sabato 6 ottobre 2007

Due domande

Dopo quasi un anno, finalmente mi sono deciso e ho crittografato la rete di casa mia. Così ho anche approfittato per fare un bel reset al router e impostare tutto per bene. Adesso sembra andare, vedremo quanto dura prima di un nuovo reset. Comunque, ho un paio di domande da farvi, a cui sto pensando intensamente da alcuni giorni (vi avverto, sono domande tecniche).
  1. Supponete di mettervi nel vuoto più assoluto (supponete pertanto che l'intero Universo sia il vuoto) e supponete di essere un occhio. Si, un grande occhio: questo perché così non potete vedervi, ovviamente. Bene, in questo caso sapreste definire le dimensioni di quello spazio vuoto? Cioè, sapreste dire quante siano le sue dimensioni?
  2. Seconda cosa (ma questa forse è molto più banale, ma non mi viene in mente la risposta, causa forse un lapsus freudiano): tutti sanno che il decadimento beta può essere di due tipi, il beta(+) e il beta(-). Nel beta(-) un neutrone decade in un protone, un elettrone e un antineutrino, mentre nel secondo un protone decade in un neutrone, un positrone e un neutrino. Ma il protone non è stabile? Quando dico stabile intendo dire che la sua vita media supera di gran lunga il tempo di vita dell'Universo.
Illuminatemi, vi prego.

7 commenti:

sushi john ha detto...

dee stai diventando un fine teorico e questo ci piace.

ho da farti qualche domanda sulla prima quaestione. l'Occhio ha la nozione di "dimensione"? ha appreso questo concetto con un esempio? un esempio fatto in uno spazio con un numero noto di dimensioni? ha apprso il concetto dalla sua definizione?

quindi più che sull'Occhio sposto l'attenzione sul cervello collegato all'Occhio. inoltre credo che la Selezione Naturale abbia favorito un cervello adatto alla tre dimensioni, ma sarebbe andata diversamente in ambienti con un numero maggiore di dimensioni.

più in generale mi chiedo: basta un esperimento mentale per determinare le dimensioni di uno spazio o dobbiamo ricorrere necessariamente ad un esperimento reale?

cmq bella domanda.

Deezzle ha detto...

Esatto Sushi, hai colto in pieno. Io dico dell'occhio perché così non ti puoi vedere. Il cervello è dentro l'occhio, ovviamente. E' un occhio alquanto strano. Comunque, la mia domanda scaturisce da questa riflessione: noi siamo tridimensionali e viviamo in un mondo - apparentemente - tridimensionale. Quindi è ovvio che percepiamo solo le tre dimensioni spaziali. Se fossimo bidimensionali, parlare della terza dimensione non avrebbe senso. Quindi, oggettivamente come si può definire una dimensione spaziale in uno spazio arbitrario senza oggetti che ti possono aiutare? E questa è esattamente la tua stessa domanda.

sushi john ha detto...

mi sa che l'obiettivo diventa "trovare un esperimento mentale che stabilisca il numero di dimensioni di uno spazio arbitrario".

inoltre: se con il tuo concetto di dimensione finisci in uno spazio con N>3 dimensioni senza riferimenti evidenti, quante ne percepisci? e in uno con N<3? sempre nell'ipotesi che per N diverso da 3 i processi fisci che regolano la percezione siano altrettanto efficienti.

Anonimo ha detto...

Bene bene si va sul pesante. Ecco la mia. Riguardo la prima questione penso che occorra pennsarci bene, ma posso dire che per accorgerci di n dimensioni non serve essere n dimensionali (vedesi teoria delle stringhe) perchè è la matematica a dire la sua....(uhm...). Riguardo la seconda, beh Dezzle, non sono un fisico delle particelle, e probabilmente se non fossero le due e un quarto di notte e non fossi stanco morto direi che il protone decade se costretto da determinate condizioni (tipo densità estreme). Bisogna pensarci di più

JaCk ha detto...

un occhio tipo Sauron ? ahaahahah

Filippo il mulo ha detto...

1. Deezzle, io penso che se vedessi solo vuoto intorno a te, e non potessi vedere nemmeno te stesso, non avresti il concetto di "dimensioni dello spazio" e quindi per quanto ti riguarda potresti vivere in un universo con un numero qualsiasi di dimensioni. Questa è la mia idea, diciamo: un po' povera, lo ammetto.

2. Perdiana Deezzle, il protone non decade. Perché dovrebbe decadere in una particella più pesante di lui PIU' altra roba massiva? No no, questo non è accettabile. Decadere significa che la somma delle particelle finali sia minore di quella iniziale, così si libera energia e la natura può fare il suo corso. Quindi, non è che il protone decade: è che viene colpito da un neutrino mooooooolto energetico e allora succede la reazione p+\nu_e \rightarrow n+e^+. Oppure p+\e^+ \rightarrow n+\nu_e. Insomma, il beta plus è una reazione endogena. Capito?

Deezzle ha detto...

1. In effetti è quello che pensavo anche io.
2. Sì, l'avevo capito qualche ora dopo aver scritto il post. Era, come anticipato, un lapsus freudiano.

Comunque, per la storia delle dimensioni, ancora una volta siamo in presenza della solita domanda: è nato prima l'uovo o la gallina? Insomma, siamo sempre lì, con il cane che si morde la coda. Pertanto, meglio pensare a cose più terrene, come ad esempio alla rinormalizzazione della massa dell'elettrone durante un'interazione con della radiazione elettromagnetica.