giovedì 31 maggio 2007
I pretesti di Dee - IV
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martedì 29 maggio 2007
Cinque modi per passare inosservati in macelleria
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Cose da dire
- Come potrete aver notato, oggi è il 29 maggio. Non che sia successo un granché oggi, ma è il giorno in se che è una sorta di "passaggio". Beh, chi mi segue da quando ho iniziato la mia avventura sui blog, e cioè più di due anni fa, sa che io agli anniversari ci tengo molto. In poche parole l'anno scorso, il 29 maggio, ho scritto questo. In quel post è contenuto il link al post dell'anno prima. Insomma, una cosa che si ripete ogni 29 maggio da due anni a questa parte. Come l'anno scorso, dunque, mi chiedo cosa scriverò il 29 maggio dell'anno prossimo. Purtroppo noto con dispiacere che il vecchio blog non è rimasto in piedi fino a questa data, ma quando ho aperto questo qui non mi sono minimamente pensato al suddetto post. Pazienza.
- Seconda cosa: ci tenevo a farvi sapere che la ventola non me l'hanno aggiustata perché secondo loro il mio processore è talmente vecchio che non producono più ventole. Mi sembra strano. Comunque ho comprato una pasta termoconduttiva da applicare sulla superficie del dissipatore: sono riuscito a smontare il tutto senza rompere niente ma ho avuto una brutta sorpresa. In pratica il chip si è incollato sul dissipatore e non riesco a toglierlo. Siccome avevo paura di rompere tutto (e rompere un microprocessore non è poco) ho deciso di lasciare stare e porterò il PC da qualcuno che lo sappia fare.
- Noto con piacere che vi state sforzando a proporre i titoli del nuovo post e fra poco ne scriverò uno proprio con il titolo scelto da voi. Vi chiedo però di non prendervela se il vostro titolo non è stato scelto: sarà comunque oggetto di qualche altro mio post.
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sabato 26 maggio 2007
Cambio ventola
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venerdì 25 maggio 2007
Prossimo post e Chicco
Intanto, giusto per ingannare il tempo, vi metto il the best delle frasi ad effetto di Chicco.
- Ti dice anche visivamente essenzialmente.
- Ho messo in disordine tutto... non ci sarà speranza di rimettere in ordine... dovrò passare tutto il pomeriggio a riordinare.
- Ostrega!
- Abbiamo fatto delle battute sulla CMB (Cosmic Microwave Background radiation)
- Allora chiaramente, come qui chiaramente, abbastanza chiaramente...
- Il solito problema del gesso.
- Elevato ad una potenza elevatissima (tipo la potenza elevatissima era 12.75)
- Stavo per dire un'altra cosa ma non la dico
- Dobbiamo essere estremamente fortunati come il Milan ieri sera...
- Cavo di mezzo tutto... ditemi se faccio bene...
- Rapidissimamente
- [Sta spiegando bevendo il caffè delle macchinette] Ci sono due cose da fare: 1 che devo finire il caffè e 2 devo andare a prendere del gesso... curiosamente non c'è gesso.
- Questo è il punto a cui siamo arrivati ieri sera.
We love Chicco
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mercoledì 23 maggio 2007
Well known formulas
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domenica 20 maggio 2007
I pretesti di Deezzle III
Riassumendo, dunque, i fotoni sono i quanti di scambio dell’interazione elettromagnetica. Essi sono bosoni e non hanno carica elettrica.
