domenica 29 giugno 2008

Una settimana divertente

In fondo, stare una settimana con i bimbi non è stata una cattiva idea. Anzi, diciamo pure che mi sono divertito. Episodi particolari non ne sono accaduti, tranne la seconda notte durante la quale, verso l'una e mezza, sento bussare alla porta della mia stanza. Chi sarà? Apro è c'è uno dei miei bimbi di 9 anni che mi informa di non riuscire ad addormentarsi. Ma hai preso le chiavi della tua stanza? La sua espressione mi fa subito capire che così non è. Così passiamo una buona mezzora a bussare come forsennati alla porta dei suoi compagni di stanza. Niente. Dormono come sassi. Bussiamo tanto forte che si svegliano pure i responsabili del camp nella stanza accanto; li informo della situazione e si decide che il bimbo dormirà con loro visto che dispongono di un letto supplementare.
Comunque, a parte questo, tutto tranquillo. Giornata tipo? Sveglia alle ore 7.45 (tranne la prima mattina, quando i miei bimbi mi svegliano alle 6.05, pensando che siano già le 8.00, stupiti perché in sala non c'è ancora nessuno) e colazione abbondante dalle 8 alle 8.45. Ore 9 partenza per le palestre e ore 9.15 inizio degli allenamenti fino alle 11.30. Tornati in hotel, dalle 11.45 alle 12.30 tutti in piscina. Alle 13 si pranza e silenzio (si fa per dire) fino alle 15, momento della partenza per le palestre. Dalle 15.15 alle 17.30 allenamento, poi merenda, e fino alle 18.30 tornei di pallamano e di calcetto anche per noi istruttori (e ho anche segnato un goal, il primo, nella prima partita, con somma esultanza di tutti i bambini). Dalle 18.45 alle 19.15 tutti in piscina e cena alle 19.45. Un paio d'ore di libertà fino alle 23, orario dedicato alla nanna. Ovviamente tale orario non è mai stato rispettato, soprattutto per i miei bimbi (che erano tra i più piccoli di tutti, essendo del '99) i quali alle 22 russavano di già.
E poi il posto era veramente bello. Situato in pieno Sudtirolo, l'hotel è circondato da vigneti e si gode di una bellissima vista su tutta la vallata: si vede il paese di Caldaro, il lago omonimo, e tutto è ordinato, neanche un filo d'erba fuori posto. Le indicazioni stradali e le insegne dei negozi sono scritte in tedesco, con una timida traduzione italiana. La gente del luogo fatica a parlare italiano e a volte ti viene il dubbio se sei davvero in Italia. Il clima è stato piacevolmente caldo tutta la settimana, tranne un pomeriggio in cui ha piovuto (e a 10 km di distanza, a Bolzano, è venuto giù mezzo metro di grandine).
Che dire? Una bella vacanza, divertente e salutare.

In foto: il paese di Caldaro e l'omonimo lago visti dalla mia stanza d'albergo.

5 commenti:

Giulio ha detto...

maestro... il prossimo anno posso venire anche io??

Filippo il mulo ha detto...

Zona di Muller-Thurgau... slurp...

Deezzle ha detto...

G., purtroppo il limite massimo d'età è di 18 anni. Però puoi andarci come istruttore...

Giulio ha detto...

mi piacerebbe ma non ho alcuna qualificata oltre aver giocato a basket per metà della mia vita

JaCk ha detto...

la strada del vino la chiamano.... lo sapevi ?

Allora mi prenoto io eheheheh