sabato 19 aprile 2008

Tre prove

Continua la sperimentazione. In particolare con la profondità di campo. Però ne parlerò in un altro momento. Oggi, approfittando di una giornata di sole, anche se molto ventilata, ho provato la funzione del bracketing in giardino. In pratica si trattava di quella funzione che ti permette di scattare tre foto, una per step dell'esposizione. Nello specifico, io ho scattato a +1, -1 e 0. Inoltre non mi sono limitato a questo, ma ho anche attivato la registrazione delle immagini nel formato RAW. Dunque ho proceduto con la creazione di un HDR. Al dire il vero ne ho fatti 3, uno per tipo. Le tre foto sono state fatte in modalità Aperture Priority (Av) ovvero tenendo fissa l'apertura del diaframma e variando il tempo di posa. Nello specifico ho scattato a f/11, ISO 100 e lunghezza focale 18mm (grandangolo). I tempi di posa vanno dai 1/25 secondi (per l'immagine da +1) a 1/50 (per l'immagine da 0) e 1/100 (per quella da -1). Gli HDR fatti sono questi.

HDR da una singola immagine RAW:
in pratica da un'immagine grezza RAW ho estratto 3 JPEG con esposizione modificata e le ho unite in un unico HDR. Questo il risultato.


HDR da tre immagini JPEG: qui ho usato la solita tecnica di HDR.


HDR da tre immagini RAW: ho usato tutte e tre le immagini RAW con le tre diverse esposizioni e unite in HDR.

Nota bene: tutte gli HDR sono stati fatti con Photomatix e tutti con le impostazioni standard. Cioè non ho modificato niente a mano, ma è tutto in automatico. Su Flickr ho messo l'ultima versione però elaborata un pochettino (forse anche troppo!).

Come si nota, il risultato più significativo è l'ultimo, ovvero quello ottenuto con l'unione diretta delle 3 immagini RAW. A prima vista vi sembreranno tutti uguali, merito del fatto che quelli di Blogger mi hanno ridotto la qualità; posso garantirvi che vederle in pieno formato la differenza si nota eccome, fidatevi. La cosa interessante è che il formato RAW permette di modificare le foto a nostro piacimento, con molte più possibilità del formato JPEG. Infatti le foto registrate con il RAW rappresentano esattamente quello che vede il sensore al momento dello scatto, senza tutte le elaborazioni che fa solitamente la macchina al momento della registrazione delle immagini sulla scheda di memoria. Per questo sono immagin grezze: è esattamente quello che vede il sensore, ovvero l'occhio umano. Si evince che questo formato è molto utile per la post-produzione delle foto, molto più versatile del JPEG.

2 commenti:

JaCk ha detto...

zero fisse eh ? ahahah
fai bene marco fai bene! continua cosi !!

Deezzle ha detto...

Beh, Jack, se non avessi un po' di fisse, come farei? Eh? Come farei?