Prendiamo adesso un neutrone: è noto fin dai tempi più antichi che questa particella ha una vita media di circa un quarto d’ora. Dopo questo mirabile intervallo di tempo essa decade in un protone, un elettrone e un antineutrino dell’elettrone. Forse vi avevo detto che i protoni e i neutroni sono composti da quark. Se non ve l’avevo detto, adesso lo sapete. Più precisamente il neutrone è formato da un quark di tipo u e due di tipo d. Il protone invece è costituito da due quark u e da un d. Risulta evidente, quindi, che nel decadimento sopraccitato (detto convenzionalmente decadimento beta) avviene la trasformazione di un quark d in uno u, con l’emissione aggiuntiva di due leptoni (così si chiamano gli elettroni e i suoi neutrini). Tale decadimento avviene in seguito ad una interazione di tipo debole: il quark d emette un bosone W- (il quanto, che assieme al compagno W+ e al Z0 media le interazioni deboli) e si trasforma in un quark u. Il bosone W- a sua volta decade in un elettrone e in antineutrino. Adesso sappiamo un’altra cosa: le interazione deboli vengono mediate da tre bosoni (massivi) che sono i due carichi W- e W+ e quello neutro, il Z0 . Processi che coinvolgono i bosoni W(+-) si chiamano processi deboli da corrente carica, e quelli che coinvolgono lo Z0 sono i processi deboli da corrente neutra. Vi dico, e poi mi fermo, che i processi deboli da correnti carica violano massimamente la parità, ossia non sono invarianti per riflessione speculare. Beh, mi pare di avervi dato molte nozioni in questo post, per cui concludo qui. Rimando al prossimo la spiegazione del concetto di violazione della parità e dell’unificazione elettrodebole.
Adesso mi metto a studiare seriamente, nonostante sia una domenica di sole.
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sabato 19 maggio 2007
Sabato sprecato
Ho finito la mia "Ipotesi di Lezione" per il corso istruttori di minibasket: prendendo un po' da internet e un po' dal libretto che mi hanno dato al corso, ho scritto questa paginetta con sei esercizi per il contropiede. Chissà che gli vada bene a quelli del corso e che mi diano questa benedetta tessera e non se ne parla più.
Ho spedito la tesina al professore e adesso mi metterò a studiare qualcosa dell'instabilità di Jeans o del Viriale in forma tensoriale. Certo è che devo fare un bel po' di conti, anche se Sushi mi ha detto che all'esame non li chiede io li faccio lo stesso perché la vita mi ha insegnato che "non si sa mai", e non mi pare giusto sprecare varie risme di carta. Ecco, anche in questo è meglio una lavagna: se tutti ne avessero una ci sarebbero molti più alberi (e meno cave di ardesia).
A Jack non piace che facciano le sagre del paese. Ma io dico che le sagre le hanno sempre fatte e devono continuare a farle. Anche se io ormai non ci vado più, penso che quel poco di folklore che ci rimane lo dobbiamo mostrare. Il problema delle giostre sarebbe risolto se non ci fossero le giostre. Ma una sagra senza giostre non può esistere. E siccome poco fa ho detto che le sagre devono continuare ad esistere, questo risolve in modo elegante il problema delle giostre.
Detto questo, noto che è sabato 19 maggio, il sole splende ancora, la temperatura fuori è ottima e io sono in camera con i balconi semi-chiusi. Penso che dovrò fare qualcosa.
Last but not least, la mia Peugeot ha deciso che di frenare non ne ha più voglia. Così le pastiglie dei freni posteriori si sono consumate e ogni volta che tocco il pedale del freno esce un fischio piuttosto fastidioso. Del resto non la faccio aggiustare in quanto fra poco la cara zia dovrebbe donarmi la grande Y10. Però mi dispiace per la mia Peugeot, mi ci ero affezionato. E pensare che doveva rompersi quasi un paio di anni fa (come descritto qui).
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venerdì 18 maggio 2007
Notizie
News dell'ultim'ora: Jack non ha chiuso il blog. Gli ha solo cambiato il nome. Bravo Jack.
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mercoledì 16 maggio 2007
Essenzialmente Chicco
Partiamo quindi dalle frasi che ha detto durante il corso del terzo anno, Cosmology:
- Siamo nelle peste!
- Praticamiente nente
- Una serie di strasformazioni
- E' partito e ha messo il turbo (parlando dell'Universo)
- La settimana proffima
- Questa lavagna opera come un buco nero che si mangia i fotoni del laser
- Come si scoprono queste scoperte?
