, così passiamo il pomeriggio al fresco. Purtroppo però lunedì il museo è chiuso quindi dirottiamo verso il centro. Metro direzione Gran Via e ci precipitiamo in un centro commerciale (della catena dei Corte Ingles) dove all’ultimo piano c’è il bar e lì pranziamo, verso le 14.30 circa. Dopodichè usciamo ed entriamo alla Fnac dove mi compro un cd di rap spagnolo. Ci dirigiamo alla Puerta del Sol, dove troviamo un gran baccano per via del fatto che di lì a pochi minuti dovrebbe arrivare colui che ha vinto il Tour de France. Aspettiamo circa mezzora sotto il sole cocente e decidiamo di andare altrove. Torniamo sulla Gran Via, percorriamo verso nord Calle de Fuencarral e prendiamo la metro alla stazione di Bilbao. Arrivati in hotel verso le 19.30 ci facciamo un pisolino, poi doccia e via di nuovo sulla strada. Il problema è di trovare un posto economico per cenare. Giriamo quasi un’ora per le vie del centro senza alcun risultato. Poi ci sediamo ai tavoli di un bar nella Plaza de Canalejas dove mangiamo due panini al prosciutto e due birre per la modica cifra di 17 euro. Decidiamo che sono decisamente troppi, quindi sloggiamo. Non conosciamo purtroppo i locali notturni madrileni e ci tocca ritornare in albergo dove vi arriviamo verso l’una.

31.07.07: sveglia, al solito, dopo le 11. Solita colazione. Metro direzione Santiago Bernabeu, per vedere il famoso stadio. Qualche foto e via di nuovo in metro direzione Colòn, dove ci sono alcuni grattacieli. Sono già le 14 e pensiamo a dove poter mangiare. Ma certo: a circa 20 minuti da noi, in Calle de Goya, c’è un altro Corte Ingles e quindi ci precipitiamo lì. Finito il pranzo metro in direzione Ciutad Universitaria, il campus dell’Università di Madrid. Il caldo è opprimente e non lascia scampo. Di nuovo in metro in direzione Moncloa. Qui c’è una specie di accademia militare e quindi scatto qualche foto. In metro di nuovo direzione Plaza de España dove c’è il monumento a Cervantes. Alcune ragazze sostano sulla fontana immergendo i piedi. Stiamo qui circa una mezz’oretta all’ombra di alcuni alberi per rinfrancarci un attimo e decidere dove andare. Risaliamo quindi la piazza e proseguiamo verso il Palazzo Reale, dove scendiamo per vedere i suoi giardini. Trascorre un po’ di tempo e propongo di fare un salto alla stazione di Atocha. Qui infatti c’è una serra con molte piante e animaletti simpatici. Torniamo verso il centro, a Puerta del Sol, dove giriamo un po’ e verso le 19 torniamo in albergo. La serata adesso la facciamo nelle zone di Bilbao: metro fin là e via in calle de Fuencarral. Qui troviamo un simpatico pub: io ordino una “pizza” con tonno, peperoni e quaolcos’altro e una Guinness, mentre Jack prende un piatto di Fish&Chips e una Murphy rossa. Accanto a noi si vengono a sedere due tipe americane, una delle quali evidentemente sprovvista di reggipetto. Jack mi fa notare il fatto e mi va per traverso il boccone di pizza. Ad un certo punto queste due se ne vanno e noi restiamo a bocca asciutta un’altra volta. Jack insiste che dobbiamo assolutamente fare qualcosa. Io preferisco finire la mia pinta di Guinness. Episodio curioso: per il piatto di Fish&Chips, Jack ordina un limone, intendendo fette di limone. Il tipo, invece, porta proprio un limone diviso a metà. L’americana seduta di fianco (quella con troppa lingerie) vede e ordina la stessa cosa. Anche a lei viene servito un limone tagliato in due. Usciamo dal pub e non c’è un granché da fare, così dopo due passi prendiamo la metro e via a letto.

