mercoledì 17 ottobre 2007

Lettera

Così, senza motivo, ti scrivo.
In questi anni parecchie cose sono cambiate. Le persone sono cambiate, i loro sguardi, le loro parole e i loro sentimenti. Anche io sono un po' cambiato: il mio sguardo è cambiato, le mie parole e i miei sentimenti pure. Non so se cambiati in meglio o in peggio, questo io non lo posso dire, ma speravo tanto me lo dicessi tu, leggendo queste righe.
Ricordi l'ultima lettera che ti ho scritto? Pochi giorni fa ho avuto l'occasione di rileggerne alcuni passi (ne ho tenuta una copia per me) e non mi ci ritrovo più. Ho cercato di rimettermi nei panni di quella volta, sono stato ad ascoltare a lungo ma ho sentito solo silenzio attorno e dentro me. Tuttavia, in alcune mie parole, ti ho rivista. Ed eri bella. Chissà adesso come sarai: hai ancora quei bei capelli castani lunghi un po' più giù delle spalle o li hai tagliati? Beh, lasciatelo dire, ma sarebbe davvero un peccato! E poi, chissà se sei cambiata? Ci sono giorni in cui mi pare di rivederti al di là di una vetrina, che sparisci subito dietro a qualche porta, ti nascondi nelle ombre dei portici come quel giorno di ottobre che ti ho vista ma ho fatto finta di niente. Riconosco che non è stata la cosa più saggia da fare però, cosa vuoi, a quel tempo io non ragionavo come avrei dovuto. Adesso spero di farlo, anche se non ne sono tanto sicuro.
Chissà se il tuo sguardo è cambiato. Me lo chiedo spesso quando rivedo qualche tua fotografia. E adesso, rileggendo quelle righe, mi sembra che un po' mi ritorni in mente. Non tu, ma i tuoi occhi, i tuoi begli occhi verdi. Occhi verdi ti chiamavo, ricordi? Adesso lo posso dire: mi ero innamorato dei tuoi occhi, del tuo sguardo, di come guardavi tutti attorno a te e cercavi di capire se ti potevi fidare, del tuo modo di muoverti che sembrava pesassi ogni passo per non farne troppi o troppo pochi, della tua voce così sottile ma così potente, del tuo raro sorriso che facevi, abbassando leggermente la testa, quasi per nasconderti, e tutte le altre piccole cose di cui ho già parlato abbondantemente anni fa.
Sai, davvero non saprei cosa dirti se domani ti trovassi per strada: semplicemente ti saluterei, ti chiederei come sta andando con l'università e le solite cose che si chiedono a chiunque. Del resto cosa potrei dire? Certamente è vero che a volte il silenzio vale più di molte parole, ma sono sempre stato in silenzio. Anche adesso che ti sto scrivendo: scrivo, non parlo. Mi viene meglio scrivere, anche se il mio italiano non è perfetto, né ci tengo che lo sia. Ho imparato ad accettare i difetti di ciascuno ed esaltarne i pregi. E se non lo faccio con l'italiano parlato, spero di farlo almeno con quello scritto. E se non ci riesco nemmeno così, beh, pazienza.
Ma adesso concludo questa noiosa lettera e credo che non te la invierò nenanche. La pubblicherò nel blog, sì, credo che farò questo. Perché in fondo, lo so per certo, tu mi avrai dimenticato, anche se nell'ultima lettera ti avevo implicitamente pregato di non farlo. Ma è sstata sicuramente colpa mia, avrei dovuto farmi sentire più spesso, anche se, a pensarci bene, non so quali vantaggi ciò avrebbe portato. Purtroppo però ormai è tardi ed è per questo che non ti mando questa lettera. La scrivo nel blog così se per caso capiti tra queste pagine, potrai leggerla.

Ciao Occhi Verdi, non ti ho dimenticata.

14 commenti:

Giovanni ha detto...

il tempo sana tutto, buon Myked.

Anonimo ha detto...

ti consiglio una canzone da ascoltare, non stupenda ma adatta al caso: "green eyes" dei coldplay, da "a rush of blood to the head".
sì, il tempo sana tutto, ma l'aiuto più consistente lo dà sempre il chiodo nuovo che scaccia il vecchio. ti auguro che il chiodo nuovo possa avere gli occhi più verdi dell'universo... a me è successo sai? si trattava anche nel mio caso di occhi verdi e occhi più verdi. sapessi quanto sono verdi questi nuovi occhi... come il mare in un giorno di cielo grigio.

Filippo il mulo ha detto...

E non dimenticarla mai, Dee, per nessun motivo.
(Ma quel giorno di ottobre in cui l'hai vista sotto i portici eri per caso con me a Padova, in Via San Francesco?)

Giovanni ha detto...

io invece consiglio questa:
it.youtube.com/watch?v=7E6KHFNxaI4

Deezzle ha detto...

@Gio: io credo che il tempo non guarisca tutto. Quello che fa è che ci mette un grosso strato di colla. Ma prima o poi la colla si stacca.
@Adelaide: spero che il nuovo chiodo non abbia gli occhi verdi. Sarei, come disse l'amico Sushi, fottuto. Ma lo dico solo perché voglio che siano verdi. Per quanto mi riguarda, preferisco The Scientist, sai com'è...
@Fili: non lo farò, stanne pur certo. (No era un altro giorno, ma sempre da quelle parti.)

Anonimo ha detto...

Marco ma che belle cose che hai scritte

Deezzle ha detto...

Ti ringrazio Sabri.

Filippo il mulo ha detto...

D'accordo con Dee: in certi casi (rari, lo ammetto) il tempo non basta da solo a guarire.

JaCk ha detto...

ho letto solo adesso il post...ed una domanda mi sorge spontanea, una semplice domanda che nessuno ti ha posto caro vecchio Myk... chi è occhi verdi?

Anonimo ha detto...

Già Dee, chi sarebbe occhi verdi?

Deezzle ha detto...

Semplicemente Occhi Verdi. E chi se no?

Giovanni ha detto...

Credo che Occhi Verdi sia semplicemente Occhi Verdi, se non non si chiamerebber così! E cmq basta linkare su "ultima lettera" nel post.

Deezzle ha detto...

Esatto, bisogna cliccare sul link. La vita è tutta una questione di link.

Anonimo ha detto...

il tempo sana tutto, perchè anche quando il ricordo persisterà per tt la vita, la vita finisce e finisce anche il ricordo, ergo tutto viene sanato