- I nostri amici stellari...
- Siamo di nuovo nelle peste!
- Perché la zente... (intendendo "gente")
E arriviamo ai corsi che tiene alla specialistica, High Energy Astrophysics e ancora Cosmology:
- Si stanno assotigliano le mie riserve di gesso (a proposito della scarsità di gessi)
- Il sistema CGS a cui sono affezionato fin da piccolo
- Noi da queste parti siamo rozzi
- Non mi tornava in modo ovvio
- Sto andando male... a male
- Non trovo un ingrediente
- Le stelle si incazzano (con i loro genitori)
- Banalissimamente
- C'è sempre questo 4/3 che ci perseguita, ma dobbiamo rassegnarci
- Per sapere il Compton inverso basta saperlo a parole (sarà...)
- Tanto per convincervi... non sono sicuro che la figura lo faccia (a proposito di una figura proiettata con i lucidi in cui non si capiva un bel niente)
- Adesso, se Gesù mi aiuta, riesco... ne dubito... (mettendo un lucido sulla lavagna luminosa che, sappiamo, non è poi così difficile)
- Basta chiacchere e passiamo ad altro. (dopo un'ora di formule e ragionamenti incomprensibili sullo scattering Compton-inverso multiplo)
- Con una comune ginnastica mentale...
- ISM... dall'inglese Initial Mass Function... (sì, come no!)
- I tempi sono stretti
- UAU ragazzi appaludiamo: sta piovendo!
- Purtroppo non ho vigneti che necessitano di acqua
- E' un gioco da ragazzi... anzi, da studenti della specialistica!
- Oggi dobbiamo fare alcuni pacchi (intendendo molti argomenti)
- Gesso? Ah, col contagocce!
- Scrivo in fretta cose che avete già registrato
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lunedì 14 maggio 2007
Un altro post (molto corto rispetto agli altri)
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sabato 12 maggio 2007
Un giro
Everyone's ashamed of the youth cause the truth look, strange
And for me it's reversed
We left 'em a world that's cursed, and it - hurts»
Ancora a inizio settimana, ci siamo messi d'accordo con Gio e Jack di trovarci il venerdì nel tardo pomeriggio per il famoso spritz in quel famoso bar. Così ieri, dopo aver fatto la mia solita lezione di minibasket, sono corso in piazza a Mestre per l'appuntamento. Fortunatamente la scorsa settimana hanno aperto i sottopassi di via Castellana, quindi ci ho messo davvero poco ad arrivare: in meno di dieci minuti ho parcheggiato la macchina al parcheggio dell'ospedale in via Einaudi. A piedi ho raggiunto Piazza Ferretto, passando per Piazzale Candiani e, attraversata la Piazza, ho proseguito per la stretta Calle del Sale. Gli altri due personaggi, come al solito, mi hanno fatto aspettare circa cinque minuti ma poi sono arrivati. Il Bar Giacomuzzi è un locale carino: dispone di una piccola sala all'interno, di alcuni tavolini di fronte all'entrata e di una mini-piazzetta all'aperto adibita a reparto fumatori. Poiché le migliori ragazze sedevano lì, noi, anche se non fumatori, qui ci siamo accomodati. Dopo alcuni minuti arriva la cameriera e ordiniamo: due spritz all'Aperol, per me e Jack, e un succo alla pera per Gio (ma, dico, si può prendere un succo alla pera come aperitivo??). Al banco servivano una simpatica varietà di stuzzichini così io ne ho messi una quantità in un piattino di plastica e gli ho serviti agli amici. Jack ci ha raccontato della montagna, di Cortina, di un pic-nic con le formiche e altre cose, io e Gio abbiamo discusso circa i tempi di attesa per i libri da Amazon, la differenza tra comprarli nuovi e usati, la dubbia nazionalità di una delle cameriere e abbiamo ordinato un altro giro di spritz. E intanto il cielo si scuriva e nessuno aveva idea di cosa fare quella sera. Io ho proposto un club sandwich allo Stinger, Gio proponeva