lunedì 11 gennaio 2010

Come ottenere ottime foto con una compatta digitale/2

In questa seconda parte vedremo alcuni trucchi per tirare fuori il meglio dalle fotocamere compatte. Prima di iniziare a scattare, però, è necessario fare due cose. La prima: documentarsi un minimo sulla tecnica fotografica, ovvero leggersi qualche articolino che riguarda esposizione, ISO, lunghezza focale, diaframma, tempo di scatto, WB e tutte quelle informazioni utili allo scatto. Non dico di studiarsi i manuali di fotografia, ma almeno farsi le basi della tecnica. Così, poi, potrete approcciarvi più agilmente alla seconda fase: conoscere la fotocamera. Sebbene questo molte volte possa sembrare scontato, conoscere a fondo la propria compattina è estremamente importante. Oltre a sapere le varie voci del menu, per poter utilizzare al meglio tutte le funzioni in fase di scatto è necessario anche saper come funziona la macchina nelle diverse condizioni di luce. Provate, ad esempio, a scattare una stessa foto ma variando:
  • ISO;
  • WB;
  • punti AF;
  • compensazione esposizione;
  • parametri vari che dipendono dalla macchina.
In questo modo, dopo qualche noiosa ma indispensabile prova, saprete esattamente come si comporta la macchina e non avrete brutte sorprese quando andrete a scattare sul serio.
Ed ora passiamo a qualche consiglio pratico. Come detto nel post precedente, queste considerazioni valgono soprattutto nel caso di foto di paesaggi, o comunque foto effettuate con la luce del sole.

Profondità di campo
La profondità di campo (DoF, Depth of Field) è un fattore molto importante nella fotografia di paesaggio. A differenza del ritratto, dove la DoF è piuttosto bassa, nei paesaggi essa deve essere adeguata alla composizione. Ad esempio, se inquadrate un paesaggio montano con una roccia in primissimo piano, il prato e le montagne sullo sfondo, avrete bisogno di una DoF tale che sia la roccia sia le montagne siano a fuoco. Per fare questo bisogna chiudere il diaframma dell’obiettivo. La maggior parte delle compatte non permette questo tipo di regolazione, ma c’è lo stesso un modo per ovviare al problema. Infatti, pur non disponendo della modalità cosiddetta Av (Aperture value), quasi tutte le macchine compatte dovrebbero avere una modalità “Paesaggio”. Badate bene: non dovete ricercare questa modalità tra gli stili foto - questo porterebbe probabilmente ad un diverso WB unito ad un contrasto più elevato e colori un po’ più saturi. No, dovrebbe esserci una vera e propria modalità di scatto denominata “Paesaggio” o “Panorama” o “Landscape” o che so io. In questa modalità la macchina massimizza automaticamente la DoF e il risultato dovrebbe essere una foto con a fuoco sia il primo piano che lo sfondo. Se però disponete della possibilità di chiudere manualmente il diaframma... usatela! Valori adeguati sono rapporti focali maggiori di f/8, anche se questo dipende dalla lunghezza focale utlizzata (con un grandangolo la DoF massima si raggiunge già a f/10, mentre con un tele bisogna chiudere anche più di f/20).

Nitidezza
La nitidezza di una foto è la conseguenza di alcune precauzioni da prendere in fase di scatto.
  1. Primo: usate il più spesso possibile un treppiede. Sembra banale, ma anche la più piccola vibrazione può causare una perdita di nitidezza. Nelle foto in notturna, inoltre, esso è indispensabile. Di treppiedi ce ne sono per tutti gusti e tutte le tasche. Ovviamente più robusto è e più stabile sarà. Ma questo comporta anche un peso ed un ingombro maggiori e le compatte non pesano così tanto da richiedere cavalletti in carbonio. Allora, se mi posso permettere di consigliarvi, lasciate perdere i treppiedi da 15-20€ made in China e cercate della roba buona. Marche consigliate sono Benro e Manfrotto. Di quest’ultima ci sono alcuni modelli economici e adatti alle compatte che costano sui 50€. In alternativa mi sento di consigliarvi l’ottimo e validissimo GorillaPod: un mini treppiede in plastica e gomma con gambe snodabili. Lo potete mettere praticamente ovunque e alle donne sta anche nella borsetta. Un difetto? E’ piccolo, quindi dovete aggrovigliarlo a qualche palo della luce, ad esempio, per portarlo ad un’altezza ragguardevole.
  2. Secondo: unitamente all’uso del treppiede, attivate l’autoscatto. In questo modo eviterete ulteriormente il rischio di vibrazioni e di micro-mosso.
  3. Terzo: messa a fuoco. Mettete a fuoco correttamente il soggetto e usate la modalità “Paesaggio” per massimizzare la DoF (o se la vostra macchina lo permette chiudete il diaframma il più possibile). Consiglio di mettere a fuoco premendo e rilasciando più volte per metà il pulsante di scatto: in questo modo diminuisce il rischio che l’AF faccia cilecca.
  4. Quarto: usate valori ISO il più bassi possibile. Questo vi garantirà un rumore trascurabile. I sensori delle compatte, infatti, essendo più densi rispetto a quelli di una reflex, sono praticamente inutilizzabili oltre ISO 400. Cercate di usare sempre il valore più basso disponibile per la vostra fotocamera (valori probabili sono ISO 64, 80, 100).

Nel prossimo post parleremo di: esposizione, bilanciamento del bianco e post produzione.
Stay tuned...

2 commenti:

sushi john ha detto...

interessante. non c'è nulla da fare, il treppiede ti cambia la vita. queste vacanze ne ho usato uno da 15 euro, alto un metro e venti, incredibilmente molto stabile.

in vero queste macchinette hanno un sacco di opzioni, tipo la mitica "scatto ad intervallo".

voglio la compatta con il software open source però.

p.s. typo: deapth=depth.

Deezzle ha detto...

Ah già... errore di battitura! Correggo...