sabato 9 gennaio 2010

Come ottenere ottime foto con una compatta digitale/1

Seguendo il principio per cui “la foto non la fa la macchina ma il fotografo”, ecco un paio post con qualche consiglio per scattare foto di qualità pur non disponendo di un’attrezzatura da professionisti. In particolare mi riferisco a tutti quelli che, possedendo una digitale compatta, quando vedono le foto al computer esclamano “ecco, che schifo di foto! Se solo avessi una reflex...”. Beh, posso garantirvi che l’avere una reflex non vi salverà dal fare fotografie pessime o di bassa lega. Semmai, il vantaggio di una reflex digitale sta nel fatto che si possono avere a disposizione praticamente tutte le lunghezze focali (disponendo ovviamente degli obiettivi) e che il sensore, avendo una minore densità di pixel, è meno rumoroso (e ovviamente altri vantaggi che non elenco per brevità).
Le compatte di oggi, infatti, permettono una serie di regolazioni fini che forse neanche immaginate. Roba di alto livello, che a volte nemmeno le reflex hanno. Alcuni esempi? Possibilità di cambiare i punti e le modalità dell’auto-focus (AF), bracketing dell’esposizione, compensazione dell’esposizione per il flash, regolazione fine con bracketing del bilanciamento del bianco (WB), selezione della velocità dell’otturatore per esposizioni lunghe, almeno 3 o 4 modalità di calcolo dell’esposizione, e tantissime altre. Per conoscerle a fondo vi consiglio di riesumare il manuale delle istruzioni oppure cercarvelo in internet. In alternativa, spulciate a fondo il menu della vostra fotocamera e sono sicuro che vi stupirete da quante regolazioni sono possibili.
C’è però da dire che, anche disponendo di una macchina super-accessoriata, le foto non necessariamente saranno d’impatto - non voglio imbattermi nella diatriba delle foto belle o foto che piacciono eccetera. Le cose fondamentali, a mio avviso, sono la luce e la composizione. Diciamo che, per quanto riguarda la fotografia paesaggistica (che è il mio genere), possiamo dividere le responsabilità di riuscita in questo modo: 60% luce, 39% composizione e il restante 1% attrezzatura. Troppo estremo? Non credo.
Parliamo di fotografia paesaggistica o più semplicemente di fotografia di viaggio (e cioè tutte quelle situazioni in cui andate in un posto nuovo e portate con voi la fotocamera per immortalare scorci e paesaggi da mostrare poi a parenti e amici). In questo genere fotografico, la luce è l’elemento più importante, a mio avviso ben più importante che in altri generi fotografici. Parliamo della luce del sole, ovviamente. Quindi, la ricerca della luce giusta è un primo passo verso la riuscita di una buona foto. Neanche a dirlo: le ore migliori sono all’alba e nelle prime ore del mattino (diciamo fino alle 10 d’inverno e fino alle 9, anche prima, l’estate) e al tramonto (dalle 18 in poi d’estate e dalle 15 circa in poi d’inverno - diciamo che in inverno anche durante le ore centrali non ci dovrebbero essere grossi problemi). Durante le altre ore diurne non sperate di portare a casa scatti da mostra, soprattutto se la giornata è senza una nuvola: avrete ombre troppo dure e scure, illeggibili, colori saturi e spesso sballati, difficoltà con il WB che porterà a dominanti il più delle volte azzurre, solo per elencare alcuni problemi.
Come seconda cosa entra in ballo la composizione. Supponiamo che vi troviate in un luogo da favola, la luce giusta del tramonto, le nuvole colorate di rosa e un cielo che sfuma dal blu intenso al rosso e poi al giallo nelle vicinanze dell’orizzonte. Qui entra in gioco la composizione, elemento fondamentale e guidato dalla personalità di ognuno (parlerò di questo più avanti, quando avrò raccolto tutte le idee). Qui entra in gioco il fotografo; qui il fotografo ci mette del suo e il risultato sarà diverso a seconda della persona che scatta la foto. Qui entra in gioco, dunque, la personalità e lo stile della persona. E’ un po’ come dire “fammi vedere le foto che fai e ti dirò chi sei”.
Per ultimo, l’attrezzatura. Fidatevi pure che ho visto foto scattate con delle compatte da 100 euro che davano del filo da torcere a foto scattate con attrezzatura da migliaia di euro. Certo, non è che adesso mi metto a fare foto con un cartone e un buco, capite. Le macchine fotografiche e gli obiettivi da migliaia di euro hanno decisamente qualcosa in più rispetto alle compatte eh. Anzi, certe cose si possono fare solo con una certa attrezzatura, molto costosa (mi vengono in mente ad esempio nell’architettura, in cui si usano banchi ottici con fotocamere a medio o grande formato oppure obiettivi decetrabili - i cosiddetti tilt & shift). C’è un motivo, insomma, se alcuni oggettini costano quello che costano. Ma per esigenze amatoriali, e soprattutto per chi vuole fare buone foto pur non spendendo una follia, anche una compatta da 100-150€ può essere uno spunto per avvicinarsi a questa arte.
Nel prossimo post vi parlerò dunque di quest’ultimo punto, ovvero di come ottenere ottime foto con la vostra compatta digitale.
Stay tuned...

9 commenti:

Filippo il mulo ha detto...

Voglio un cartone con un buco. Oh sì, esigo proprio un cartone con un buco.
:(|)

Deezzle ha detto...

Me lo immaginavo... :D

sushi john ha detto...

ho costruito un cartone con un buco.

sushi john ha detto...

a parte la solita obbligata precedente mia facezia, mi piace questa tua guida. starò dunque tuned.

devo comunque ammettere che la modalità cartone con il buco (la classica pinhole) fa ottenere risultati interessanti proprio perché molto rustica.

Deezzle ha detto...

Molto bene John, molto bene.

adelaide_the_president ha detto...

voi non sapete che io avevo già un cartone col buco, lo conservo dalla prima elementare.
si tratta di un cartoncino sul quale è disegnato un elefante, colorato a matite. al posto del naso c'è un buco, e il gioco consiste nel passare l'indice attraverso il buco per simulare la proboscide.
dico io, ma esiste un gioco più bello? lo uso ancora, ogni tanto.

adelaide_the_president ha detto...

bellissima l'idea di questa guida, così bella che penso non ce la meritassimo.
adesso mi manca un po' di pazienza, ma un giorno mi metto davanti al computer con la macchinetta e il libretto delle istruzioni e giuro che imparo a fare tutto quello che dici.
grazie dee!!!

adelaide_the_president ha detto...

ah dimenticavo: l'elefante è una femmina, si chiama belinda. il gioco aveva il titolo "belinda's nose". ce lo aveva fatto fare la maestra di inglese.

antonellacacossacakedesigner.it ha detto...

Graziee.. io sto provando a fare belle foto con la mia compattina..
siccome ho un blog di cibo però devo sfumare con i programmi on line dato che la mia compatta anche con il macro non vuole sfumare la parte dietro ..