Ecco il tanto atteso seguito del (brevissimo) racconto di viaggio.
29.07.07: come ho detto, sveglia alle 7, preparazione valigie, metro direzione Barceloneta ed entrata nella stazione dei treni. Ore 9 il treno parte silenziosamente e lasciamo Barcellona. Alla fermata successiva sale una moltitudine di persone tra le quali una bambina piccola che fa notare per tutta la durata del viaggio come la sua voce sia di gran lunga la più fastidiosa dell’intera Spagna. Ore 14 circa arrivo nella stazione di Atocha a Madrid. Metro direzione El Carmen, dove di fronte c’è il nostro hotel. Alla reception ci danno la chiave magnetica della camera e senza neanche disfare le valigie ci buttiamo a letto. Passano così circa tre ore e alle 18.30 siamo sulla strada, direzione Plaza de Toros. Notiamo che alle 20.30 c’è una corrida dal ridicolo costo di 5 euro e decidiamo di vederla. Vediamo 4 tori che vengono ammazzati e un torero incornato ma niente di grave e alle 22.30 ce ne andiamo, troppa fame. Metro direzione Puerta del Sol, percorriamo un po’ di viuzze e troviamo il luogo per la cena in una “pizzeria” al taglio di fronte all’opera. Dopo cena facciamo due passi, passando per il Palazzo Reale, Plaza Major e prendiamo la metro al Banco de España. Si dorme.
30.07.07: sveglia dopo le 11, colazione con una brioche comprata in un supermercato vicino all’hotel e metro direzione Banco de España. Visita al Parco del Retiro. Un caldo assurdo e zero fontane. Pensiamo di rintanarci al museo del Prado, così passiamo il pomeriggio al fresco. Purtroppo però lunedì il museo è chiuso quindi dirottiamo verso il centro. Metro direzione Gran Via e ci precipitiamo in un centro commerciale (della catena dei Corte Ingles) dove all’ultimo piano c’è il bar e lì pranziamo, verso le 14.30 circa. Dopodichè usciamo ed entriamo alla Fnac dove mi compro un cd di rap spagnolo. Ci dirigiamo alla Puerta del Sol, dove troviamo un gran baccano per via del fatto che di lì a pochi minuti dovrebbe arrivare colui che ha vinto il Tour de France. Aspettiamo circa mezzora sotto il sole cocente e decidiamo di andare altrove. Torniamo sulla Gran Via, percorriamo verso nord Calle de Fuencarral e prendiamo la metro alla stazione di Bilbao. Arrivati in hotel verso le 19.30 ci facciamo un pisolino, poi doccia e via di nuovo sulla strada. Il problema è di trovare un posto economico per cenare. Giriamo quasi un’ora per le vie del centro senza alcun risultato. Poi ci sediamo ai tavoli di un bar nella Plaza de Canalejas dove mangiamo due panini al prosciutto e due birre per la modica cifra di 17 euro. Decidiamo che sono decisamente troppi, quindi sloggiamo. Non conosciamo purtroppo i locali notturni madrileni e ci tocca ritornare in albergo dove vi arriviamo verso l’una.
31.07.07: sveglia, al solito, dopo le 11. Solita colazione. Metro direzione Santiago Bernabeu, per vedere il famoso stadio. Qualche foto e via di nuovo in metro direzione Colòn, dove ci sono alcuni grattacieli. Sono già le 14 e pensiamo a dove poter mangiare. Ma certo: a circa 20 minuti da noi, in Calle de Goya, c’è un altro Corte Ingles e quindi ci precipitiamo lì. Finito il pranzo metro in direzione Ciutad Universitaria, il campus dell’Università di Madrid. Il caldo è opprimente e non lascia scampo. Di nuovo in metro in direzione Moncloa. Qui c’è una specie di accademia militare e quindi scatto qualche foto. In metro di nuovo direzione Plaza de España dove c’è il monumento a Cervantes. Alcune ragazze sostano sulla fontana immergendo i piedi. Stiamo qui circa una mezz’oretta all’ombra di alcuni alberi per rinfrancarci un attimo e decidere dove andare. Risaliamo quindi la piazza e proseguiamo verso il Palazzo Reale, dove scendiamo per vedere i suoi giardini. Trascorre un po’ di tempo e propongo di fare un salto alla stazione di Atocha. Qui infatti c’è una serra con molte piante e animaletti simpatici. Torniamo verso il centro, a Puerta del Sol, dove giriamo un po’ e verso le 19 torniamo in albergo. La serata adesso la facciamo nelle zone di Bilbao: metro fin là e via in calle de Fuencarral. Qui troviamo un simpatico pub: io ordino una “pizza” con tonno, peperoni e quaolcos’altro e una Guinness, mentre Jack prende un piatto di Fish&Chips e una Murphy rossa. Accanto a noi si vengono a sedere due tipe americane, una delle quali evidentemente sprovvista di reggipetto. Jack mi fa notare il fatto e mi va per traverso il boccone di pizza. Ad un certo punto queste due se ne vanno e noi restiamo a bocca asciutta un’altra volta. Jack insiste che dobbiamo assolutamente fare qualcosa. Io preferisco finire la mia pinta di Guinness. Episodio curioso: per il piatto di Fish&Chips, Jack ordina un limone, intendendo fette di limone. Il tipo, invece, porta proprio un limone diviso a metà. L’americana seduta di fianco (quella con troppa lingerie) vede e ordina la stessa cosa. Anche a lei viene servito un limone tagliato in due. Usciamo dal pub e non c’è un granché da fare, così dopo due passi prendiamo la metro e via a letto.
