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mercoledì 21 maggio 2008

Proprio un bel libro

Il libro che sto leggendo è meraviglioso, a tratti illuminante. Fa riflettere su argomenti sottili che raramente ci capitano sotto gli occhi. E poi dice cose che io sono anni che vado in giro a raccontare, ma tutti mi prendono per matto, sbagliando. Ma andiamo per ordine.
Il libro si intitola Fearful Symmetry, edito da Princeton Science Library (non so se ne esista una versione in italiano ma ne dubito), e come sottotitolo recita "The search for beauty in modern physics", insomma, argomenti con io ci vado a nozze. Il linguaggio dell'autore, Anthony Zee, è a volte chiarissimo, mentre in altri casi si fa fatica a stargli dietro. Come tutti i saggi scientifici che parlano di fisica teorica, credo che sia un po' difficile per un neofita, a digiuno da concetti astratti e del tutto privo delle conoscenze necessarie, riuscire a capire per filo e per segno tutte le pagine del libro. Certo, può sempre fidarsi di ciò che viene scritto, però, se me lo permettete, non è un grande affare questo. Comunque, nel mio caso, mi sta servendo molto: non tanto didatticamente (ahimè), quanto piuttosto come arricchimento culturale e possibilità di pensare e vedere le cose in modo diverso. Mi spiego meglio con un esempio.
Se andate a scavare tra le pagine di questo blog, ad un certo punto vi imbatterete nella violazione della parità delle interazioni deboli, ovvero il fatto che queste forze sono in grado di distinguere la destra dalla sinistra. La manifestazione nel mondo microscopico di questo fatto è l'esistenza di neutrini sinistrorsi mentre sono assenti quelli destrorsi. Cosa significa? Beh, che tali particelle possono ruotare solo in un senso e non nell'altro e tale proprietà è la chiralità. Ebbene, nel libro leggo che la chiralità è una proprietà caratteristica delle particelle con massa nulla. Perché? Ecco: supponiamo di avere un particella con una certa massa che si muove in una certa direzione, diciamo verso destra. Prendiamo un osservatore e mettiamolo su un aggeggio in modo tale che si muova anch'esso verso destra, solo con una velocità maggiore. Dunque, dal punto di vista dell'osservatore, la particella si muove verso sinistra (cioè si allontana sempre di più da lui, quindi è come se si muovesse in direzione opposta, cioè verso sinistra). Dal momento che la chiralità è definita come la direzione di rotazione della particella rispetto alla sua direzione del moto, l'osservatore e la particella saranno in disaccordo su quale chiralità attribuire alla particella, qualunque sia il suo verso di rotazione. Tuttavia, una particella priva di massa, come il neutrino, per definizione deve muoversi alla velocità della luce. Perciò, essendo la velocità della luce la massima permessa, nessun osservatore sarà in grado di superare la particella e muoversi a velocità superiore. Quindi, la chiralità della particella è una sua proprietà intrinseca.
Vedete? Ci avevate mai pensato prima? Beh, io sinceramente no, perché essenzialmente non mi ero mai posto il problema. Questo libro sulle simmetrie è proprio quello che ci voleva.
Poi, come dicevo poco sopra, questo libro dice anche alcune cose che io sostengo da tempo, come quella secondo cui una teoria fisica non viene creata ma solamente scoperta, in quanto sempre esistita. Le mele cadono oggi, come cadevano al tempo dei romani, come cadevano quando Newton formulò la sua Gravitazione Universale. L'ha formulata, appunto, non creata. Un'altra cosa che ho trovato compatibile con i miei pensieri è il fatto che al liceo - o comunque alle scuole superiori - la fisica e la matematica vengono insegnate come delle cose da sapere, da conoscere, senza preoccuparsi di dare giustificazioni del perché le cose stanno così; tanto meno si fa notare la bellezza della simmetria (e antisimmetria) delle leggi della natura. E' infatti provato che in alcuni casi, almeno in quelli che interessano a noi fisici, i concetti di bellezza e simmetria sono strettamente legati tra di loro: una legge è bella se è simmetrica e - questa è la figata - più simmetria c'è e più la legge è semplice. Ma di questo ne parlerò un'altra volta, assieme al fatto che la teoria della relatività non è affatto una teoria nuova, come spesso viene fatto erroneamente credere.