un polletto al Befed e Jack restava indifferente. Così, tra una chiacchera e l'altra, si sono fatte le nove e noi stavamo ancora lì a bere spritz. Dopo qualche discussione sul locale da scegliere per la cena, abbiamo optato per lo Stinger, visto che era da tanto che non ci andavamo. Jack era in motorino, così lui è andato a casa e noi, una volta recuperata la macchina all'ospedale, siamo andati da lui. Come al solito Jack ci ha fatti aspettare e io ho insegnato a Gio come mettere il contatore delle visite sul suo blog e gli ho dato alcuni suggerimenti circa gli argomenti su cui scrivere. Verso le nove e mezza finalmente Jack scende e siamo pronti per andare allo Stinger. Ancora una volta sfrutto abilmente i sottopassi nuovi e in men che non si dica siamo seduti, praticamente sulla strada, a discutere sul menu da scegliere. Gio dice che secondo lui il Club Sandwich non è molto più grande rispetto alle altre parti, mentre io e Jack insistiamo col dire che per mangiarne uno intero bisogna digiunare la sera prima. Lui non ci crede, così ne ordina uno intero allo speck, io ne prendo uno mini alla porchetta e Jack un bel panino con porchetta e funghi. E così, come al solito ogni volta che ci troviamo noi tre, vengono fuori le solite storie a proposito del liceo: ma quante tipe c'erano?, ma ti ricordi quella volta a Berlino...?, e quella volta a Parigi...?, e quella volta ad Ascoli Piceno...?, e quella volta a Feltre...?, e quella volta l'ultimo giorno di scuola con la telecamera...?, insomma, le solite cose. Così io me ne vengo fuori con una nuova regola da applicare senza minimi termini; essa è più o meno questa:
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In foto: il giro che abbiamo fatto ieri dove sono indicati i posti salienti. Per gentile concessione di Google Earth.
giovedì 10 maggio 2007
I pretesti di Deenee - II
Partiamo da quelle elettromagnetiche. Abbiamo visto che la luce è trasportata da particelle dette fotoni: questi fotoni hanno delle proprietà abbastanza strane. Diciamo che sono strane rispetto alla vita quotidiana: in quanto segue voi penserete che io sia diventato matto, ma non è così. Quindi dovete fidarvi e assumere per buono quello che vi racconterò. Ebbene, la prima di queste proprietà è che il fotone ha massa nulla. Ma come?, direte voi. Certo, vi rispondo, il fotone ha massa nulla. Piuttosto lo si può vedere, ed è in effetti il modo usuale con cui viene rappresentato in certi diagrammi, come un'onda, caratterizzata da una certa frequenza (o lunghezza d'onda, se preferite). Moltiplicare la frequenza per una opportuna costante è formidabile in quanto si ottiene proprio l'energia del fotone. Inoltre, avrete sicuramente sentito da qualche parte la famosa formula relativistica E = mc2: essa permette di convertire l'energia in massa e viceversa. Questo è perfetto ai nostri scopi: tale formula si applica nel caso di particelle relativistiche e siccome il fotone è per definizione relativistico (la sua velocità è proprio c) posso applicare la relazione di Einstein e trovo una massa, espressa in [energia]/c2. Ecco spiegato il mistero, per cui riassumendo possiamo dire che fotoni di alta frequenza (e quindi alta energia) possiedono una grande massa, mentre fotoni di piccola frequenza hanno masse piccole. Ovviamente ci sono altre proprietà del fotone, molte altre, e tutte le sue interazioni con la materia e con gli altri fotoni sono descritte magistralmente dalla teoria dell'elettrodinamica quantistica (QED). Per il momento lasciamo da parte questa teoria, e passiamo alla descrizione delle altre due forze, escludendo nautralmente la gravitazione.
