lunedì 3 novembre 2008

Genève

La cosa che colpisce quando si arriva in Svizzera è l'ordine. Appena qualche km dopo il confine, spariscono i campi con l'erba alta e rovi e compaiono prati coltivati ma soprattutto ben curati. Il paesaggio che si scorge dal treno qualche ora dopo è mozzafiato: una lunghissima distesa d'acqua, con il sole a picco, circondata a sud da montagne piuttosto alte e innevate e a nord da colline un po' più basse ma innevate anch'esse. Ecco le prime case in riva al lago, un castello, dei campi da tennis a strapiombo sull'acqua e una stazione: Montreau. Da qui a Ginevra la ferrovia segue naturalmente la sponda nord del lago, regalando scorci magnifici, degni dei migliori quadri impressionisti. La fermata successiva è Losanna, cittadina piuttosto grande che si trova quasi a metà della lunghezza del lago. Mezz'ora ed ecco Ginevra.
Da distante si scorge subito il gigantesco getto d'acqua, ormai divenuto monumento e simbolo della città. Sebbene sia piuttosto freddo, c'è una discreta presenza di persone che passeggiano la sera lungo le sponde del lago: dal faro al Pont du Mont Blanc; dal Jardin Anglais al Jet d'Eau: una passeggiata che riempie gli occhi di colori, grazie ai spettacolari riflessi delle insegne colorate dei palazzi. A prima vista sembra però che la storia sia stata avara con Ginevra: quasi tutti i palazzi sono moderni hotel, sedi di banche, assicurazioni e negozi. Nulla lascia immaginare una vita, qui, nel medioevo. Ma ci sbagliamo: nascosta dai tetti di questi palazzi, ci appare la sommità della Cattedrale di S. Pierre, un edificio piuttosto strano, combinazione di stile neoclassico, sulla facciata, e gotico, sulle guglie. La Città Vecchia è posta sulla sommità di una collina e, tra le sue stradine e vicoli, sembra di tornare indietro di qualche secolo.
L'impressione è che Ginevra non sia né carne né pesce: in primo piano e in bella vista ci sono negozi e alberghi, mentre dietro c'è la storia. Siamo in Svizzera ma si parla francese e infatti a qualche km c'è il confine con la Francia. La gente del posto è vestita bene, compra nelle boutique del centro e va a cena nei ristoranti della città vecchia; ha macchine costose e grandi e appariscenti. Nonostante questo a poche centinaia di metri dalla stazione ferroviaria ci sono dei palazzoni altissimi, stipati di appartamenti e di persone. Insomma, a parte il lago e qualche scorcio interessante, Ginevra mi è sembrata una città piuttosto anonima. Nella prossima puntata vi parlerò della visita al CERN, vero oggetto del weekend.


1 commento:

adelaide_the_president ha detto...

hai fatto venire voglia di visitare Ginevra. No, forse la voglia della Svizzera ce l'avevo di già... comunque attendo sviluppi.