Questa mattina dobbiamo andare a visitare il Museo d'Orsay, sulla Rive Gauche della Senna. Quei dannati prof ci fanno fare la strada a piedi pur di non prendere la metro. Un sacco di strada, maledizione. Ma, finalmente, arriviamo. Il Museé d'Orsay è un museo con opere di Dégas, Monet, Manet, Van Gogh e altri artisti alquanto famosi. Un contenuto di altissimo livello insomma. Io non amo molto i musei ma devo ammettere che questo e il Louvre mi hanno colpito molto. Comunque, visto che abbiamo quasi saltato la colazione per arrivare al Museo e che noi tre soliti lo abbiamo già visitato prima di allora, pensiamo bene di cercare il bar e fiondarci a far colazione. Il bar del museo è all'ultimo piano dell'edificio (l'Orsay, prima di diventare museo, era una stazione ferroviaria): c'è una sala con decine di tavolini, il bancone e, in fondo, una porta a vetri conduce sulla terrazza dalla quale si può ammirare in tutta la sua maestosità il Louvre e l'inizio dei Campi Elisi. Prendiamo alcune pastine, caffè e quant'altro e usciamo sulla terrazza. Scatto qualche foto e penso che si sta proprio bene. Trascorriamo più di un'ora lassù e, verso mezzogiorno, decidiamo di tornare al museo per vedere com'è la situazione. Troviamo alcune compagne che commentano alcuni quadri mai visti prima, altre invece ci invitano al piano superiore per vedere i mobili. Mai che una ti invitasse a far qualcos'altro, maledizione. Finalmente i prof ci chiamano a raccolta e, usciti dal museo, ci diamo appuntamento di lì a qualche ora da qualche parte. Con Jack abbiamo in mente di andare a mangiare in uno di quei ristorantini nel quartiere latino. Gio si trova d'accordo, solo che al momento di prendere la metro non lo vediamo più. Lo scorgiamo dall'altra parte del binario che sale su un altro treno. Ma dove va?, ci chiediamo. Che tipo. Così, senza Gio, con Jack andiamo in cerca di un posto per mangiare al Quartiere Latino. I soldi a disposizione sono putroppo pochi, quindi dirottiamo su un buco dove fanno kebab. Al solito Jack ne prende uno senza lattuga ma io, memore di quella volta a Berlino, lo prendo intero. Non ricordo cosa abbiamo fatto quella volta io e Jack.
Altro mezzo pomeriggio libero. Sta volta siamo nei pressi di Montmartre, per la classica visita al Sacro Cuore. Io dico che sarebbe interessante farsi un giro per la Rue du Clichy, nota per i locali a luci rosse. Così possiamo andare a vedere il Moulin Rouge, almeno da fuori. Gli altri si trovano d'accordo così cominciamo la nostra camminata. Dopo qualche passo iniziano a vedersi i Peep Shows, Sexy Shops e quant'altro dedicato al sesso. Gio dice che sente una fame piuttosto fastidiosa e desidera prendersi da mangiare. Noi insistiamo col suggerirgli di aspettare così, finito il giro, pranziamo tutti assieme da qualche parte. Lui, ovviamente, fa di testa sua e prende un kebab con aggiunta di patate fritte. Camminando, un tizio ad un Peep Show attira la nostra attenzione: "italiani! Venite, italiani! Qui tante ragazze francesi per voi! Pochi soldi e tante ragazze!". Noi ringraziamo e continuiamo il nostro giro: sono sempre pronti a fregarti da quelle parti. Jack suggerisce di infilarci in uno dei tanti sexy shop per vedere cosa offre la Francia. Pensiamo che sia una buona idea. Questo negozio, alquanto grande, presenta una collezioni di videocassette pornografiche incredibile, a perdita d'occhio. C'è davvero di tutto, compresi articoli d'abbigliamento, come dire, alquanto inusuali, se avete capito. Quindi usciamo e proseguiamo raggiungendo il famoso Moulin Rouge: sfortunatamente è chiuso, anche perché è mezzogiorno. Scatto qualche foto e giriamo i tacchi. Diavolo, adesso io e Jack abbiamo molta fame. Decidiamo di tornare verso Montmartre e imbucarci in uno di quei ristorantini caratteristici. Quindi via in metro fino a destinazione. Propongo di dirigersi dietro al Sacro Cuore, alla Piazzetta degli Artisti: per raggiungere tale piazzetta, molto bella, bisogna salire su Montmartre o a piedi per le scale oppure prendendo la funicolare. Vista la stanchezza che ci assale andiamo in funicolare, tanto vale l'abbonamento della metro. Incontriamo qualche nostra compagna di classe che salutiamo velocemente perché abbiamo molta fame. Troviamo quello che fa per noi in una trattoria leggermente spostata dalla Piazzetta. La sala ristorante è al primo piano. Ci sediamo e guardiamo il menu: roba da soldi ma per una volta non ci badiamo. Io ordino un pollo con qualche salsa strana che non ricordo e un'insalata, Jack chiede una pasta con il salmone e Gio ordina dell'acqua del rubinetto ("de l'eau plate"). La cameriera, come c'era da aspettarsi, lo guarda storto ma deve obbedire. Così finalmente arrivano le pietanze: io divoro il mio pollo e anche l'insalata, diavolo che fame. Jack tentenna con gli spaghetti al salmone e alla fine dice alla cameriera di portare pure via anche il suo piatto, nonostante fosse ancora quasi pieno.
"Come mai?", chiedo.
"Non mi piace il salmone" mi risponde Jack. Che personaggio.
4 commenti:
oh, l'amour français est spécial. nous aimons à la flânerie toute la journée, pour avoir le sexe avec les filles de Paris. oh, Paris!
Avec TOUTES le filles de Paris. Et toutes celles du monde, en generale.
quel buco di due ore l'ho dedicato alla visita, intensa ma breve, del Louvre. Dato che non era in programma ho deciso di aggiungerdelo io! La prima volta al Louvre non si scorda mai :P . Jack è vermante un mito cmq non ricordo dove si è lavato le mani prima di mangiare...
strano che abbia detto cosi -.- mi piace da matti il salmone, forse quello là era PARTICOLARMENTE DISGUSTOSO
giò neach' io mi ricordo + ahahaahah
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