01.08.07: solita sveglia e solita colazione. Oggi si va al Prado. La tessera dell’Università mi fa risparmiare 6 euro di ingresso, così entro a gratis. Jack non si trova d’accordo. Visitiamo in fretta e furia il museo di cui non c’è un granché da raccontare. Decidiamo di pranzare nel ristorante del museo e così facciamo. Verso le 15.30 siamo di nuovo sulla strada. Lì vicino c’è l’Osservatorio Astronomico e penso che sia cosa buona e giusta farci un salto. Il custode però mi informa del fatto che non è aperto al pubblico e poco vale la mia laurea in Astronomia dal momento che l’osservatorio riaprirà a settembre comunque. Poco male: nei dintorni c’è il Centro d’Arte Reina Sofia, dove è esposto Guernica di Picasso. La tessera universitaria mi fa pagare solo 3 euro del biglietto. Jack non viene perché c’era già stato con suo cugino pochi anni fa. Io non voglio perdermelo: è il quadro su cui ho basato la mia tesina della maturità e vorrei vederlo, visto che sono lì a due passi. Quindi Jack decide di farsi un giro per negozi mentre io salgo al secondo piano e mi precipito nella sala 9. Ragazzi, uno spettacolo. Sarà che io amo Picasso, il cubismo e le forme ad esso affini (come il Futurismo e l’Astrattismo), ma Guernica fa davvero impressione. Comunque, verso le 17.30 esco e trovo Jack che non sa cosa fare. Decidiamo di andare a Plaza de Castilla dove ci sono due grattacieli storti. Di lì prendiamo la metro e scendendo a Santiago Bernabeu, attraversiamo il Paseo de la Castellana e siamo sotto la Torre Picasso. Qui sembra di stare a Manhattan: un sacco di grattacieli tutti concentrati in uno spazio abbastanza piccolo. Troviamo qui vicino un altro Corte Ingles: da fuori sembra piccolo, ma ci rendiamo presto conto che è uno dei più grandi mai visti finora. Usciamo e prendiamo la metro a Nuevos Ministerios in direzione dell’hotel. La serata prevede un salto nel solito quartiere di Bilbao. Troviamo il locale per mangiare nel Patatus: un posto dove fanno un sacco di stuzzichini in un tagliere con delle salse. Il prezzo varia a seconda del numero di salse e della grandezza del piatto scelto. Noi mangiamo un tagliere misto con due salse e ovviamente due birre. Come al solito, la serata scorre con qualche passo nel centro e dopo via a letto.

02.08.07: oggi, siccome non sappiamo più che fare, decidiamo di visitare il Palazzo Reale. La mia tessera universitaria ancora una volta si dimostra una fedele compagna di viaggio e mi fa spendere 3 euro, mentre Jack ne deve sborsare 8. Decido che è meglio fare a metà: 8+3=11 che diviso per due fanno 5.50, così è d’accordo anche Jack. Visitiamo il Museo dell’Armeria, dove sono esposte armature, spade, fucili e altre armi del passato di Spagna. Successivamente entriamo nel Palazzo Reale vero e proprio: vediamo il salone del Trono, le camere da letto del Re e Regina e un sacco di altre stanze alquanto lussuose. Usciti si pone il solito problema del luogo dove pranzare che viene al solito risolto da un Corte Ingles. Dopo pranzo prendiamo la metro in direzione Goya, dove c’è un altro centro commerciale, i Giardini di Serrano: ci sediamo al bar e ordiniamo due caffè che mi vengono a costare quasi 5 euro. Siccome non sappiamo che fare decidiamo di fare un salto all’aeroporto (che “non sballia maaai”) così per vedere dove dovremo andare domani, in modo tale da non perdere l’aereo, visto che l’aeroporto di Madrid è uno dei più grandi d’Europa. Così arriviamo fino al check-in al quale dovremo fermarci domani e torniamo indietro. Il tragitto per l’aeroporto dura circa un’ora. Verso le 19.30 siamo in albergo. Un amico del cugino di Jack che lavora a Madrid ci invita ad uscire con lui. Accettiamo volentieri: finalmente uno che sa qualcosa di questa città! Morale della favola: andiamo a cena in un posto dove spendiamo 25 euro a testa, poi in un locale a bere mojitos per 7 euro l’uno e in un altro posto a bere whisky & cola per altri 6 euro l’uno. In poche parole, sono uscito dall’albergo con 40 euro e sono ritornato con 6. Non male in una sera, direi.