01.08.07: solita sveglia e solita colazione. Oggi si va al Prado. La tessera dell’Università mi fa risparmiare 6 euro di ingresso, così entro a gratis. Jack non si trova d’accordo. Visitiamo in fretta e furia il museo di cui non c’è un granché da raccontare. Decidiamo di pranzare nel ristorante del museo e così facciamo. Verso le 15.30 siamo di nuovo sulla strada. Lì vicino c’è l’Osservatorio Astronomico e penso che sia cosa buona e giusta farci un salto. Il custode però mi informa del fatto che non è aperto al pubblico e poco vale la mia laurea in Astronomia dal momento che l’osservatorio riaprirà a settembre comunque. Poco male: nei dintorni c’è il Centro d’Arte Reina Sofia, dove è esposto Guernica di Picasso. La tessera universitaria mi fa pagare solo 3 euro del biglietto. Jack non viene perché c’era già stato con suo cugino pochi anni fa. Io non voglio perdermelo: è il quadro su cui ho basato la mia tesina della maturità e vorrei vederlo, visto che sono lì a due passi. Quindi Jack decide di farsi un giro per negozi mentre io salgo al secondo piano e mi precipito nella sala 9. Ragazzi, uno spettacolo. Sarà che io amo Picasso, il cubismo e le forme ad esso affini (come il Futurismo e l’Astrattismo), ma Guernica fa davvero impressione. Comunque, verso le 17.30 esco e trovo Jack che non sa cosa fare. Decidiamo di andare a Plaza de Castilla dove ci sono due grattacieli storti. Di lì prendiamo la metro e scendendo a Santiago Bernabeu, attraversiamo il Paseo de la Castellana e siamo sotto la Torre Picasso. Qui sembra di stare a Manhattan: un sacco di grattacieli tutti concentrati in uno spazio abbastanza piccolo. Troviamo qui vicino un altro Corte Ingles: da fuori sembra piccolo, ma ci rendiamo presto conto che è uno dei più grandi mai visti finora. Usciamo e prendiamo la metro a Nuevos Ministerios in direzione dell’hotel. La serata prevede un salto nel solito quartiere di Bilbao. Troviamo il locale per mangiare nel Patatus: un posto dove fanno un sacco di stuzzichini in un tagliere con delle salse. Il prezzo varia a seconda del numero di salse e della grandezza del piatto scelto. Noi mangiamo un tagliere misto con due salse e ovviamente due birre. Come al solito, la serata scorre con qualche passo nel centro e dopo via a letto.
