lunedì 1 settembre 2008

Un pomeriggio libero

Oggi è il primo settembre e l'estate è finita. Potrei dire "purtroppo è finita" oppure "per fortuna è finita". In ogni caso è finita. Certo è che per alcuni non è mai iniziata, mentre per altri non è ancora finita. In effetti si potrebbe andare avanti ancora qualche riga su questo acceso dibattito, ma non credo sia il caso.
Comunque, qui le giornate passano veloci, tra un ellissoide di velocità e un potenziale assisimmetrico rotante ma più che altro tra una foto e un'altra. Ieri, per esempio: una domenica pomeriggio di sole, l'ultimo vero giorno dell'estate. Insomma, una giornata sprecata per studiare. Invece una giornata degna di un giro a Venezia.
Anche a Venezia l'estate è finita. Sebbene di turisti ce ne sono tutto l'anno, è come se adesso, in questo periodo, si siano calmati, pur essendo differenti da quelli di luglio. E' un po' strano da spiegare: per esempio, in Piazza San Marco, nonostante ci fosse molta gente, c'era un silenzio irreale, rotto solamente dalle campane che, con i loro regolari rintocchi, scandivano il tempo. Poi, sulle Fondamenta Nuove, regnava la pace più assoluta, facilitata anche dal fatto che poche erano le persone che passeggiavano di là.
Sta mattina, però, sono dovuto amaramente tornare alla vita di sempre, ai potenziali assisimmetrici e alle equazioni di Jeans. Chissà quando avrò ancora un pomeriggio libero.

9 commenti:

Filippo il mulo ha detto...

Considerazioni personali:
1. Io non ho fatto vacanza quest'estate, anzi non ho smesso di lavorare se non saltuariamente e il concetto di «pomeriggio libero» purtroppo mi riesce difficile da ricordare.
2. È dal marzo 2006 che non vado a Venezia, e la cosa sinceramente mi disturba parecchio. Ogni tanto ho bisogno di vedere Venezia ma quest'anno sono stato sfigato.
3. L'esame di EMC è uno dei due o tre della specialistica che valga davvero la pena di studiare, perché gli argomenti sono belli e perché alla fine dà soddisfazione.
4. Sarà perché non conosco ancora così bene Trieste, sarà perché Trieste è di per sé una città poco decifrabile, fattostà che da quando sto qui faccio fatica ad avvertire il cambiamento delle stagioni. Certo, dirai: in città è più difficile capirlo; e poi io sono rimasto tutta l'estate chiuso in ufficio a lavorare. Hai ragione.
Ho capito che stava venendo l'autunno qualche giorno fa, guardando gli alberi dei giardini vicino a casa mia e quelli della baia di Sistiana. Non sono più verdi, ora cominciano ad essere arancioni. Insomma, fa solo finta di essere ancora estate; in realtà ha già incominciato a subentrare l'autunno. La cosa mi ha fatto piacere.

Deezzle ha detto...

Nemmeno io ho fatto vacanze, solo qualche giorno qua e là in montagna. A dire il vero ho smesso di lavorare il 14 di agosto e ho ripreso la settimana scorsa. Giusto 10 giorni di pausa, durante i quali però ho studiacchiato, anche se non molto.
Anche a me piace molto l'autunno: non vedo l'ora che sia ottobre, con tutti gli alberi arancioni, gialli e rossi. L'estate, invece, la trovo monòtona.

sushi john ha detto...

uff, niente vacanze, solo giornate ibride: lavoracànze o vacanòro.

Filippo il mulo ha detto...

L'estate è l'unica stagione che non mi piace: sia a livello di bellezza (c'è troppa luce, è tutto saturo, si vede solo bianco e dà pure fastidio), sia a livello di persone (la gente rincoglionisce, è come inebetita dal mare e dall'abbronzatura, diventano tutti cretini e perdono la capacità di creare legami a lungo termine). Le altre stagioni, invece, sono tutte belle, ognuna a modo loro.

Un amico tempo fa mi faceva riflettere che in certe zone del mondo non ci sono le stagioni, e se per un motivo x dovessimo vivere lì per un anno sarebbe molto difficile adattarsi a questa cosa.

Anonimo ha detto...

Magari facesse inverno tutto l'anno qua in Italia.

adelaide_the_president ha detto...

jeans: quello che faceva coppia con rayleigh o quello che faceva coppia con blue?

Deezzle ha detto...

Adelaide, fortunatamente è il primo da te citato.

Filippo il mulo ha detto...

Che poi, detto così fuori dai denti, pensare a quel genio di Jeans accoppiato per forza di cose a quell'altro Raileigh dei miei cojombani solo perché al liceo ti insiegnano l'approssimazione di RJ mi sembra un po' un disonore. E' come dire che Einsiein è quello "dell'Universo di Einstein-de Sitter" solo perché nel 1932 ha fatto un articolo con de Sitter. Capito, no? Io se fossi Jeans mi rivolterei nella tomba. Ma probabilmente parlo così perché sono le cinque di mattina e sono ubriaco.

Deezzle ha detto...

Sei decisamente ubriaco. Almeno lo eri fino a sei ore fa.