03.08.07: è il giorno della partenza. Mi voglio rovinare: metro fino a Bilbao e “colazione” (a mezzogiorno) da Starbucks Coffee con il classico dolcetto alla cannella e il cappuccino tall. Tutto questo mi ricorda tremendamente la Grande Mela, bei tempi. Con Jack decidiamo di fare un salto alla Casa del Campo, appena fuori Madrid: il suo amico spendaccione ci ha detto che da quelle parti allevano i tori che poi faranno le corride. Ovviamente noi andiamo ma non troviamo niente, solo uno zoo e molto caldo. Sono quasi le 15 e dobbiamo ancora mangiare. Dove andare quindi? Ma è ovvio: riprendiamo la metro e scendiamo a Callao, dove c’è un Corte Ingles. Saliamo al 9° piano dove c’è il ristorante e mangiamo un hamburger con patate fritte alle 16. Non male. Dopo un breve giretto, riprendiamo la metro, andiamo in albergo, prendiamo le valigie e via di nuovo in metro verso l’aeroporto. Al check-in troviamo una compagnia di 4 famiglie spagnole con tanto di bambini piccoli e medio-piccoli al seguito che fanno un baccano assurdo. Ci mettono più di mezzora per fare il check-in, mentre io e Jack lo facciamo in poco meno di tre minuti. Non capiamo come mai ci mettano tanto. Passiamo il controllo e ci precipitiamo nel negozio dove vendono la merce duty-free, e diamo un’occhiata al reparto alcolici. Ce n’è un’infinità, mi verrebbe da assaggiarli tutti. Verso le 19.30 ci dirigiamo verso il nostro gate e ci accomodiamo sulle poltrone ad aspettare. L’imbarco è previsto per le 19.50 e ci sono ancora quei dementi che fanno un bordello mostruoso. Finalmente ci imbarchiamo, saliamo sul bus e verso le 20.30 siamo in aereo. Il volo durerà circa due ore e penso che con questa gente a bordo, saranno due ore lunghissime. E infatti è così. Tuttavia, verso le 22.10 le luci di Venezia mi fanno capire che siamo arrivati. L’aereo tocca terra, scendiamo, aspettiamo i bagagli e usciamo dal Marco Polo. L’aria è tremendamente fresca e sembra di stare in paradiso, in confronto con Madrid. Eccoci a casa, dico. Dopotutto, si sta bene anche qui.

lunedì 6 agosto 2007

Wait

Ragazzi/e, mi sa che dovete attendere ancora un po' per leggere della seconda parte del viaggio in quanto domani sarò via tutto il giorno e mercoledì parto per la montagna e tornerò il 13. Quindi, a meno che non lo faccia Jack, vi dò appuntamento per quelle date. Non è escluso che domani sera scriva qualcosa o metta in rete nuove foto.
In ogni caso, stay tuned.