02.08.07: oggi, siccome non sappiamo più che fare, decidiamo di visitare il Palazzo Reale. La mia tessera universitaria ancora una volta si dimostra una fedele compagna di viaggio e mi fa spendere 3 euro, mentre Jack ne deve sborsare 8. Decido che è meglio fare a metà: 8+3=11 che diviso per due fanno 5.50, così è d’accordo anche Jack. Visitiamo il Museo dell’Armeria, dove sono esposte armature, spade, fucili e altre armi del passato di Spagna. Successivamente entriamo nel Palazzo Reale vero e proprio: vediamo il salone del Trono, le camere da letto del Re e Regina e un sacco di altre stanze alquanto lussuose. Usciti si pone il solito problema del luogo dove pranzare che viene al solito risolto da un Corte Ingles. Dopo pranzo prendiamo la metro in direzione Goya, dove c’è un altro centro commerciale, i Giardini di Serrano: ci sediamo al bar e ordiniamo due caffè che mi vengono a costare quasi 5 euro. Siccome non sappiamo che fare decidiamo di fare un salto all’aeroporto (che “non sballia maaai”) così per vedere dove dovremo andare domani, in modo tale da non perdere l’aereo, visto che l’aeroporto di Madrid è uno dei più grandi d’Europa. Così arriviamo fino al check-in al quale dovremo fermarci domani e torniamo indietro. Il tragitto per l’aeroporto dura circa un’ora. Verso le 19.30 siamo in albergo. Un amico del cugino di Jack che lavora a Madrid ci invita ad uscire con lui. Accettiamo volentieri: finalmente uno che sa qualcosa di questa città! Morale della favola: andiamo a cena in un posto dove spendiamo 25 euro a testa, poi in un locale a bere mojitos per 7 euro l’uno e in un altro posto a bere whisky & cola per altri 6 euro l’uno. In poche parole, sono uscito dall’albergo con 40 euro e sono ritornato con 6. Non male in una sera, direi.
03.08.07: è il giorno della partenza. Mi voglio rovinare: metro fino a Bilbao e “colazione” (a mezzogiorno) da Starbucks Coffee con il classico dolcetto alla cannella e il cappuccino tall. Tutto questo mi ricorda tremendamente la Grande Mela, bei tempi. Con Jack decidiamo di fare un salto alla Casa del Campo, appena fuori Madrid: il suo amico spendaccione ci ha detto che da quelle parti allevano i tori che poi faranno le corride. Ovviamente noi andiamo ma non troviamo niente, solo uno zoo e molto caldo. Sono quasi le 15 e dobbiamo ancora mangiare. Dove andare quindi? Ma è ovvio: riprendiamo la metro e scendiamo a Callao, dove c’è un Corte Ingles. Saliamo al 9° piano dove c’è il ristorante e mangiamo un hamburger con patate fritte alle 16. Non male. Dopo un breve giretto, riprendiamo la metro, andiamo in albergo, prendiamo le valigie e via di nuovo in metro verso l’aeroporto. Al check-in troviamo una compagnia di 4 famiglie spagnole con tanto di bambini piccoli e medio-piccoli al seguito che fanno un baccano assurdo. Ci mettono più di mezzora per fare il check-in, mentre io e Jack lo facciamo in poco meno di tre minuti. Non capiamo come mai ci mettano tanto. Passiamo il controllo e ci precipitiamo nel negozio dove vendono la merce duty-free, e diamo un’occhiata al reparto alcolici. Ce n’è un’infinità, mi verrebbe da assaggiarli tutti. Verso le 19.30 ci dirigiamo verso il nostro gate e ci accomodiamo sulle poltrone ad aspettare. L’imbarco è previsto per le 19.50 e ci sono ancora quei dementi che fanno un bordello mostruoso. Finalmente ci imbarchiamo, saliamo sul bus e verso le 20.30 siamo in aereo. Il volo durerà circa due ore e penso che con questa gente a bordo, saranno due ore lunghissime. E infatti è così. Tuttavia, verso le 22.10 le luci di Venezia mi fanno capire che siamo arrivati. L’aereo tocca terra, scendiamo, aspettiamo i bagagli e usciamo dal Marco Polo. L’aria è tremendamente fresca e sembra di stare in paradiso, in confronto con Madrid. Eccoci a casa, dico. Dopotutto, si sta bene anche qui.
29.07.07: come ho detto, sveglia alle 7, preparazione valigie, metro direzione Barceloneta ed entrata nella stazione dei treni. Ore 9 il treno parte silenziosamente e lasciamo Barcellona. Alla fermata successiva sale una moltitudine di persone tra le quali una bambina piccola che fa notare per tutta la durata del viaggio come la sua voce sia di gran lunga la più fastidiosa dell’intera Spagna. Ore 14 circa arrivo nella stazione di Atocha a Madrid. Metro direzione El Carmen, dove di fronte c’è il nostro hotel. Alla reception ci danno la chiave magnetica della camera e senza neanche disfare le valigie ci buttiamo a letto. Passano così circa tre ore e alle 18.30 siamo sulla strada, direzione Plaza de Toros. Notiamo che alle 20.30 c’è una corrida dal ridicolo costo di 5 euro e decidiamo di vederla. Vediamo 4 tori che vengono ammazzati e un torero incornato ma niente di grave e alle 22.30 ce ne andiamo, troppa fame. Metro direzione Puerta del Sol, percorriamo un po’ di viuzze e troviamo il luogo per la cena in una “pizzeria” al taglio di fronte all’opera. Dopo cena facciamo due passi, passando per il Palazzo Reale, Plaza Major e prendiamo la metro al Banco de España. Si dorme.