Nei libri di scuola ci hanno insegnato che le particelle elementari sono tre: l'elettrone, il protone e il neutrone. Ma, mentre l'elettrone è davvero elementare, il protone e il neutrone non lo sono affatto. Si è scoperto infatti che questi due individui sono in realtà composti da altre particelle, i cosiddetti quark. Queste sono le vere particelle elementari. Ebbene, lasciando da parte l'analogia con il nome del programma di Piero Angela, questi affari possiedono delle proprietà ancora più strane del fotone. E quando dico strane, non lo dico tanto per dire. Alcuni di questi quark infatti si chiamano davvero strani, mentre altri sono pieni di charm. Sono questi i nomi che quei burloni dei fisici hanno voluto dare a queste particelle. Assieme a quelli testè menzionati ci sono anche i quark up, down, bottom e top. Li ho messi volutamente in quest'ordine, in quanto l'energia del quark up è più piccola (di molto) di quella del top. L'altra stranezza è che questi affari, pur essendo privi di colore, sono colorati. Certo, vi ho presi in giro: il colore dei quark non è quello che intendiamo noi, ma è piuttosto un nuovo numero quantico che deve essere introdotto per conservare l'asimmetria della funzione d'onda. Probabilmente, voi amici non-fisici, non avrete capito l'ultima frase. Poiché è un concetto importante mi soffermo un attimo e ve la spiego. In meccanica quantistica, la meccanica dei quanti, ogni particella è descritta mediante la sua funzione d'onda. Ricordate cosa vi ho detto per il fotone? Ho detto che esso è una particella caratterizzata da una certa frequenza. Quindi è possibile interpretare il fotone come un'onda - e certe volte risulta molto comodo assumere che la luce sia proprio un'onda. Il comportamento di quest'onda viene descritto matematicamente da una funzione, detta per l'appunto funzione d'onda. Ad esempio, se prendiamo questa funzione, ne isoliamo il segno e la moltiplichiamo per la sua complessa coniugata (solitamente queste funzioni d'onda contegono una parte che dipende dai numeri complessi. Essenzialmente fare il complesso coniugato significa cambiare di segno la parte immaginaria del numero complesso) otteniamo la probabilità che la particella considerata si trovi in un determinato punto dello spazio in un detereminato istante di tempo. Spero che fin qui non ci siano problemi. Ebbene, adesso vi dico che questa funzione d'onda deve descrivere particelle che non vìolino un principio, detto di esclusione, in base al quale non ci possono stare più di due particelle aventi la stessa energia. Non è proprio così, ma per adesso basta questo. Tradotto in parole povere, se ho uno stato con una determinata energia, posso farci stare al massimo due elettroni: uno che ruota in un senso e uno nell'altro. Anche per i quark vale questa cosa: solo due con un'energia. Voi direte: ok, caro Deezzle, allora anche il fotone deve rispettare questa regola, no? Ebbene no: il fotone è furbo e se ne sbatte altamente delle regole. Lui è la luce, e nessuno può metterla in gabbia (tranne i buchi neri, ma per una descrizione più dettagliata vi invito a a leggere qui). Detto questo, scopriamo un'altra importante proprietà delle particelle: ci sono quelle che devono rispettare il principio di esclusione (talvolta chiamato principio di Pauli) e quelle che se ne fregano se rimangono escluse. Le prime le possiamo trovare nelle mani di Enrico Fermi e per questo si chiamano fermioni, mentre le seconde le troviamo in compagnia di Bose e di Einstein e si chiamano pertanto bosoni. Gli elettroni e i quark - e quindi i protoni e neutroni -, così come i neutrini, sono fermioni, mentre i fotoni, e altre particelle che vedremo in seguito, sono bosoni.
Scritto e prodotto da Deezzle alle 20:27 1 commenti
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mercoledì 9 maggio 2007
Un pretesto
Iniziamo con quella più evidente, ovvero quella che regola il movimento del Sole al di sotto dell'orizzonte terrestre. Tutti sappiamo, ma è sempre bene ricordarlo che non si sa mai, che si tratta della gravità.
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domenica 6 maggio 2007
Sul Principio di Equivalenza 3
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