sabato 4 agosto 2007

Spagna '07 - I parte

Dunque, di cose da dire ce ne sarebbero un bel po'. Mi limito a segnalare gli episodi salienti cercando di andare in ordine cronologico.
  • 25.07.07: partenza da Treviso per Girona. Arrivo in terra catalana attorno alle 20 e trasferimento in bus per Barcellona. Arrivo in ostello (via metropolitana) sulle 22.30. Ore 23.30 cena con un classico kebab in Plaça de Joan Carles I. Proseguito sul Passeig de Gracia fino a raggiungere Plaça de Catalunya e percorsa mezza Rambla. Morale della favola: quasi 10 km a piedi tra andata e ritorno.
  • 26.07.07: sveglia dopo le 10.30, colazione con caffè delle macchinette dell'ostello e biscotti comperati al supermercato di fronte. Metro con direzione centro storico. Breve visita della Cattedrale e dintorni. Pranzo sul molo a base di due tapas da 5 euro l'una. Morale della favola: spesi quasi 10 euro a testa per mangiare niente. Breve gita sul molo e visita all'acquario dove incontro un tipo che ha fatto il corso istruttori minibasket con me. Che storia. Verso le 16.30 uscita dall'acquario e direzione Parque de la Ciutadela. Prima però fermata alla stazione ferroviaria Estaciò de França per l'acquisto dei biglietti per Madrid. Più di un'ora di attesa. Noi impieghiamo quattro minuti scarsi per l'operazione. Lo facciamo notare al popolo. Visita del parco e dell'arco di trionfo ad esso adiacente. Metro direzione Avinguda Diagonal e visita esterna della Casa Milà (La Pedrera). Metro direzione Fontana e visita esterna alla Casa Vicens. Bozza di vino comprata al supermercato, doccia in ostello, ore 22.30 panino in un bar vicino all'ostello nella zona di Gracìa. Passeggiata nelle vie del quartiere piene di ragazzi e ragazze ma soprattutto senza turisti, a parte noi due. Ore 00.00 metro direzione Plaça de Catalunya e percorsa la Rambla fino a Plaça Real dove raccattiamo due pass per una discoteca in quella piazza. Siccome è troppo presto, nelle vie lì attorno ci imbuchiamo in un locale dove beviamo un paio di chupitos e all'una e mezza entriamo nella disco (tal Jamboree). La musica al piano di sotto è hip-hop: splendido. Una inglese ubriaca ci avvicina chiedendoci la provenienza, noi ci fiondiamo su di lei ma una sua amica stronza ce la porta via. Ore 3 circa usciamo e c'è coda per entrare. La metro è chiusa. Il bus notturno N4 parte da Plaça de Catalunya. Ore 4 circa siamo in camera.
  • 27.07.07: sveglia dopo le 11. Solita colazione. Metro direzione Avinguda Diagonal e proseguimento a piedi fino alla Sagrada Familia. Ci vogliono 8 euro per entrare. Paghiamo e entriamo. Ci vogliono altri 2 euro e circa due ore di coda per salire su una delle torri. No. Uscita, metro direzione Plaça de España. Visita della piazza e raggiungimento di un chiosco dove mangiamo un alquanto piccolo panino al prosciutto. Salita a Montjuic con visita della città olimpica e bel panorama sulla città e sul mare. Discesa con la funicolare e metro con direzione Barceloneta. Passeggiata sulla spiaggia ammirando le centiaia di ragazze alquanto svestite. Sosta in un bar alla Villa Olimpica mangiando patate brave e olive ripiene. Metro con direzione Plaça de Catalunya e passeggiata per la Avinguda Portal del Angel ammirando negozi e ragazze. Ore 21.10 metro direzione Lesseps, doccia e cena alle ore 23 circa in un ristorante libanese in Carrer de Verdi. Ore 00.30 metro direzione Liceu e da qui proseguimento in Plaça Real. Non troviamo la tipa dei pass per la disco ma troviamo il bar dei chupitos quindi via due giri. Per caso in terra troviamo proprio i pass che ci servono così alle due e qualcosa entriamo pagando 6 euro nella disco. Alcune peripezie succedono a questo punto. Una di queste è la seguente: vicino a me balla un gruppo di tre ragazze una delle quali piuttosto carina. Mora, capelli a caschetto, bel viso. Mettono su una canzone che io ho usato per la base di Punk e quindi mi precipito in pista, proprio vicino a questa ragazza. Essa si dimena e comincia a strofinarsi piuttosto coraggiosamente sui miei pantaloni. Decido di assecondarla. Lei mi asseconda a sua volta. Dopo poco arriva una vacca della sua amica che la prende e la porta via, andando a ballare distante da me. Jack dice che devo insistere quindi mi precipito in pista ma non le trovo più. Qualche giro a vuoto del locale me lo fa capire. Altre tipe si dimenano, ma io voglio quella lì. Ore 4.20 usciamo dal locale e ancora una volta c'è coda per entrare. C'è un sacco di gente in giro. Ore 5 arrivo in camera.
  • 28.07.07: programma odierno visita del Parc Güell e pomeriggio in spiaggia. Bello il parco, belle le tipe francesi che fermo per farci fare una foto. Bella la spiaggia (non la sabbia, che è un misto di sassolini e sabbia) e le tipe mezze nude di fianco a noi. Per la serata Jack manda un sms ad una amica barcelonese di Gio che non risponde. Cena alle 23 in un ristorante siriano sempre sul Carrer de Verdi e metro direzione Liceu. In Plaça Real c'è un gran baccano, come del resto dappertutto. Troviamo un tipo italiano che ci invita in una discoteca fuori Barcellona. Cosa 20 euro e ringraziamo per aver pensato a noi come possibili clienti ma sono troppi soldi. Troviamo quello che fa per noi in una discoteca al secondo piano del centro commerciale che c'è sul molo. Entrata gratuita e molte tipe. Prendo un Mojito per l'irrisoria cifra di nove euro. La stanchezza accumulata in questi tre giorni è davvero troppa che ci fa uscire dal locale alle tre. La Rambla del Mar che collega la Rambla al molo è chiusa così dobbiamo fare tutto il giro. Risaliamo le Ramblas per la loro interezza imbattendoci in gruppi di ragazzi e ragazzed ubriachi che cantano a squaciagola qualcosa, gente che suona la chitarra sul molo con i piedi a penzoloni sull'acqua e vecchietti che passeggiano nonostante siano le 3.30 di notte. Ore 4 circa arriviamo in ostello.
  • 29.07.07: sveglia alle 7 con meno di tre ore di sonno. Alle 9 abbiamo il treno per Madrid. Siamo in stazione alle 8.30 e facciamo colazione con i soliti biscotti. Ore 9.00 il treno parte e salutiamo Barcellona. Siamo stati decisamente troppo poco.

I'm back

Ragazzi, sono tornato. Sono successe un bel po' di cose in questi ultimi dieci giorni. Ma non ne parlerò ora in quanto sono troppo assonnato. Accennerò qualcosa domani, forse, ma il grosso ve lo racconterò più avanti. Notte