30.07.07: sveglia dopo le 11, colazione con una brioche comprata in un supermercato vicino all’hotel e metro direzione Banco de España. Visita al Parco del Retiro. Un caldo assurdo e zero fontane. Pensiamo di rintanarci al museo del Prado, così passiamo il pomeriggio al fresco. Purtroppo però lunedì il museo è chiuso quindi dirottiamo verso il centro. Metro direzione Gran Via e ci precipitiamo in un centro commerciale (della catena dei Corte Ingles) dove all’ultimo piano c’è il bar e lì pranziamo, verso le 14.30 circa. Dopodichè usciamo ed entriamo alla Fnac dove mi compro un cd di rap spagnolo. Ci dirigiamo alla Puerta del Sol, dove troviamo un gran baccano per via del fatto che di lì a pochi minuti dovrebbe arrivare colui che ha vinto il Tour de France. Aspettiamo circa mezzora sotto il sole cocente e decidiamo di andare altrove. Torniamo sulla Gran Via, percorriamo verso nord Calle de Fuencarral e prendiamo la metro alla stazione di Bilbao. Arrivati in hotel verso le 19.30 ci facciamo un pisolino, poi doccia e via di nuovo sulla strada. Il problema è di trovare un posto economico per cenare. Giriamo quasi un’ora per le vie del centro senza alcun risultato. Poi ci sediamo ai tavoli di un bar nella Plaza de Canalejas dove mangiamo due panini al prosciutto e due birre per la modica cifra di 17 euro. Decidiamo che sono decisamente troppi, quindi sloggiamo. Non conosciamo purtroppo i locali notturni madrileni e ci tocca ritornare in albergo dove vi arriviamo verso l’una.
31.07.07: sveglia, al solito, dopo le 11. Solita colazione. Metro direzione Santiago Bernabeu, per vedere il famoso stadio. Qualche foto e via di nuovo in metro direzione Colòn, dove ci sono alcuni grattacieli. Sono già le 14 e pensiamo a dove poter mangiare. Ma certo: a circa 20 minuti da noi, in Calle de Goya, c’è un altro Corte Ingles e quindi ci precipitiamo lì. Finito il pranzo metro in direzione Ciutad Universitaria, il campus dell’Università di Madrid. Il caldo è opprimente e non lascia scampo. Di nuovo in metro in direzione Moncloa. Qui c’è una specie di accademia militare e quindi scatto qualche foto. In metro di nuovo direzione Plaza de España dove c’è il monumento a Cervantes. Alcune ragazze sostano sulla fontana immergendo i piedi. Stiamo qui circa una mezz’oretta all’ombra di alcuni alberi per rinfrancarci un attimo e decidere dove andare. Risaliamo quindi la piazza e proseguiamo verso il Palazzo Reale, dove scendiamo per vedere i suoi giardini. Trascorre un po’ di tempo e propongo di fare un salto alla stazione di Atocha. Qui infatti c’è una serra con molte piante e animaletti simpatici. Torniamo verso il centro, a Puerta del Sol, dove giriamo un po’ e verso le 19 torniamo in albergo. La serata adesso la facciamo nelle zone di Bilbao: metro fin là e via in calle de Fuencarral. Qui troviamo un simpatico pub: io ordino una “pizza” con tonno, peperoni e quaolcos’altro e una Guinness, mentre Jack prende un piatto di Fish&Chips e una Murphy rossa. Accanto a noi si vengono a sedere due tipe americane, una delle quali evidentemente sprovvista di reggipetto. Jack mi fa notare il fatto e mi va per traverso il boccone di pizza. Ad un certo punto queste due se ne vanno e noi restiamo a bocca asciutta un’altra volta. Jack insiste che dobbiamo assolutamente fare qualcosa. Io preferisco finire la mia pinta di Guinness. Episodio curioso: per il piatto di Fish&Chips, Jack ordina un limone, intendendo fette di limone. Il tipo, invece, porta proprio un limone diviso a metà. L’americana seduta di fianco (quella con troppa lingerie) vede e ordina la stessa cosa. Anche a lei viene servito un limone tagliato in due. Usciamo dal pub e non c’è un granché da fare, così dopo due passi prendiamo la metro e via a letto.
