mercoledì 11 giugno 2008

Considerazioni geometriche sui sistemi di riferimento

Vi risparmio tutta la storia sui postulati della relatività, dei sistemi di riferimento e delle trasformazioni di Lorentz. Farò delle considerazioni geometriche sui sistemi di riferimento in moto relativo e spero di fornirvi un punto di vista diverso e illuminante come è stato nel mio caso. La cosa tuttavia che mi sembra interessante è che è possibile costruire le suddette trasformazioni tra due sistemi di riferimento semplicemente analizzando le relazioni che intercorrono tra gli assi dei due diagrammi spazio-temporali. Ad esempio, se in ordinata ci sono le coordinate e in ascissa i tempi, allora mettendoci in unità naturali, è banale osservare che la velocità della luce è rappresentata da una retta a 45° rispetto ai due assi. Essa, inoltre, è la stessa in tutti i sistemi di riferimento inerziali. Ad esempio, se abbiamo un sistema S(x,t) a riposo e uno S'(x',t') in movimento con una certa velocità in direzione x, allora ci si può chiedere come sia tale sistema visto da S. Ebbene, è possibile costruire tale diagramma in un modo abbastanza semplice: per quanto riguarda l'asse dei tempi t', sappiamo che per t' = 0 sarà t' = x' = t = x = 0. Quindi, possiamo rappresentare l'asse t' come inclinato di un certo angolo rispetto a t, passante per l'origine. Chiaramente anche x' dovrà passare per l'origine e per trovare la sua inclinazione supponiamo che nel sistema S' avvenga questo fatto: supponiamo che per t' = -a e x' = 0 venga emesso un raggio di luce che raggiungerà un certo punto x' viaggiando a 45°. In x' il raggio viene riflesso e torna a x' = 0 a t' = a. Quindi, l'asse x' è il luogo dei punti di S' dove vengono riflessi i raggi. Quindi, per trovare l'asse x' rispetto a x, basta far partire una retta da un certo t' = -a e fare in modo che il raggio venga riflesso e torni in t' = a. Lo so, a parole sembra complicato ma vi assicuro che non lo è. Comunque, il punto è che, grazie ai diagrammi spazio-temporali ed ai postulati fondamentali, è possibile risalire ai sistemi di riferimento relativi e, dunque, determinare le trasformazioni tra i due sistemi.
Volevo tuttavia farvi notare che tutto questo discorso si basa sul fatto che la velocità della luce è la stessa nei due sistemi di riferimento. Questo porta ad un'altra conclusione: dal momento che la velocità della luce è 1 ed essa è la stessa per i due sistemi S ed S', si può dimostrare che gli intervalli nei due sistemi tra qualsiasi due eventi sono uguali.
Un altro fatto interessante sono le cosiddette “iperbole invarianti”. Nulla infatti ci vieta di costruire sul piano (t,x) delle iperboli dei due tipi, tipo-spazio (termine noto positivo) e tipo-tempo (termine noto negativo). Ebbene, è facile verificare che tali iperboli sono asintotiche agli assi del cono-luce (ovvero quel cono all'interno del quale ci sono tutti gli eventi di tipo-tempo e al cui esterno quelli di tipo-spazio). Inoltre, un iperbole di tipo-tempo ha la strana proprietà che in x = 0 la retta tangente all'iperbole costituisce una linea di simultaneità (cioè a t = cost) per il sistema S. Ci si può chiedere cosa avvenga nel S'. Ebbene, il punto che inizialmente stava sull'asse t a x = 0, adesso, tramite le trasformazioni di Lorentz viene spostato a destra, mantenendosi sull'iperbole, fino ad incontrare l'asse t'. Allora adesso, la retta tangente al punto sull'asse t' (che quindi avrà x' = 0) costituisce una linea di simultaneità per il sistema S' ed ha pendenza 1/v, essendo v la velocità di S' rispetto ad S.
Beh, direi che per adesso è tutto. Spero sia stato tutto, o quasi, chiaro. E' ovvio che non disponendo di grafici precisi le cose potrebbero sembrare nebulose: questo è un classico esempio di quando i grafici sono indispensabili. Tuttavia, se proprio volete avere un'idea di quanto ho detto, andate a vedervelo su questo libro, molto ben fatto e che ho usato per scrivere questo post. Ve lo consiglio proprio: è piccolo e lo potete portare sempre con voi (metti caso che sei lì tranquillo in bus o in treno e una tipa ti chiede disperatamente aiuto sulla derivata covariante: fai la tua sporca figura). C'è tutto quello che occorre da sapere sulla relatività generale, senza contare il fatto che non costa neanche tanto. Chiaramente si tratta di un libro introduttivo, quindi non aspettatevi dimostrazioni da panico: la matematica c'è, eccome, ma non è quella matematica rigorosa che si trova da molte parti.

Per approfondire: diagrammi di Minkowski.

14 commenti:

Giulio ha detto...

e tu speri ancora che una tipa ti chieda aiuto per la derivata covariante??

Deezzle ha detto...

Certo, non si sa mai. Nei mezzi pubblici gira tanta gente strana...

sushi john ha detto...

aggiungi questa bella roba a wikipedia, visto che le pagine italiane sono un po' scarne e fatte da coglionazzi.

cioe' non nel senso che questa roba e' scarna e fatta da un coglionazzo...

Anonimo ha detto...

Molto bene.

sushi john ha detto...

cazzo contini che commento da guru! =)

Anonimo ha detto...

te-ga-me! te-ga-me!

Milu↨♦►io ha detto...

perchè non gaborchio?

Giulio ha detto...

perchè non ho capito un emerito niente? cioè, come fanno t' e x' a non coincidere visto che per due punti passa solo una retta??
p.s. forse è meglio se il prossimo anno non mi presento in facoltà...

Anonimo ha detto...

giulio, ma se ti presentassi lì apposta per impararle, ste cose, invece? c'è gente che si è iscritta a ingegneria insieme a me proveniente dal liceo classico, gente che non sapeva cos'è una derivata o come si tiene la squadra e la riga in mano, eppure non hanno avuto particolari problemi ad apprendere cotali cosette ex-novo. su, su!

Deezzle ha detto...

Semplicemente x' e t' sono gli assi cartesiani del sistema S'. Cioè, è proprio un sistema di coordinate. Come (x,y) insomma. Vedi qui, dove l'asse ct' io l'ho chiamato t' perché ho posto c=1.

sushi john ha detto...

c'e' gente che lo sapeva come si faceva una derivata e ha fatto delle figure di merda lo stesso (o "uguale" come si direbbe io e adelaide).

Anonimo ha detto...

Concordo con Aidi. Si va a scuola per imparare, non per verificare se si sanno bene le cose...

Giulio ha detto...

ooohhh, ora è chiaro, almeno il primo pezzo.. (giusti per conferma) tramite questi diagrammi, noi riusciamo a dimostrare che il valore di c è indipendente dal sistema di riferimento??!!

Deezzle ha detto...

Scusa Giulio, mi ero ripromesso di risponderti solo che poi ho avuto da fare e non ho più fatto in tempo. Comunque, il fatto che la velocità della luce è indipendente dal SdR è uno dei postulati della Relatività. Cosa significa? "Semplicemente" che è proprio grazie a questo fatto che le cose funzionano come ho detto. In pratica si usa la costanza di c per costruirsi sistemi di riferimento (inerziali) relativi.