domenica 2 settembre 2007

Uno contro uno

Ecco, ci risiamo: di nuovo quella fitta. Diavolo, sapevo che sarebbe tornata a farmi del male ma non avrei mai pensato così presto. E chissà perché poi, dato che non ho neppure memoria dell'ultima volta che ti ho vista. Però forse l'ho colto nell'aria, forse il suono di una canzone che credevo di aver dimenticato o forse uno sguardo che mi ha lanciato una persona per strada oggi, uno sguardo che era esattamente come il tuo, stessi occhi, stessa espressione di tristezza e gioia assieme. Ci risiamo, un'altra volta. Diavolo no, non è possibile. Perché devi farmi questo? Stavo così bene: potevo parlare di fisica, di simmetrie e studiare le strane proprietà del Cosmo senza distrarmi un granché. Ma tu ce l'hai nel sangue vero? Tu vuoi proprio vedermi piegato, no? Perché non è possibile, diavolo, questo proprio non è possibile. Perché, vedi, io sto come al mio solito scrivendo questo ma tanto chissà dove sei ma del resto chi se ne frega. Sì, hai sentito bene: ho detto chi se ne frega. E posso anche ripeterlo: chissenefrega. Guarda, l'ho anche scritto tutto attaccato. Sì, perché non me ne importa niente. Non mi importa dove sei, cosa stai facendo, con chi sei né con chi sei stata né con chi starai. Però, devo ammetterlo, sono un po' curioso. Ma devo resistere. Diavolo, ho fatto degli errori in passato che sicuramente non mi riprometto di ripetere, ho fatto scelte a volte discutibili, a volte folli, a volte guardo indietro e vedo questa scia di errori che mi sembra dire "non ti lasceremo scampo". Ma so anche che il passato ormai è andato e non ci si può fare niente. Dicono di imparare dal passato, ma come si può imparare da qualcosa che non esiste più? Ecco, vedi, tu mi fai questo effetto. Mi riempi la vita di domande, ma perché lo fai? Cos'è che vuoi sapere da me? Se mi dici che vuoi ti prometto che te lo darò, però dopo basta e lasciami in pace. Ci sono giorni in cui cammino sui tetti ma dopo pochi passi mi ritrovo in cantina. Certo, ti starai chiedendo cosa significa questa cosa che ho appena scritto. Ebbene, non lo so. Posso tentare di spiegartelo ma sei sicura di capirlo? Sì, dai, la domanda è piuttosto un'altra. Cosa dici se andiamo a farci un giro eh? Ti va? C'è quella gelateria in centro che, se non ricordo male, era una tra le tue preferite, vero? Eh, certe cose me le ricordo ancora! Come dici? Ma no che non ho preso appunti! Come faccio a ricordarmi tutto? Beh, me lo ricordo ecco tutto. Forse perché i momenti belli sono quelli che conservo con più cura, oppure perché è difficile dimenticare persone come te. O forse ho solo una buona memoria. Sì, deve essere per forza questo. A che gusto lo vuoi il gelato? Vedi, non mi ricordo i tuoi gusti. Io prendo un cono con cioccolata e menta. Come? Non ti piace la menta? Io non potrei mai stare assieme ad una a cui non piace la menta. Ma sì, certo che sto scherzando. Lo so che noi non stiamo assieme, cosa credi? Non sono così suonato, dopo tutto. Diavolo, dopo tutto quello che abbiamo passato assieme, come fai a dire così? Ecco ci risiamo: perché mi tratti così? Sì, forse quella volta ho esagerato, non lo metto in dubbio. Ma me l'hai detto tu che devo cercare la mia dimensione, che devo saper accettare certe cose. Ma, diavolo, è normale se alcune cose faccio fatica ad accettarle. Guarda, non parliamone, che è meglio. Perché? Ma ti ricordi quello che ti ho detto quella volta? Quella storia della scatola. Ma certo, adesso capisco, non mi stavi ascoltando vero? Ecco, ci scommettevo. E' sempre così. Sono venticinque anni che non mi si ascolta. La gente parla tanto ma non ascolta. Al massimo ascoltano se stessi. E' stata una sassata, sì, una gran sassata. Ma lo superata sai? Oh sì, certe volte di notte, prima di prendere sonno, mi accade di ricordare quel giorno e ci sono sere in cui rido, altre invece che mi addormento mentre la maggior parte delle volte mi viene nostalgia. Sì, io sono così: e devi metterti il cuore in pace. Ormai ho capito come sono io: vivo aggrappandomi al passato. Ma poco fa ho detto che il passato non esiste in quanto è passato, allora che mi resta? Ecco, mi senti? Mi sto facendo domande più grandi di me, mentre tu probabilmente nemmeno mi ascolti e starai pensando, forse, che fra poco ti scade il disco orario del parcheggio. Ho indovinato vero? Immaginavo. Dai, lascia che almeno ti accompagni alla macchina. Ma dove l'hai messa? Ah, beh, ci vorranno al massimo dieci minuti, non preoccuparti. Era buono il gelato? Il mio era un po' amarognolo, soprattutto il cioccolato. Ma la menta era buonissima. Ma come fa a non piacerti la menta? Ascolta, ma perché non mi ascolti quando ti parlo? Scusa, ma cosa dovrei dire? Allora, mettiamo bene in chiaro alcune cose. Primo, tu mi fai delle domande e io, educatamente, ti rispondo. Secondo, se non vuoi sentirmi, non farmi domande. Terzo, perché mi hai chiesto di vederci? Diavolo, è un controsenso assurdo: mi chiedi di vederci e poi non ascolti quello che ho da dire. Diavolo, e pensare che me ne stavo tanto bene l'altra sera mezzo storto disteso sull'erba a cantare a squarciagola canzoni di cui non conoscevo le parole. E mi sembra che tu stia facendo lo stesso adesso con me. Lascia stare, non voglio saperne niente. Tu non mi ascolti? E perché dovrei farlo io? Guarda, siamo arrivati, quella deve essere la tua macchina, vero? Dai, ti saluto che si è fatto tardi e poi non ha senso stare qui. Ciao.

7 commenti:

sushi john ha detto...

eh eh amico mio... il corpo è illusione e quindi l'amore è una doppia illusione.

Filippo il mulo ha detto...

1. Che il passato non esista, detto dalla bocca tua, e in quel modo poi, io non ci credo neanche morto.

2. Tutto questo mi ricorda questo post e la piccola discussione nei suoi commenti.

Filippo il mulo ha detto...

3. Per il resto, che ci vuoi fare? Capita a me, a te, al benzinaio dietro casa di qualcuno, a Tommaso, a chiunque. Capita e basta. Pensa alla Fisica ché è meglio.

Giovanni ha detto...

Appena successo anche a me, maledetto messenger, mi sa che lo disinstallo. Un consiglio? Mettiamoci a studiare, che è meglio!

Deezzle ha detto...

Con la frase "il passato non esiste" intendevo dire ciò che Stephen King scrive magistralmente nel racconto "I Langolieri". Hai presente?
Sì Gio, molto meglio studiare. E per festeggiare, oggi mi ripasso ben bene le statistiche quantistiche, che non sballia maaai!

Filippo il mulo ha detto...

Non l'ho letto. Me lo consigli?

Deezzle ha detto...

Oddio, se ne hai l'occasione leggilo pure, ma non aspettarti un granché. E' bella comunque l'idea.