01.08.07: solita sveglia e solita colazione. Oggi si va al Prado. La tessera dell’Università mi fa risparmiare 6 euro di ingresso, così entro a gratis. Jack non si trova d’accordo. Visitiamo in fretta e furia il museo di cui non c’è un granché da raccontare. Decidiamo di pranzare nel ristorante del museo e così facciamo. Verso le 15.30 siamo di nuovo sulla strada. Lì vicino c’è l’Osservatorio Astronomico e penso che sia cosa buona e giusta farci un salto. Il custode però mi informa del fatto che non è aperto al pubblico e poco vale la mia laurea in Astronomia dal momento che l’osservatorio riaprirà a settembre comunque. Poco male: nei dintorni c’è il Centro d’Arte Reina Sofia, dove è esposto Guernica di Picasso. La tessera universitaria mi fa pagare solo 3 euro del biglietto. Jack non viene perché c’era già stato con suo cugino pochi anni fa. Io non voglio perdermelo: è il quadro su cui ho basato la mia tesina della maturità e vorrei vederlo, visto che sono lì a due passi. Quindi Jack decide di farsi un giro per negozi mentre io salgo al secondo piano e mi precipito nella sala 9. Ragazzi, uno spettacolo. Sarà che io amo Picasso, il cubismo e le forme ad esso affini (come il Futurismo e l’Astrattismo), ma Guernica fa davvero impressione. Comunque, verso le 17.30 esco e trovo Jack che non sa cosa fare. Decidiamo di andare a Plaza de Castilla dove ci sono due grattacieli storti. Di lì prendiamo la metro e scendendo a Santiago Bernabeu, attraversiamo il Paseo de la Castellana e siamo sotto la Torre Picasso. Qui sembra di stare a Manhattan: un sacco di grattacieli tutti concentrati in uno spazio abbastanza piccolo. Troviamo qui vicino un altro Corte Ingles: da fuori sembra piccolo, ma ci rendiamo presto conto che è uno dei più grandi mai visti finora. Usciamo e prendiamo la metro a Nuevos Ministerios in direzione dell’hotel. La serata prevede un salto nel solito quartiere di Bilbao. Troviamo il locale per mangiare nel Patatus: un posto dove fanno un sacco di stuzzichini in un tagliere con delle salse. Il prezzo varia a seconda del numero di salse e della grandezza del piatto scelto. Noi mangiamo un tagliere misto con due salse e ovviamente due birre. Come al solito, la serata scorre con qualche passo nel centro e dopo via a letto.
02.08.07: oggi, siccome non sappiamo più che fare, decidiamo di visitare il Palazzo Reale. La mia tessera universitaria ancora una volta si dimostra una fedele compagna di viaggio e mi fa spendere 3 euro, mentre Jack ne deve sborsare 8. Decido che è meglio fare a metà: 8+3=11 che diviso per due fanno 5.50, così è d’accordo anche Jack. Visitiamo il Museo dell’Armeria, dove sono esposte armature, spade, fucili e altre armi del passato di Spagna. Successivamente entriamo nel Palazzo Reale vero e proprio: vediamo il salone del Trono, le camere da letto del Re e Regina e un sacco di altre stanze alquanto lussuose. Usciti si pone il solito problema del luogo dove pranzare che viene al solito risolto da un Corte Ingles. Dopo pranzo prendiamo la metro in direzione Goya, dove c’è un altro centro commerciale, i Giardini di Serrano: ci sediamo al bar e ordiniamo due caffè che mi vengono a costare quasi 5 euro. Siccome non sappiamo che fare decidiamo di fare un salto all’aeroporto (che “non sballia maaai”) così per vedere dove dovremo andare domani, in modo tale da non perdere l’aereo, visto che l’aeroporto di Madrid è uno dei più grandi d’Europa. Così arriviamo fino al check-in al quale dovremo fermarci domani e torniamo indietro. Il tragitto per l’aeroporto dura circa un’ora. Verso le 19.30 siamo in albergo. Un amico del cugino di Jack che lavora a Madrid ci invita ad uscire con lui. Accettiamo volentieri: finalmente uno che sa qualcosa di questa città! Morale della favola: andiamo a cena in un posto dove spendiamo 25 euro a testa, poi in un locale a bere mojitos per 7 euro l’uno e in un altro posto a bere whisky & cola per altri 6 euro l’uno. In poche parole, sono uscito dall’albergo con 40 euro e sono ritornato con 6. Non male in una sera, direi.
03.08.07: è il giorno della partenza. Mi voglio rovinare: metro fino a Bilbao e “colazione” (a mezzogiorno) da Starbucks Coffee con il classico dolcetto alla cannella e il cappuccino tall. Tutto questo mi ricorda tremendamente la Grande Mela, bei tempi. Con Jack decidiamo di fare un salto alla Casa del Campo, appena fuori Madrid: il suo amico spendaccione ci ha detto che da quelle parti allevano i tori che poi faranno le corride. Ovviamente noi andiamo ma non troviamo niente, solo uno zoo e molto caldo. Sono quasi le 15 e dobbiamo ancora mangiare. Dove andare quindi? Ma è ovvio: riprendiamo la metro e scendiamo a Callao, dove c’è un Corte Ingles. Saliamo al 9° piano dove c’è il ristorante e mangiamo un hamburger con patate fritte alle 16. Non male. Dopo un breve giretto, riprendiamo la metro, andiamo in albergo, prendiamo le valigie e via di nuovo in metro verso l’aeroporto. Al check-in troviamo una compagnia di 4 famiglie spagnole con tanto di bambini piccoli e medio-piccoli al seguito che fanno un baccano assurdo. Ci mettono più di mezzora per fare il check-in, mentre io e Jack lo facciamo in poco meno di tre minuti. Non capiamo come mai ci mettano tanto. Passiamo il controllo e ci precipitiamo nel negozio dove vendono la merce duty-free, e diamo un’occhiata al reparto alcolici. Ce n’è un’infinità, mi verrebbe da assaggiarli tutti. Verso le 19.30 ci dirigiamo verso il nostro gate e ci accomodiamo sulle poltrone ad aspettare. L’imbarco è previsto per le 19.50 e ci sono ancora quei dementi che fanno un bordello mostruoso. Finalmente ci imbarchiamo, saliamo sul bus e verso le 20.30 siamo in aereo. Il volo durerà circa due ore e penso che con questa gente a bordo, saranno due ore lunghissime. E infatti è così. Tuttavia, verso le 22.10 le luci di Venezia mi fanno capire che siamo arrivati. L’aereo tocca terra, scendiamo, aspettiamo i bagagli e usciamo dal Marco Polo. L’aria è tremendamente fresca e sembra di stare in paradiso, in confronto con Madrid. Eccoci a casa, dico. Dopotutto, si sta bene anche qui.
12 commenti:
leggendo più o meno a caso ho capito che ti sei limonato metà americana e metà chips.
(Guernica... lovely stuff)
W l'amico del cugino del Jack, un mito direi!
1. Non capisco come fai a ricordarti tutti quei dettagli, vai in giro con un taccuino? :)
2. Impegnamoci tutti per fare festone al compleanno di Deeneezul. Anche se io può essere che non ci sono (pessimo anacoluto) perché in quei giorni potrei dover essere a Trieste per parlare con Borgy per la tesi e già che ci sono per fare del petting spinto con una ragazza (ma non nell'ufficio di Borgy).
I dettagli me li ricordo perchè è passato poco tempo. Se mi chiedessi di raccontare di nuovo quel che è successo tra un paio d'anni senz'altro dimenticherei qualcosa.
E Parigi, e Berlino? Io mi ricordo a malapena dove sono andato in gita in terza (ci sono andato in gita in terza?).
Filippo hai ragione, non so proprio come faccia a ricordarsi tutte queste cose, anch'io mi sono chiesto spesso se gira con un taccuino. Inoltre delle gite di Parigi e Berlino mi ricordavo emtà delle cose che ha scritto nel blog. Doh!
Cavolo, è triste pensare che uno vive delle cose e poi dopo qualche anno è come se non le avesse vissute perché non se le ricorda più. Certo che l'alcol non aiuta in tutto questo discorso. Vorrà dire che da vecchio Dee scriverà la mia biografia, così mi ricorderò di quello che ho fatto in vita mia. :D
magari è sobrio quando va da qualche parte\dots
1. ho capito che ti sei limonato metà americana e metà chips" <---- ?? mi sa che hai capito male :-\
2. 34 € spesi bene però! alla fine è stato l'unico giorno in cui ci siamo divertiti a Madrid o no ??
I wonder...
Jack, ci devi mettere in conto anche i 7 euro di taxi del ritorno...
Duillio sio can! (la foto sulla destra)
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